Autore: Julie Ashton
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 416
Prezzo: 4,99 € (ebook) e 9,90 € (cartaceo)
Voto: 5/5
Quasi tutte le domeniche Anna e la sua famiglia allargata si riuniscono per il brunch. Si parla, si ride e si mangia sempre troppo. Alcune volte le cose davvero importanti rimangono non dette, altre invece si pronuncia la frase sbagliata al momento sbagliato. Fa tutto parte del loro appuntamento settimanale. Seduta tra l'ex marito e il nuovo compagno, Anna sta ancora facendo i conti con l'idea di una gravidanza inaspettata all'età di quarant'anni. Intorno al tavolo ci sono anche sua nonna, i suoi fratelli e un ricordo del passato troppo terribile da affrontare. Tutto si mescola con il tintinnio allegro delle posate, i profumini delle pietanze appena uscite dal forno e qualche immancabile macchia sulla tovaglia. Ma quando una lettera viene recapitata, costringendo Anna a fare i conti con il suo passato doloroso, persino l'atmosfera calda e accogliente della tavola domenicale potrebbe non bastare. Riuscirà a conciliare quel che è stato con il futuro?
Recensione di Antonella:
Non capita spesso che un libro riesca ad
appassionarmi al punto da non riuscire a rassegnarmi al fatto che sia finito,
una volta arrivata in fondo all’ultima pagina. Quando accade, mi trovo alle
prese con una lettura avvincente ed emozionante, che mi rende felice. È stato
così con “Il club del pranzo della domenica”.
Si tratta di un romanzo nel quale si
intrecciano le vicende di numerosi personaggi, anche se la protagonista è
soprattutto Anna, alle prese con una gravidanza inaspettata a quarant’anni e il
passato che la insegue, inesorabile. Ho trovato molto originale e funzionale
alla trama il fatto che le storie vengano narrate al lettore un pezzetto alla
volta, seguendo il ritmo dei pranzi della domenica: ogni pranzo svela altri
dettagli, altre particolarità, e si riesce a completare pian piano il quadro
nel suo insieme. Questo espediente narrativo, così ben sfruttato dalla Ashton,
fa sì che il lettore si trovi alle prese con novità e colpi di scena a ogni
capitolo; quando ti sembra di aver colto un particolare importante, ecco che
l’autrice riesce a spiazzarti, mettendoti di fronte a una novità alla quale non
avevi assolutamente pensato. E man mano che tutto si svela e che gli incastri
si compiono, si rimane incantati da una storia estremamente gradevole,
semplice, ricca di emozioni.
Sì, è questa la parola chiave del
romanzo: emozioni. Mi sono emozionata tanto nel leggere le vicende di Anna,
Sam, Neil, Maeve, Josh… e tutti gli altri! È un club nutrito, quello del pranzo
della domenica; in fondo, non è che una grande famiglia, i cui membri sono
molto legati gli uni agli altri. Questo aspetto emerge poco per volta, come
tutto il resto, e costituisce una parte molto importante del libro.
Come dicevo, dunque, la struttura
narrativa è ben concepita e regge perfettamente dall’inizio alla fine, mantenendo
un buon ritmo per tutto il romanzo. Lo stile dell’autrice è pulito e
scorrevole, riesce nell’impresa di mettere in contatto lettore e personaggi,
mantenendo alta l’attenzione e offrendo numerosi punti focali, per cui si ha
davvero l’impressione di imbattersi in qualcosa di nuovo e nient’affatto
scontato a ogni pagina.
Veniamo ai personaggi, che possiamo
riassumere in una parola: veri. Tutti possiedono una caratterizzazione molto
peculiare, sia psicologica sia fisica, e il bello è che ciascuno di essi evolve
in un modo o nell’altro nel corso della storia, per cui ognuno arriverà alla
fine portando con sé qualcosa di nuovo, più o meno eclatante. Ho molto
apprezzato questo aspetto: amo i romanzi corali in cui i vari filoni narrativi
si compenetrano tra loro, portando i vari personaggi a un’evoluzione
individuale che però finisce per influenzare anche le relazioni che li legano
agli altri.
L’ambientazione è nella periferia della
Londra contemporanea, ma a farla da padrone sono le case,
teatro dei vari pranzi della domenica. Il club si trova di volta in volta a
casa di ciascuno dei suoi membri, per cui si passerà dal funzionale
appartamentino di Anna alla lussuosa villa di Neal, dal caotico alloggio di
Maeve al piccolo, incasinato bilocale di Josh, e così via. Insomma, osservando
le case dei protagonisti di questo libro si finisce per comprenderli un po’
meglio. Un altro punto a favore delle scelte stilistiche della Ashton.
In sintesi, questo è proprio un bel
libro. Mi sento di consigliarlo a chi ama le storie emozionanti, non zuccherose
ma comunque attraversate da buoni sentimenti, storie in cui potersi
identificare e nelle quali si finisce per trovare un po’ tutto: amore,
conflitti, il passato che finisce per influenzare il presente. Una lettura
appassionante, ché di passione non si è mai sazi.
Commenti
Posta un commento