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Recensione: Firefight (Gli Eliminatori #2), di Brandon Sanderson

Titolo: Firefight (Gli Eliminatori #2)
Autore: Brandon Sanderson
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 381
Prezzo: 4,99 € (ebook) e 16,00 € (cartaceo)

Voto: 4/5

Puoi acquistarlo QUI nella versione ebook, e QUI in quella cartacea.

Quarta di copertina: 

Nessuno credeva che un Eliminatore potesse sconfiggere un Epico, eppure l’indomabile Steelheart è morto per mano di David Charleston. Nonostante la vendetta di David sia compiuta e suo padre sia stato vendicato, la scomparsa di Steelheart non ha aiutato la causa di chi, come gli Eliminatori, si batte per sottrarsi alla crudele egemonia degli Epici, esseri che si servono dei loro poteri straordinari per tenere sotto il proprio giogo l’umanità intera. David sa che la battaglia per restituire agli uomini il diritto di uscire dal buio in cui si sono rintanati sarà ancora lunga e sfiancante, e dovrà superare i confini della città di Newcago, ormai libera. Adesso l’obiettivo degli Eliminatori è Regalia, l’Epico despota di Babilonia Rinata, la città che un tempo fu Manhattan. La via che conduce a Firefight, colui che ora tiene le redini del potere, passa da qui, ma l’impresa è rischiosa e lasciarsi guidare dalla sola sete di vendetta può essere molto pericoloso...

Recensione di Ariendil:

Gli Eliminatori continuano a uccidere Epici. Li abbiamo lasciati alle prese con l'indistruttibile Steelheart, li ritroviamo ora a fronteggiare una nuova minaccia: nuovi cattivi con nuovi superpoteri, nuova città, nuova ambientazione, nuova squadra.
Partiamo dai primi, il vero motivo per cui questa saga funziona. Stavolta l'antagonista principale è Regalia, una donna di mezza età, vecchia conoscenza di Prof, che ha ricevuto da Calamity il potere (fighissimo!) di manipolare le acque. Dimenticate Aquaman, dimenticate Storm, dimenticate pure Poseidone. L'uso che Sanderson fa del potere di Regalia è più sottile del distruggitutto con una mareggiata epica (e qui il termine ci sta tutto): tanto per cominciare lo sfrutta come una sorta di teletrasporto, o meglio come un mega proiettore, perché consente a Regalia di prendere forma da qualsiasi superficie d'acqua a contatto con l'aria. Si tratta di una forma inconsistente, fatta di liquido, capace di vedere e ascoltare ma allo stesso tempo inattaccabile perché incorporea. Pensate a tutti gli utilizzi che se ne può fare, pensate a tutte le precauzioni che vanno prese nel caso in cui, come puntualmente avviene, ci sia la necessità di nascondersi da lei. Pensate a quanto tutto questo sia ancora più complicato se ci si trova in una città, ossia la vecchia New York che viene qui ribattezzata Babilor, completamente sommersa dalle acque. Ci avete pensato? Quante scene potenziali vi sono venute in mente? A me tantissime, a Sanderson ancora di più, anche se alcune di queste lo fanno scivolare in qualche sua classica parentesi riempipagine di cui non si sente affatto il bisogno.
A complicare il tutto ci sono gli scagnozzi di Regalia, soprattutto Obliteration, in grado di accumulare talmente tanta energia da distruggere la città. E un segreto da scoprire. Anzi, non un segreto, IL segreto. Cosa determina quale sia il punto debole di ciascun Epico? David sembra essere molto vicino alla risposta, una risposta che coinvolge Calamity stessa, di cui finalmente si intuisce la natura.
Quindi ricapitoliamo: Regalia, Obliteration, Babilor, Calamity... ma il titolo è Firefight. E chi ha letto il primo volume sa perfettamente chi è Firefight e che fine ha fatto. Beh, forse Firefight non è l'Epico da battere come lo era stato Steelheart nel libro precedente, forse non è al centro esatto degli eventi, ma di certo sgancia due bombe di notevole importanza: una riguarda i suoi poteri, che non sono esattamente quello che sembrano, l'altra riguarda proprio il punto debole degli Epici. Ma non solo, tutto lascia pensare che Firefight avrà un ruolo rilevante nella lotta contro il nuovo nemico che si profila all'orizzonte.
Pur con tutti i cambiamenti di personaggi e ambientazione, "Firefight" resta fedele alla natura della saga degli Eliminatori: una saga di superpoteri. Niente di meno, niente di più.

Qual è il mio superpotere preferito stavolta? Proprio quello di Firefight! E credo anche di sapere come lo sfrutterà Brandon Sanderson.


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