tag:blogger.com,1999:blog-12776874037831667092024-02-19T02:56:25.208+01:00Sil-ently aloudLibri, scrittura, editoria
Unknownnoreply@blogger.comBlogger415125tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-91807664318423226602020-10-19T14:24:00.002+02:002021-01-27T11:56:32.657+01:00Il blog chiude a tempo indeterminato<div style="text-align: justify;">Ringrazio tutti coloro che hanno letto gli articoli di questo blog nel corso degli anni.</div><div><div style="text-align: justify;">È giunto il momento che Sil-ently aloud vada in pensione. </div><div style="text-align: justify;">Non è un addio, il blog resterà online e consultabile ancora a lungo, ma non verranno pubblicate nuove recensioni né articoli di altro genere. </div><div><div style="text-align: justify;">Non è stato facile prendere questa decisione e non è facile comunicarla oggi, in fondo Sil-ently mi ha accompagnata per quasi dieci anni. Non escludo del tutto una riapertura in futuro.</div><div style="text-align: justify;">Eppure sono qui e vi saluto. </div></div><div style="text-align: justify;">Ringrazio tutte le persone che nel tempo hanno collaborato con me per le recensioni di libri di autori emergenti, di piccole e di grandi case editrici. </div><div style="text-align: justify;">Ringrazio di nuovo chi ci ha regalato un po' di attenzione e tanta, tantissima fiducia. </div><div style="text-align: justify;">Spero che il tempo con noi vi abbia portato qualcosa. A me Sil-ently aloud lascia tantissimo. </div><div style="text-align: justify;">Restate tutti in salute. </div></div><div style="text-align: justify;">Lucia</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEkZdr9raF9vtalzUos3eu3TDctazQRHMcmmoiULO1YSLTzqKD4-JC5yq7pj7N4KhyosswNWs2YU4F_HD2ualL4Dt44Mo-rkMl5rX3v-WG53BcVbBc9pf_4o5Re1U7H9S1k2bOqQNuNyg/s940/LCS+-+Card+Ultime+dai+libri+.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="940" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEkZdr9raF9vtalzUos3eu3TDctazQRHMcmmoiULO1YSLTzqKD4-JC5yq7pj7N4KhyosswNWs2YU4F_HD2ualL4Dt44Mo-rkMl5rX3v-WG53BcVbBc9pf_4o5Re1U7H9S1k2bOqQNuNyg/w400-h335/LCS+-+Card+Ultime+dai+libri+.png" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div>Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-60967579290427350842020-07-20T12:21:00.003+02:002020-07-20T12:21:45.520+02:00Recensione: Per una fetta di mela secca, di Begoña Feijoo Fariña<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://m.media-amazon.com/images/I/51cnH9sNKSL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="355" height="320" src="https://m.media-amazon.com/images/I/51cnH9sNKSL.jpg" width="227" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Per una fetta di mela secca</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b><span style="font-family: inherit;">: <span style="background-color: white; color: #222222;">Begoña Feijoo Fariña</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Gabriele Capelli Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 129</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>6,00 € (ebook), 16,00 (cartaceo)</div>
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<b>Voto: 5/5</b></div>
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<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2ZHV09i" target="_blank">QUI </a>nella versione ebook e <a href="https://amzn.to/3fMgGH5" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea.<br />
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<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: inherit;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Gabriele Capelli Editore in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #333333;">Fra l’inizio degli anni Quaranta e quello degli anni Ottanta del XX secolo, in Svizzera vigeva la prassi di affidare, d’ufficio e contro la volontà dei diretti interessati, bambini e giovani a istituti o contadini. I numerosi collocamenti che avvennero in quel lunghissimo periodo interessarono bambini provenienti da famiglie povere, figli illegittimi o appartenenti a situazioni familiari precarie, ragazzi considerati difficili, scomodi o ribelli. Molte delle vittime di tali decisioni di collocamento coercitivo sono state mandate a servizio, sfruttate in aziende agricole, internate in istituti psichiatrici o penitenziari, maltrattate, sottoposte ad adozioni forzate o hanno subito (spesso a loro insaputa) sterilizzazioni.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Per una fetta di mela secca racconta la storia di una di questi bambini: Lidia Scettrini. Un nome e una storia di fantasia utilizzati per raccontare quella che è stata la storia di molti.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">In seguito al divorzio dei genitori, Lidia resta a vivere con sua madre a Cavaione (un piccolo borgo della Svizzera orientale). Stanca delle prese in giro da parte di alcuni dei suoi compagni un giorno ruba la merenda a Piero. Accusata dai genitori di lui e a causa della povertà in cui lei e la madre vivono, viene mandata in istituto, dove subirà maltrattamenti da parte di alcune delle suore che lo gestiscono e sarà poi data in affidamento a un contadino. Nella nuova “casa” c’è anche Anne, la moglie malata e costretta a letto del contadino, unico spiraglio d’amore per Lidia. Alla morte di Anne, Lidia, ormai diciannovenne e prossima alla maggiore età, può finalmente liberarsi dall’orrore di quella vita e tornare a Cavaione. Da questo ritorno al villaggio, che ormai non sente più suo, parte il tentativo di rifarsi una vita. Con non poche difficoltà costruirà una nuova sé cercando di tenere a bada il dolore dei ricordi.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Nel 2018 e in seguito all’istituzione del fondo di solidarietà istituito dalla Confederazione e dai Cantoni a sostegno di ex vittime delle cosiddette “misure coercitive a scopo assistenziale”, Lidia si troverà a dover compilare il modulo di richiesta, rievocando tutto ciò che le è stato rubato e scoprendo in sé la forza di vivere il presente.</span></span></div>
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<br /></div>
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Recensione di Antonella:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Posso descrivere questo romanzo con tre
aggettivi: toccante, vero, spesso. Toccante, perché la tematica, tutt’altro che
leggera, arriva dritta al cuore (quando non allo stomaco) e ti avvince, ti
rende partecipe, ti commuove e ti fa arrabbiare, soprattutto ti fa riflettere.
Vero, perché l’autrice ha svolto un attento lavoro di ricerca prima di
affrontare la stesura, ed è un fatto evidente. Spesso, perché è un libro ben
scritto e contiene un po’ tutto quello che serve per creare una buona lettura:
una trama ben strutturata, personaggi credibili e molto ben costruiti, uno
stile impeccabile e pulito, non parco di immagini riuscite e sprazzi di poesia.
Non sento di esagerare se dichiaro che questo romanzo ha tutte le carte in
regola per diventare un testo di riferimento, da suggerire come lettura nelle
scuole superiori per avvicinare i giovani a un capitolo molto oscuro della
storia sociale svizzera. Al di là dell’argomento trattato, gli spunti di
riflessione offerti da queste pagine sono, a mio parere, un valido supporto per
la formazione del pensiero critico. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">La trama della Feijoo Fariña è costruita
attorno all’esistenza della piccola Lidia, che seguiamo nel difficile percorso
che la porterà alla maturità. Un percorso sofferto, doloroso, che comincia con
l’allontanamento dall’amata mamma, giudicata inadeguata per occuparsi di lei
(anche perché divorziata in un’epoca in cui il divorzio era ancora un tabù), e
il conseguente collocamento in un orfanotrofio gestito da suore molto poco ben
disposte verso le piccole ospiti. Non si può non affezionarsi subito a Lidia,
non si può non patire con lei, non sperare per lei, anche quando si ha
l’impressione che non ci sarà nulla di buono per questa povera ragazza. Eppure,
nonostante le brutture, le ingiustizie, i soprusi, la speranza permane. Ed è a
questa speranza che ci si aggrappa, divorando una pagina dopo l’altra, per
arrivare a trovare uno spiraglio di luce. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Le ambientazioni costruite dall’autrice
sono estremamente realistiche, si evince una ricerca che non è stata solo
storica, ma anche geografica. Vengono citate diverse località tra i Grigioni e
il Ticino, descritte peraltro molto bene. I personaggi si muovono all’interno
di questo scenario in maniera impeccabile, rivelando tutte le loro peculiarità,
soprattutto psicologiche. Si riescono a intuire le loro credenze, i loro
limiti, i loro drammi. Sono ben tratteggiati, a volte all’autrice bastano poche
parole per mostrarceli in tutta la loro umanità, nel bene e nel male. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Lo stile della scrittrice è pulito,
scorrevole, eppure regala piacevoli immagini, talvolta permeate di una poesia
lieve come il tocco di una farfalla, talaltra aprendo una riflessione che va
oltre i fatti narrati, facendosi anticamera di pensieri più profondi, più ampi.
Ogni parola è al suo posto, la struttura narrativa regge dall’inizio alla fine,
il ritmo è buono, mai troppo lento o troppo veloce.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">“Per una fetta di mela secca” è un
ottimo romanzo, sotto molti punti di vista. Un’unica nota mi pare doverosa: la
tematica trattata è forte, dura. Occorre affrontare la lettura consapevoli del
fatto che non sarà affatto una passeggiata, anche perché si tratta di fatti
ispirati alla realtà. <a href="https://www.blogger.com/u/1/null" name="_GoBack"></a>Non è il primo lavoro di
quest’autrice così promettente che, con esso, ha toccato un livello molto alto.
Sarò curiosa di leggere le sue prossime opere, nella speranza di trovare la
stessa verità, la stessa toccante ricerca di speranza. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s1600/RECE+ANTONELLA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s400/RECE+ANTONELLA.png" width="400" /></a></div>
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Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-90971516071767570242020-07-06T08:30:00.000+02:002020-07-06T08:30:11.727+02:00Recensione: Rosso nella notte bianca, di Stefano Valenti<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51k7ICH05bL._SX312_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="314" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51k7ICH05bL._SX312_BO1,204,203,200_.jpg" width="201" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Rosso nella notte bianca</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Stefano Valenti</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Feltrinelli</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 122</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>8,99 € (ebook), 12,00 € (cartaceo)</div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4,5/5</b></div>
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<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2B8Z1cW" target="_blank">QUI</a> nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/2UIATFa" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea. È disponibile anche nella versione audiolibro, su Audible.<br />
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Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">Valtellina. Novembre 1994. Il settantenne Ulisse Bonfanti attende Mario Ferrari davanti al bar e lo ammazza a picconate. E, alla gente che accorre, dice di chiamare i carabinieri, che vengano a prenderlo, lui ha fatto quello che doveva. Erano quarantotto anni che Ulisse mancava da quei monti. Dopo avere lavorato tutta la vita con la madre Giuditta in una fabbrica tessile della Valsusa, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo un incendio appiccato nel 1944. Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. In questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, Ulisse trascorre l'ultima notte di libertà: riposa davanti al camino, cammina nei boschi, rivive la tragedia che ha marchiato la sua esistenza. Dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. I ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, delle tragedie familiari, si alternano in una tormentata desolazione. Una desolazione che nasce dal trovarsi nel paese dove, nel 1946, è morta la sorella Nerina. È la stessa Nerina a narrare quanto accaduto. Uno di fronte all'altra, la neve sullo sfondo, Ulisse e la giovane sorella si raccontano le verità di sangue che rendono entrambi due fantasmi sospesi sul vuoto della Storia.</span></span></div>
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Recensione di Valentina:</h3>
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Se devo essere sincera non so perché ho scelto questo libro, è successo per caso, per una ragione dimenticata o forse per un semplice errore. A volte, i libri, li ascolto. Così mi sono ritrovata nella libreria questo titolo di cui non conoscevo nulla. “Rosso nella notte bianca”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Niente, queste quattro parole non evocavano nulla nella mia mente. Avrei potuto fare una semplice ricerca su internet ma non mi avrebbe restituito il risultato cercato. Non mi avrebbe mostrato il motivo per il quale avevo messo in lista questo volume, c’era solo un modo per capire: premere il tasto play.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inizia la lettura una voce maschile che in un primo momento quasi mi infastidisce, sembra stia leggendo “male” con troppe pause rispetto al necessario. Lascio andare avanti la storia, senza intromettermi, cerco di capire e tutto diventa chiaro in pochi minuti. Lo stile paratattico è proprio del protagonista, è proprio dei pensieri di Ulisse, sono i suoi racconti, sono il suo modo di raccontare. È la voce di Ulisse quella che sto sentendo, è lui che mi sta raccontando la sua storia. Una storia intrisa di dolore, di solitudine, di fame, di povertà, di guerra, di dimenticanze. Una guerra che Ulisse combatte sui monti con i suoi compagni della Brigata Matteotti, una guerra che Ulisse combatte nella sua mente con i fantasmi del suo passato, con i morti che non lo lasciano mai solo. Una fede, una religione nella quale la madre lo immerge fin da bambino che lo segna profondamente, una religione dove si rifugia quando le voci si fanno più insistenti. La vita intera passata sui monti, la vita intera vissuta nella lotta, combattendo un nemico che Ulisse vede risorgere alla fine della guerra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stefano Valenti racconta la guerra, racconta la vita sui monti delle donne attraverso la voce, attraverso i pensieri della madre e della sorella di Ulisse, una vita che non risparmia dolori e sofferenze, una vita che la madre scambia volentieri con il lavoro in fabbrica, perché la donna sui monti vale meno delle bestie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ulisse nasce in Valtellina, combatte con i partigiani e, finita la guerra, con la madre abbandonano la loro casa per spostarsi in Val Susa dove la vita è meno dura, dove sua madre lavora in un cotonificio e a cinquant’anni partecipa al suo primo sciopero. Ulisse impiega quasi cinquant’anni a tornare sui monti che lo hanno visto nascere, un ultimo atto di guerra lo aspetta.</div>
<div style="text-align: justify;">
È così che si apre il racconto di Valenti, è così che ci viene presentato il protagonista. Un atto violento, crudo, senza un motivo apparente. Un’analessi ci porta indietro nel tempo, ci porta a quasi settant’anni prima, la voce di Ulisse ci accompagna nella sua vita, ci accompagna nella sua mente. Ci mette di fronte a un passato che tendiamo a dimenticare, ci mostra senza fare sconti quanto la vita facesse male. Ascoltando le parole di questo libro mi rendo conto che potrebbero essere di chiunque, magari di un parente lontano a cui abbiamo chiesto da bambini con quella curiosità innocente “Com’era la guerra?”. Ho terminato l’ascolto ormai da qualche giorno ma questa storia non mi ha ancora abbandonata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho scoperto solo oggi che l’autore si è ispirato alla vita di un partigiano realmente esistito, avrei dovuto aspettarmelo, in fondo la crudeltà umana non serve immaginarla.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s1600/A+cura+di+-+Silently.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s400/A+cura+di+-+Silently.jpg" width="400" /></a></div>
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Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-36785852868580664722020-06-15T08:30:00.000+02:002020-06-15T08:30:04.131+02:00Recensione: La stagione della morte, di Giorgio Borroni<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPqTLFKHXtbEWuoN_CcWbTjJeenlHyhfA5rwv1PLQZW89BSdYQFmg_e79959YT61vzguYiJa2rvV_wHnu67XY43KljHq4EdQ_KfJnqY82rEmOOCx6HTsfGLmlQWMsJ4jbP0NSBmom44lw/s1600/La+stagione+della+morte+Illustrato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1003" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPqTLFKHXtbEWuoN_CcWbTjJeenlHyhfA5rwv1PLQZW89BSdYQFmg_e79959YT61vzguYiJa2rvV_wHnu67XY43KljHq4EdQ_KfJnqY82rEmOOCx6HTsfGLmlQWMsJ4jbP0NSBmom44lw/s320/La+stagione+della+morte+Illustrato.jpg" width="200" /></a></div>
<b>Titolo</b>: La stagione della morte</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Giorgio Borroni</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Autopubblicato</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 41</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>0,99 € (solo ebook)</div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4,5/5</b></div>
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<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3fiS0VK" target="_blank">QUI</a>.<br />
<span style="font-family: inherit;"><br /><span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dall'autore in cambio di una recensione onesta.</span></span></div>
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Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #333333;">“La stagione della morte” è un racconto tutto italiano, un mix di pulp e horror con scene toste e a tratti raccapriccianti, ambientato nella Maremma toscana di inizio anni Ottanta.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Ilio è un reietto e la sua vita in paese è stata sempre un inferno. Quando decide di lasciarsi alle spalle quel luogo tanto opprimente, l’unica persona che desidera portare con sé è Lara, la sua giovane fidanzata. Nessuno potrà fermarlo, è questo ciò che pensa quando bussa alla sua porta. Ma un oscuro mistero si cela dentro quella casa. Non la lasceranno andare, loro non vivono come le persone normali e per liberarsi di lui useranno metodi poco ortodossi e rituali abominevoli.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">“La stagione della morte” è una storia dura e cattiva. Fra cazzotti, giratubi usati come corpi contundenti e la natura cupa e misteriosa del paesaggio, la mente del lettore si riempirà di domande a cui non troverà facilmente risposte.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Eppure la riposta è solo una.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">E per scoprirla bisognerà arrivare fino in fondo.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">La stagione della morte è un racconto horror illustrato.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Illustrazioni di Giorgio Borroni.</span></span></div>
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Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967" style="font-family: inherit;"></span><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: inherit;">La lettura di questo libro, un racconto lungo illustrato di genere horror scritto da Giorgio Borroni, è stata segnata da un grosso equivoco iniziale.</span></span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">No, non sto parlando della scelta di leggerlo perché, <b>avendo già letto altri lavori dell’autore e conoscendo sia il suo modo di scrivere sia la sua idea di horror, avevo l’assoluta certezza che avrei avuto per le mani un ottimo prodotto</b>.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">L’equivoco nasce invece dalla copertina. O meglio, dal disegno che io ho immaginato di vedere in copertina.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A mia discolpa posso dire che il primo impatto visivo con la cover l’ho avuto dallo schermo del cellulare, che è volutamente piccolo perché il cellulare deve entrarmi in tasca senza sporgere di mezzo metro come se avessi una tegola nei jeans.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E io su quello schermo ci ho visto una zampa. Nera, con gli artigli chiari protesi in alto, in un gesto a metà tra l’aggressivo e il disperato. Affascinante e poetico. Peccato solo che quell’immagine non esiste.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Già, perché quelli disegnati sulla copertina, peraltro benissimo (non si sa che mi ero bevuta per vederci una zampa), sono uccelli! E hanno di certo molto più attinenza con il racconto.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">È proprio qui, negli elementi presenti nel racconto, che sta l’equivoco.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Fuorviata dalla zampa, mi aspettavo prima o poi l’arrivo di un qualcosa di animalesco e visto l’aspetto fisico del protagonista, Ilio, del quale viene fornita anche l’illustrazione, ero praticamente certa che si trattasse di licantropi.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non originalissimo ma, ehi, i licantropi non hanno bisogno di essere originali per essere fighi.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">All’inizio leggevo e mi sembrava di cogliere particolari che in realtà non esistevano, immaginavo quando e in che modo il protagonista si sarebbe trasformato e quali conseguenze questo avrebbe avuto sulla (già strana di suo) storia d’amore tra lui e Lara. Mi sono anche lanciata in ipotesi più o meno fantasiose, cambiando le carte in tavola e ipotizzando che la bestia fosse qualcun altro. E forse questa è la sola cosa tra quelle che mi sono passate per la mente che si è avvicinata un pochino alla verità.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Insomma, le pagine passavano, le illustrazioni anche, la storia avanzava e dei mannari neanche l’ombra.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non mi sono accorta quando ho smesso di pensarci, <b>forse sulla porta d’ingresso della famiglia di Lara.</b></span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><b>È lì che il racconto cambia passo e atmosfere, addentrandosi sempre più in un horror fatto di misteri.</b></span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non tutti verranno svelati. Al contrario, <b>l’intenzione sembra essere proprio quella di lasciare al lettore il compito di rispondere da solo alle proprie domande, una tra tutte: cos’è successo davvero?</b></span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ormai siamo abituati ai finali aperti, a me personalmente non dispiacciono affatto, anche se so che a molti fanno storcere il naso, ma qui siamo davanti a qualcosa di diverso: <b>il finale c’è, ed è pure bello chiuso, con poco spazio ad alternative possibili, quello che invece resta all’interpretazione del lettore è come ci si sia arrivati a quel finale</b>.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ci sono un paio di ipotesi che a me piacciono più di altre, lo ammetto, ma mi piace anche pensare che non sempre serva sapere tutto, soprattutto se forse non lo sa neanche il protagonista che lo ha vissuto.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><span style="font-family: inherit; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Qualunque cosa sia successa, però, ha spinto in un angolo della mia mente la zampa, i licantropi e tutte le fantasie accese dall’equivoco della copertina, <b>perché quando una storia avvince non pensi ad altro che a seguirla</b>.</span></span></div>
<span id="docs-internal-guid-2f047670-7fff-abb4-f34b-8600abf8a967"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-40903740006376822392020-06-08T08:30:00.000+02:002020-06-08T08:30:01.738+02:00Recensione: Come rovinare tutto, di Arianna Ciancaleoni<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://m.media-amazon.com/images/I/512dIWm7NCL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="324" height="320" src="https://m.media-amazon.com/images/I/512dIWm7NCL.jpg" width="207" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Come rovinare tutto</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Arianna Ciancaleoni</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: morestories</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 214</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>2,99 € (ebook), 10,99 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3gGiZMJ" target="_blank">QUI</a> nel formato ebook e <a href="https://amzn.to/3cqXRXp" target="_blank">QUI</a> nel formato cartaceo.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da morestories in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">L'estroversa Violante e l‘impacciato Federico
si conoscono sui banchi di scuola e si innamorano pazzamente. <br />
Federico, però, ha mentito: sa bene che dovrà presto trasferirsi a Milano con
la sua famiglia e non ha il coraggio di rivelarlo. Quando Violante lo scopre,
decide di troncare per sempre i rapporti con lui: se non è stato sincero
finora, non potrà mai esserlo a chilometri di distanza.<br />
Cosa succederà quando, dopo vent’anni, si rincontreranno di nuovo per un
impegno di lavoro?<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Si scopriranno ancora innamorati, oppure il
tempo e la lontananza avranno ormai rovinato ogni cosa?<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">La fine degli anni Novanta ha qualcosa di
magico. Forse lo ha solo per chi in quegli anni ha vissuto l'adolescenza o
forse la magia resta solo se quegli anni sono stati felici e spensierati,
magici anche loro. Io rientro in entrambi i gruppi e non fatico ad ammettere di
guardarmi indietro con nostalgia. Nonostante mi sia rimasto dentro un grande
affetto per quel periodo, ho però amato anche gli anni successivi e, per quanto
possa sembrare contraddittorio, amo anche i tempi di oggi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Tutto questo arco di tempo, dal 1999 al 2019,
viene raccontato in "Come rovinare tutto" e viene fatto senza
l'antipatica contrapposizione (che ha peraltro decisamente stufato) tra i tempi
di allora e di adesso. A cambiare, a essere migliori o peggiori, non sono i
tempi, le abitudini, i modi, ma sono le persone, nella vita come nei libri.
Sono quindi i personaggi a dare la loro impronta alla storia. Federico, più di
ogni altro. È suo il punto di vista che apre il libro e introduce agli eventi,
proprio durante quel 1999 in cui il ragazzo allora sedicenne incontra Violante,
indiscussa protagonista femminile del romanzo. Federico ce la mostra per la
prima volta ed è l'immagine di lei, vista attraverso i suoi occhi da adolescente
innamorato, quella che caratterizzerà la ragazza anche nei capitoli a venire, fino a quando
sarà Violante stessa a prendere la parola e a raccontarci dal suo punto di vista
il proseguo della storia. Ma Federico non ci introduce solo Violante, ci mostra
anche i luoghi in cui si svolgerà la maggior parte della narrazione, il
contesto familiare di entrambi, la nascita di un amore che segnerà il futuro
sia dell'uno sia dell'altra.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Può un amore adolescenziale restarti addosso
per tutta la vita?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Non so rispondere a questa domanda in senso
assoluto, ma posso dire che in questo romanzo risulta del tutto credibile: per
tutta la vita Federico e Violante rimangono legati e, quando scopriremo il
punto di vista di Violante, capiremo anche come si possa rimanere bloccati in
quell'amore intanto che la vita scorre via.<br />
Avrete notato che ho iniziato la recensione parlando del contesto temporale e
di Federico, benché abbia già detto che la protagonista sia Violante. Il motivo
è che ritengo che la carta vincente sia l'evoluzione del personaggio di
Federico. Per quanto abbia apprezzato Violante come personaggio non solo dal
punto di vista narrativo, ma anche per l'idea di giovane donna indipendente che
ne viene fuori, in pieno stile chick-lit, è Federico a dare la svolta agli
eventi e a scombinare (più di una volta) i tasselli in quella che poteva essere
una trama piuttosto prevedibile.<br />
Il rischio di chiudere il libro e pensare "bello, ma così ne ho letti a
decine" è scongiurato proprio da come il tempo agisce su Federico mentre
il lettore è impegnato a leggere di Violante. E forse tutto questo ha sorpreso
persino l'autrice che, come scritto nei ringraziamenti finali, inizialmente
aveva ideato la storia in modo diverso. Personalmente, benché ritenga che
avrebbe potuto funzionare bene anche come racconto lungo, sono felice che si
sia ampliato e che abbia mostrato anche la vita da adulti dei due ragazzi.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Punteggiatura a volte insolita e qualche
frase da rivedere, ma niente che impedisca di godersi un buon romanzo nel suo
genere, veloce e scorrevole, che rimane leggero nonostante i drammi d'amore dei
protagonisti.<br />
Mettetevelo in borsetta e poi fate attenzione a quando decidete di iniziarlo:
farete fatica a staccarvene prima della fine.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-52222935677008646632020-05-19T12:20:00.002+02:002020-05-19T12:20:41.878+02:00Recensione: Re Rosso, di Roberto Saguatti<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/519syYZk1qL._SX350_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="352" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/519syYZk1qL._SX350_BO1,204,203,200_.jpg" width="225" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Re Rosso</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Roberto Saguatti</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Plesio Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 142</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>12,00 € (al momento scontato sul sito dell'editore a 9,60 €)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2TlN4XL" target="_blank">QUI</a>.</div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span style="font-family: inherit;"><span lang="IT" style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: major-latin; mso-bidi-theme-font: major-latin; mso-hansi-theme-font: major-latin;">Sei il Re Rosso, il gatto del signore del
castello, ma stai per affrontare la giornata più avventurosa della tua vita e
solo le tue scelte potranno salvarti. Un viaggio emozionante fra cani, gatti,
draghi, pericoli, tranelli e tradimenti, ma anche aiuti inaspettati. Sarà la
rovina o sarà gloria? Sei il padrone delle tue azioni, lancia il dado e
comincia la sfida. Riuscirai ad arrivare in fondo senza perdere le tue sette
vite? </span><span lang="EN" style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: major-latin; mso-bidi-theme-font: major-latin; mso-hansi-theme-font: major-latin;">Età di lettura: da 10 anni.</span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Per parlarvi in modo completo della mia esperienza di
gioco/lettura di <i>Re Rosso</i>, librogame
di Roberto Saguatti, dovrei scrivere tre recensioni diverse. Vi tranquillizzo
subito: non lo farò. Eppure potrei perché la particolarità di questo
bell’esperimento (riuscitissimo) è proprio la possibilità di giocare con tre
modalità differenti a seconda del livello di difficoltà con cui ci si vuole
confrontare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Inutile dire che quella che ho preferito è la modalità “gladio”,
ossia quella che prevede la scheda dei personaggi, il lancio di dadi, i
conteggi dei punti ferita... insomma, quella più amata da chi come me è un
appassionato di giochi di ruolo e librigame come Lupo Solitario. Il sistema,
sebbene preveda l’utilizzo di un oggetto aggiuntivo (d20, dado da 20), risulta
ugualmente abbastanza snello da non far perdere il giocatore in astrusi
meccanismi che rischiano di allontanarlo dalla narrazione. Al contrario, i
lanci di dado sono sempre ben inseriti nel contesto e, fatta eccezione per i
combattimenti più lunghi nei quali a volte si ha la sensazione di tirare un po’
troppo, non distolgono mai l’attenzione dalla storia del simpatico gatto
protagonista.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Ma non mettiamoci a parlare di gatti altrimenti ci perdiamo tutti
tra fusa e miagolii, parliamo invece del secondo punto vincente messo a segno
da <i>Re Rosso</i>: il target di lettori al
quale il librogame si rivolge.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">A me ha divertito molto giocare nella modalità “gladio” ma, come
avrete capito da ciò che ho scritto prima, il meccanismo è tutt’altro che
complicato, adattissimo anche ai bambini. E quando parlo di bambini tengo in
considerazione un range davvero ampio d’età perché, anche se consigliato dai 10
anni in su, ritengo possa essere proposto anche a bambini di età inferiore,
magari letto e adattato dai genitori.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Se infatti la modalità “gladio” può soddisfare persino una persona
adulta come me (e qui si prega di non ridere), è di certo adatta anche ai
ragazzini alle prese con le prime avventure di giochi di ruolo, mentre i più
piccolini possono divertirsi con la modalità più facile di tutte: la storia a
bivi. È infatti possibile anche tralasciare completamente la parte di lanci di
dado e schede personaggio per seguire semplicemente la storia, decidendo
soltanto di volta in volta quale scelta compiere. Questo rende il librogame
adatto anche a essere letto dai genitori ai bambini, che potranno essere
coinvolti sia con le scelte da compiere a ogni bivio sia con le belle
illustrazioni presenti all’interno, anche se non in numero tale da poterlo
definire un libro illustrato.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Tra queste due modalità di gioco, se ne pone una intermedia,
chiamata “pugnale”, che inserisce la variabile del lancio di dado (sempre il
d20) ma semplifica il meccanismo eliminando i punti ferita. È la modalità che
personalmente ho gradito meno, ma che può appassionare chi vuole giocare in
modo agile senza rinunciare al d20.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">E della storia non ne parliamo? Sarebbe riduttivo fare una
recensione del solo sistema di gioco, per quanto sia fondamentale nei
librigame, ma è sempre difficile parlare di storia quando questa può cambiare a
ogni rilettura a seconda delle decisioni che vengono prese nei vari bivi. Come
avrete capito, io ci ho giocato più volte e per questo posso dire che la
rigiocabilità beneficia molto d<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>elle tre diverse modalità,
ma anche di una trama che fortunatamente non si tiene troppo stretta la scelta
giusta. A ben vedere, non esiste sempre una vera e propria scelta giusta ed è
previsto più di un finale felice, sebbene ce ne siano anche altri che spaziano
dal fallimentare al tragico (sì, nonostante il protagonista sia un gattino
molto puccioso, si muore: trovate voi il modo di mettere giù bene questo
aspetto ai bambini più piccoli... o a voi).<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Giocate a <i>Re Rosso</i>,allora.
Giocateci da soli, giocateci con i bambini, grandi o piccoli che siano.
Giocateci in modalità “storia a bivi”, giocateci in modalità “pugnale”,
giocateci in modalità “gladio”. Giocateci e rigiocateci. E regalatelo se
conoscete qualche piccolo (o grande) appassionato di librigame.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="Normale1">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Anche perché il ricavato va ai gattini.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-29004901924487686082020-05-04T08:30:00.000+02:002020-05-04T08:30:08.733+02:00Recensione: Una storia straordinaria, di Diego Galdino<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://m.media-amazon.com/images/I/41KWssMTwVL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="338" height="320" src="https://m.media-amazon.com/images/I/41KWssMTwVL.jpg" width="216" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Una storia straordinaria</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Diego Galdino</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Leggereditore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 208</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>4,99 € (ebook), 9,90 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 2/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2yjq0kW" target="_blank">QUI</a> nel formato ebook e <a href="https://amzn.to/2VuW1OA" target="_blank">QUI</a> in quello cartaceo.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dall'autore in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti. Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono. I sensi percepiscono la presenza dell'altro senza riconoscersi. Fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita: Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un'altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro. Eppure, due anni dopo la loro grande passione, il cinema, li fa conoscere per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all'altra alla prima di un film d'amore. I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall'ordinario. Ma l'amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farci rialzare e camminare insieme?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Antonella:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ho iniziato questa lettura intrigata dalla trama e
dall’aspettativa di concedermi un romanzo ricco di belle emozioni, un aspetto
che sta guidando molto le mie scelte librarie in questi ultimi mesi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I capitoli iniziali parevano venirmi incontro piuttosto
bene: ognuno era incentrato su uno dei cinque sensi e proponeva una situazione
in cui i due protagonisti del libro finivano per incrociarsi, senza rendersene
conto. Mi è molto piaciuto questo stratagemma letterario, creava la giusta dose
di partecipazione e mi invogliava a proseguire per capire come sarebbe avvenuto
l’incontro, alla fine. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Mi sono scontrata quasi subito, però, con alcune pecche a
livello di editing. Cominciavo a inciampare sempre più spesso in refusi più o
meno gravi, che inizialmente potevo scusare perché si sa, è molto difficile
trovare un testo che rimanga perfettamente pulito. Alla lunga, però, ho
iniziato a stancarmi. Quando ho letto questa frase ho deciso che la misura era
colma:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">“Lui e suo
fratello se l’avevano dovuto inventare.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non credo servano commenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L’uso di un registro colloquiale può anche essere funzionale
alla narrazione, se usato all’eccesso però mi disturba non poco. Vanno bene le
espressioni in romanesco, considerata l’ambientazione a Roma e il ruolo
importante che la città ricopre nel romanzo, ma non riesco a soprassedere, ad
esempio, sull’uso continuo della parola “tipo”, abusata anche nel parlato, che
risulta insostenibile in un romanzo. Ho trovato diversi errori derivanti da un
uso improprio della lingua italiana:<i>
“finita la cena il nuovo gruppo di amici restò qualche minuto fuori ALLA
pizzeria”</i>, per citarne uno, è un errore macroscopico, incredibile che sia
potuto sfuggire. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Altre frasi proprio non si possono leggere:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">“O forse era
lui che adesso che era non vedente, sì insomma, non adesso, ormai era da un bel
po’, comunque che adesso riusciva a capire dal suono dei passi chi fossero le
persone che camminavano vicino a lui.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Nel complesso la scrittura mi è parsa ingenua, a tratti
avevo la netta impressione di stare leggendo la prima opera di uno scrittore
emergente editata in maniera troppo superficiale (se editing c’è stato). La
punteggiatura rappresenta un’altra nota dolente, soprattutto in frasi come
questa:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">“Silvia con la
coda dell’occhio, si accorse che il ragazzo, con fare indifferente continuava a
guardarla.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Anche per quanto riguarda il punto di vista narrativo, non è
ravvisabile una cura sufficiente a non spaesare il lettore. Le vicende sono
narrate dal punto di vista di Luca e di Silvia, ma la distinzione tra i due non
è sempre chiara e capita che si creino delle stonature. Alcune volte si passa
addirittura dalla terza alla prima persona, come in questo caso:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> “Perché la Silvia reale si era accorta di
essere arrivata alla sua fermata e che per lei era giunto il momento di
scendere dalla metro. Da bambina passavo le estati a casa di mia nonna in
Bulgaria.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Intendiamoci, le buone idee e le intenzioni giuste in questo
romanzo ci sono, talvolta sono anche belle. Ci sono frasi molto poetiche e ben
riuscite, che appagano i sensi, ma sono troppe quelle che invece sanno di
cliché trito e ritrito. A farla breve, ci sono un po’ troppe espressioni e
situazioni già viste e lette decine di volte, col risultato che, a partire dall’inizio
della storia d’amore di Luca e Silvia, si cade in uno stile davvero troppo
melenso, che non è più romantico, ma sdolcinato. Questo momento segna una
svolta: fino a lì il romanzo scorre discretamente bene, poi diventa davvero
pesante, anche perché non accade più nulla di rilevante fin quasi alla fine.
Altrimenti detto, il 70 percento del libro racconta la relazione dei due
protagonisti e le loro passeggiate per Roma. A me non basta, voglio di più.
Anche la descrizione della città, pur filtrata attraverso l’esperienza dei
personaggi, risulta eccessiva: a tratti mi sembrava di leggere una guida
turistica romanzata. Non è proprio il massimo per un lettore che, come me, non
ama le descrizioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">A tal proposito, troppe informazioni utili alla vicenda vengono
spiegate e raccontate, anziché emergere piano piano attraverso i personaggi.
Questo rende la lettura pesante e meno coinvolgente, tanto che mi è capitato a
volte di chiedermi “e questo cosa c’entra, adesso?”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Val la pena spendere qualche parola sulla costruzione della
trama. Come dicevo all’inizio, le premesse erano buone, la storia sembrava
intrigante quanto basta per essere letta. Ho iniziato la lettura dei primi
capitoli: buoni, un po’ acerbi, qualche refuso, ma sono andata avanti perché
m’interessava seguire la vicenda. A un certo punto, la narrazione ha fatto un
balzo in avanti e, senza ben capire che cosa sia successo, mi sono ritrovata a
leggere che Luca era diventato cieco e Silvia stava affrontando il trauma di
un’aggressione subita un anno prima. Così, di punto in bianco. Ho dovuto fare uno
sforzo per capire che Luca era diventato non vedente, e per un pezzo ho
continuato a chiedermi “com’è potuto succedere? Poche righe fa andava tutto
bene!”. Mi sono state fornite moltissime informazioni in poche pagine, per
recuperare quanto avvenuto in un anno e chiarire la situazione presente. In
sintesi, sono rimasta sopraffatta e infastidita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Altri aspetti nella trama non mi hanno convinta, tra cui il
fatto che un uomo al primo appuntamento con la sua donna la stordisca di
parole, raccontandole delle sue mancate esperienze sessuali causate dalla sua
inettitudine. E poi, quando finalmente fanno sesso, la scena manca di brio, di
emozione. La cosa che mi ha infastidita più di tutte è stata il fatto che Luca,
all’indomani della sua notte d’amore, sia andato a raccontare a fratello, cognata
e amico quanto accaduto. Non una spacconata, di quelle goliardiche, magari tra
uomini, no: un racconto entusiasta di chi non vede l’ora di rendere partecipi
tutti della sua ritrovata vita sessuale. Surreale!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">In conclusione, questa è una lettura ideale per chi ama le
storie d’amore fini a se stesse, pure un po’ melense. Non è una lettura che mi
sento di consigliare, dato che troppi aspetti non mi hanno convinta. Rimango dell’idea
che l’autore abbia delle buone capacità, ma andrebbero <a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>supportate
da un buon editor.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s1600/RECE+ANTONELLA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s400/RECE+ANTONELLA.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-62150392738030992422020-04-27T08:30:00.000+02:002020-04-27T11:46:57.920+02:00Recensione: New Grub Street, di George Gissing<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2020/02/new-grub-street-673x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="526" height="320" src="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2020/02/new-grub-street-673x1024.jpg" width="210" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Autore: </b>George Gissing </div>
<b>Titolo: </b>New Grub Street<br />
<b>Traduttore: </b>Chiara Vatteroni<br />
<b>Editore: </b>Fazi Editore<br />
<b>Pagine: </b>574<br />
<b>Prezzo: </b>€ 20 (Cartaceo) € 9.99 (E-book)<br />
<br />
<b>Voto: 4,5/5 </b><br />
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<br />
Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.<br />
<br />
<b>Quarta di copertina: </b><br />
Grub Street è la via di Londra in cui furono aperte le prime stamperie e dove nacque il mestiere di scrittore in senso moderno. Resa celebre da Alexander Pope nella sua satira del mondo letterario, da allora definì l’ambiente in cui si svolgeva l’oscuro e ingrato lavoro di un esercito di scribacchini costretti a sbarcare il lunario.
Nella Londra di fine Ottocento, Edwin Reardon è uno scrittore di grande talento ma dallo scarso successo commerciale. Sebbene la continua incertezza economica e la povertà incipiente minaccino il suo matrimonio con Amy, è incapace di piegare la sua arte alle logiche del mercato e porterà avanti la sua coerenza fino alle estreme conseguenze. Al contrario, Jasper Milvain, giornalista rampante e giovane sfrontato, in cambio di ricchezza e affermazione sociale è disposto a tutto: curerà sempre e solo le relazioni convenienti, scriverà ponendosi come obiettivo primario di ottenere fama e denaro, romperà la promessa di matrimonio fatta a Marian Yule, figlia dello scrittore Alfred Yule e scrittrice a sua volta, preferendole un’altra donna che può portargli maggiore vantaggio.<br />
Pubblicato nel 1891, “New Grub Street” diede a George Gissing un posto di primo piano tra gli scrittori dell’epoca vittoriana. Con uno stile originale, ricco di humour, Gissing ritrae un variegato gruppo di romanzieri, giornalisti e studiosi durante la crisi culturale e letteraria degli ultimi anni del diciannovesimo secolo.<br />
<br />
<b>Recensione a cura di Daniela:</b><br />
“New Grub Street” è stato scritto quasi 130 anni fa, ma più volte durante la lettura ho avuto il dubbio fosse molto più <b>moderno, quasi contemporaneo</b>. L’attualità di moltissimi passaggi è davvero stupefacente. Nonostante le numerose tematiche, ho trovato come tutte, o quasi, potessero adattarsi benissimo ai giorni nostri. Sarà una recensione un po’ lunga ma c’è davvero tantissimo da dire.<br />
La storia prende in esame diversi personaggi, principalmente quelli di cui si parla nella quarta, ovvero Edwin Reardon e Jasper Milvain, ma si estenderà anche a Marian Yule, alla moglie di Edwin e a un altro paio di scrittori, amici dei primi due. Le loro vite sono il sunto della <b>battaglia ideologica</b> che è presente, forse anche troppo, in tutto il romanzo e che, credo, è sempre stata <b>al centro della letteratura</b>, antica e moderna. Due, infatti, sono le idee di scrittura presenti nel testo, che chiede in parte al lettore, soprattutto in alcuni punti con l’intervento in prima persona dello scrittore, di schierarsi a favore di una di esse.<br />
La prima vede i suoi rappresentanti in almeno tre personaggi principali. Il principale è Edwin<b> </b>Reardon, scrittore di grande talento, insicuro e idealista, che si trova a vivere in un periodo in cui il <b>suo modo di fare letteratura</b> è visto come <b>appartenente al passato</b>. Il mondo ormai è moderno e bisogna <b>adattarsi ai tempi per sopravvivere</b>. Edwin non ne è capace. Per lui, grande estimatore dei classici latini e greci, la letteratura deve seguire ancora un certo schema, deve essere <b>bella nella forma e nel contenuto</b>, deve avere <b>qualcosa da dire</b>. Un po’ quello che pensa anche Marian, per la quale un autore dovrebbe avere un messaggio che vuole comunicare agli altri. Anche Biffen è un personaggio che crede nella scrittura che abbia un certo scopo, seppure diverso da quello di altri, e lo persegue indipendentemente dal successo che questo possa avere.<br />
Dall’altro lato abbiamo due uomini che invece sembrano avere una visione più completa del tempo in cui vivono e dei cambiamenti in atto. Primo è appunto Milvain che, perfettamente conscio del proprio talento e per niente insicuro come Reardon, riesce a vedere <b>la scrittura come un lavoro</b>, in cui l’<b>applicazione </b>e le <b>giuste molle</b> possono dare <b>ottimi risultati</b> e permettere di viverne bene. Anche Whelpdale potrebbe essere un uomo nuovo, conscio del suo non avere successo sfrutta le sue capacità per crearsi nuovi lavori e sfruttare appieno quelle che sono le caratteristiche della società.<br />
Reardon e Milvain sono le due idee a confronto: il valore di una <b>letteratura raffinata e di pregio</b> <b>che lasci qualcosa nel lettore e nel tempo</b> contro una che diventa al pari di un lavoro meccanico, più <b>di successo</b> e a <b>mero consumo della contemporaneità</b>, senza alcuna pretesa di rimanere ai posteri.<br />
Le emozioni che si provano per questi due personaggi sono molto altalenanti. Reardon suscita la simpatia dei lettori. Cagionevole di salute, scrittore che non riesce ad avere successo nonostante il talento, oppresso da una società che dà più valore alle apparenze che alla sostanza, vessato da problemi economici, non ci si può non ritrovare a fare il tifo per lui. Milvain, invece, ostenta una sicurezza nelle sue capacità e nelle sue teorie sulla letteratura atta a soddisfare il pubblico e quindi a vendere e un attaccamento al denaro che non lo rendono subito simpatico, soprattutto a chi ha una visione romantica della scrittura. È scaltro, interessato solo al suo futuro e al modo per assicurarsene uno soddisfacente, pronto a calpestare non solo i sentimenti degli altri ma anche i propri pur di perseguire i suoi scopi. Entrambi, però, hanno un’<b>evoluzione</b> nel corso del testo, i loro caratteri diventano più <b>sfaccettati e tridimensionali</b>. Si scoprono nuovi aspetti delle loro personalità, il lato più duro e orgoglioso di uno e il lato più debole e dubbioso dell’altro, senza che questo vada a intaccare comunque il loro <b>“design” originale</b>, a cui essi tornano sempre. Gli altri personaggi, seppur ben accennati, avranno ruoli minori, chi più chi meno, e non riescono a ottenere un approfondimento maggiore. Un posto d’onore nel mio cuore lo avrà comunque sempre Biffen.<br />
Le cose che accadono sono tante, in un'altalena di emozioni. Dirle sarebbe non solo lungo, ma anche uno spoiler maggiore di quelli fatti dalla quarta di copertina.Voglio quindi prendere in esame alcuni punti e temi che mi hanno colpita.<br />
Uno di questi, dominante, al di là della scrittura, è quello della <b>povertà</b>. Un demone che distrugge ogni cosa, che divora i sentimenti, la dignità e la felicità. Tutti, o quasi, in questo romanzo ne sono colpiti, in maniera variabile, da semplici problemi ad arrivare a fine mese a vivere letteralmente di stenti. La povertà costringe a <b>compromessi</b>, a <b>sacrifici</b> che non sempre si vogliono fare, alla morte dell’amore, della passione per la scrittura, della voglia di vivere. Questo tema è presentissimo in tutto il libro ed è la <b>molla che muove tutta l’azione</b>. Viene analizzata crudelmente e crudamente, senza sconti sul disgusto che provoca, sulle condizioni che porta, anche sui dettagli dei costi o delle necessità. È reale, tangibile e resta una minaccia, che arriva anche al lettore.<br />
C’è poi quello del <b>giudizio altrui</b> e di come questo vincoli e plasmi la vita di alcune persone. La libertà personale di fare scelte che siano indipendenti dall’opinione altrui arriva a essere addirittura una totale follia per alcuni personaggi. Non è forse un tema <b>tremendamente attuale</b>? In una società che tanto spesso, forse a volte troppo, viene accusata di superficialità e di essere dominata dalla apparenza? Trovare similitudini così grandi con un testo di oltre un secolo fa… bé non so se sia consolante o spaventoso.<br />
Affine e anzi complementare a questo punto credo sia il pensiero che domina i progetti futuri di Milvain, che cerca un matrimonio di interesse per finanziare le conoscenze che lo porteranno al successo. <b>“Bisogna diventare famosi prima di riuscire ad assicurarsi l’attenzione che verrà con la fama”</b>, dice Milvain. La fama che si avrà con un’opera, quindi, deve essere molto alimentata da un precedente lavoro di conoscenze, amicizie e contatti che deve portare il proprio nome sulla bocca delle persone giuste prima di esporsi con la suddetta opera. In pratica, per avere successo (e si presuppone un successo meritato, o almeno si spera) bisogna essere già famosi. Mi sembra anche questo un tema molto dibattuto in moltissimi campi in questi anni, anche e soprattutto in ambito letterario. Questo libro, ricordo, è della fine dell’800.<br />
Gli aspetti del libro sono ancora tanti, come quello della <b>donna</b> e del <b>ruolo di moglie</b>, considerata una zavorra o un mero trampolino di lancio, raramente vista con la lente dell’<b>amore</b>, sentimento che nel libro porta inevitabilmente alla <b>distruzione</b>. Se dovessi soffermarmi su tutti ne uscirebbe un vero saggio (persino più lungo di questa recensione). Voglio lasciare solo altre due chicche sulla modernità di questo libro.<br />
La prima è su un pensiero che fa Marian sulla possibilità di una “<b>macchina letteraria</b>” che possa produrre autonomamente libri e articoli. A me il pensiero è corso ai mille articoli sui vari <b>libri “scritti” da computer</b> e programmi creati a questo scopo, per concorsi di programmazione e non solo. Gissing ha scritto una frase che da pseudo battuta fantascientifica si è trasformata in preveggenza? Che brivido!<br />
La seconda, invece, riguarda il <b>costo del libro</b> che si era ridotto notevolmente, permettendone una vasta diffusione, ma anche una corrispondente grande facilità di produzione. Nel romanzo viene accusato esplicitamente l’<b>abbassamento del costo della carta</b>, che ha permesso a chiunque di improvvisarsi scrittore. Tralasciando i numerosi accenni alla <b>quantità eccessiva di libri</b> presente sul mercato e di come anche un’opera di valore possa sparire perché seppellita da tonnellate di altri lavori (fin troppo vero oggi come allora), il discorso della carta mi ricorda tantissimo le numerose polemiche legate all’<b>ebook</b>, che col suo costo di produzione bassissimo permette a chiunque di farsi scrittore, anche autonomamente, senza grandi sforzi. Come detto mille volte, Gissing ha scritto un <b>libro modernissimo</b>.<br />
Per come la pensi l’autore, credo sia evidente che mantenga il sogno di un genere di letteratura più elevata diciamo (la stessa tematica e divisione del libro nei canonici tre volumi, ormai morenti come struttura, ne è una prova), seppure col finale ne dichiari forse una certa sconfitta. Vanificata, ovviamente, dal successo che ha ancora oggi il suo lavoro.<br />
Il libro è ottimo, forse un po’ pesante a volte e decisamente lungo, ma ne vale ampiamente la pena.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s1600/RECE+DANIELA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s400/RECE+DANIELA.png" width="400" /></a></div>
<br />Dnamrahttp://www.blogger.com/profile/16894439312832598467noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-69260715600954794662020-04-20T08:30:00.000+02:002020-04-20T08:30:03.989+02:00Recensione: Steambros Investigation vol. 3 – Brothers war, di Alastor Maverick & L.A. Mely<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoGvaU6ocXQRHsDAvKtg44UvSV5nHzaksombsOiw1leI4fxn_VLQjUgtaF-uf8MuvSCc84FglGzXUczLPnvfqnaOSUDnM5Bo8x56J-B9jI5nUVmTozRRjyIzpEZMfGRr0b9YAzxUp_v2Y/s1600/Steambros+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1148" data-original-width="822" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoGvaU6ocXQRHsDAvKtg44UvSV5nHzaksombsOiw1leI4fxn_VLQjUgtaF-uf8MuvSCc84FglGzXUczLPnvfqnaOSUDnM5Bo8x56J-B9jI5nUVmTozRRjyIzpEZMfGRr0b9YAzxUp_v2Y/s320/Steambros+3.jpg" width="229" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Steambros Investigation vol. 3 – Brothers war
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Alastor Maverick & L.A. Mely</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Dark Zone</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 240</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>1,99 (ebook, disponibile a breve), 14,90 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 3,5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="http://www.dark-zone.it/prodotto/steambros-investigations-brother-war/" target="_blank">QUI</a>.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dagli autori in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
Grazie alle loro indagini, i fratelli Hoyt hanno scoperchiato il vaso di Pandora. Londra è in guerra.
Le crudeli e avide mani di Damaskinos e del suo esercito di metallo mirano al trono della regina Vittoria, ma
un manipolo di mercenari gli si oppone eroicamente. Nicholas e Melinda si troveranno al centro del
conflitto, scoprendo di non essere da soli nella lotta. Riusciranno a trovare la verità sul destino di Emma? Il
loro acume li salverà dal pericoloso despota? Riusciranno ad appianare le loro divergenze, aggravate dagli
eventi, evitando un conflitto tra fratelli?
“Ogni vero viaggio presuppone che si accetti l’imprevisto, qualunque esso sia. Anche quello di non essere
più ciò che si era prima di partire.”</div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Eccoci all’ultimo capitolo della saga degli
Steambros, i due investigatori di una Londra steampunk che nei volumi
precedenti hanno saputo risolvere casi intricati ed enigmi, fino ad arrivare
alla loro indagine più importante: trovare la sorella maggiore, Emma Hoyt,
scomparsa quando erano piccoli e di cui non hanno saputo più nulla.</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT">La figura di Emma, sempre presente come
ricordo nei primi due libri, finalmente si palesa ai lettori e si prende,
giustamente, buona parte del palcoscenico con una storia ricca di azione e
cambi di setting. La sua è molto più di una parentesi, è il vero fulcro di
questo romanzo, che vede messa da parte l’anima più strettamente investigativa
della saga (con mia grande gioia, visto che detesto i gialli) a beneficio
dell’action. Battaglie, esplosioni, armature potenziate, pistole
supertecnologiche… Come? Vi siete persi lo steam in tutto questo? Beh, non
avete tutti i torti, perché in effetti leggendo queste scene d’azione, e non
solo, ci si dimentica un po’ dell’ambientazione fatta di vapore e ingranaggi e
meccanica e ci si sente calati in una più vicina allo sci-fi, con armi che sparano
a scelta del tiratore proiettili incendiari o narcotizzanti e corazze che, per
quanto potrebbero essere compatibilissime con lo steampunk, non vengono
descritte troppo nei loro aspetti più meccanici e si finisce per immaginarle
come cyber robot. Tutto questo potrebbe far storcere il naso, ma non è così
perché gli autori sono stati abili a inserire nella narrazione elementi più
moderni rispetto all’età vittoriana tanto cara allo steampunk classico, che
partono dal laboratorio di Nikola Tesla e finiscono ovunque la tecnologia
combinata della meccanica e dell’elettromagnetica consente. Non è una novità
nell’ambito del genere, ma è una scelta ad alto rischio rispetto a quella molto
più facile di puntare sul solo vapore. A mio giudizio, è una scelta che ha
pagato e che ha dato dinamismo e imprevedibilità agli scontri, soprattutto alla
“brothers war” finale. A posteriori, poi, si può notare che è una scelta
coerente in tutti e tre i libri, perché anche nei due precedenti si accenna a
qualcosa di più avanzato di un ingranaggio fatto girare da un pistone a vapore.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT">Promossa quindi l’ambientazione, da cui anche
questo terzo libro continua a trarre grande fascino. Promossi anche i
protagonisti, i fratelli Nicholas e Melinda Hoyt, che subiscono
quell’evoluzione che il lettore tanto attende nei romanzi e ancor più nelle
saghe, ma che allo stesso tempo rimangono fedeli a se stessi, con i loro pregi
e i loro difetti. Un po’ meno riusciti, a mio avviso, i personaggi secondari:
Tesla, da cui mi aspettavo molto di più, rimane sempre nell’ombra, risultando
degno di nota (nota di demerito perché odioso) solo nei battibecchi con
Melinda; lo zio Carl si conferma un personaggio di scarsa rilevanza; il
capitano Morris gode di un maldestro tentativo di riabilitazione ma finisce per
essere ancora più macchiettistico di come era apparso nel primo libro. Per Eric
ed Emma due considerazioni più approfondite. Il primo è un perfetto esempio di
personaggio costruito solo ed esclusivamente perché serviva qualcuno che
conducesse la storia nella direzione utile ad andare avanti, nel caso specifico
qualcuno che cambiasse il destino di Emma e la portasse dai Gover. C’è stato un
tentativo di costruire il personaggio, di dargli una storia e di motivare le
sue azioni, questo è innegabile, ma forse è anche parte del problema: si
finisce per dare molto spazio a qualcuno che, a conti fatti, serve solo per
quell’unico gesto, che risulta troppo prevedibile. Inoltre, il lavoro fatto sul
personaggio non lo rende più stabile e tutto in lui rimane traballante: le sue
decisioni, i suoi rapporti con gli altri personaggi, il contesto nel quale si
trova e perché ci si trova. In poche parole, è un personaggio poco credibile.
Come, a tratti, risulta poco credibile Emma, che cade anche lei nella trappola
di compiere azioni poco verosimili, giustificate solo dalle necessità di trama.
Ad esempio, davvero era così fondamentale consegnare allo zio quegli orecchini
dopo tutti quegli anni? Non ci sono ragioni concrete per cui farlo se non che
serviva: in qualche modo doveva esserci il passaggio degli orecchini da Emma ai
due fratelli e in qualche modo si doveva rompere lo status quo della permanenza
serena di Emma dai Gover. E capisco l’esigenza narrativa di creare degli snodi
che guidino la storia sui binari giusti, ma è fondamentale che questi snodi
siano solidi, che siano parte integrante della struttura narrativa e rafforzati
con elementi che diano loro ragione di esistere al di là della loro funzione di
legante.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Stesso
discorso per alcune scene specifiche che fanno da innesco per gli eventi
successivi: ho già parlato di Eric, ma potrei citare anche l’assassinio della
famiglia del poliziotto ribelle che viene sterminata davanti agli occhi
dell’uomo e di tutta la polizia, evento che ha la duplice funzione di mostrare
le forze dell’ordine asservite al villain e di causare il ripensamento del
capitano Morris. Peccato che moglie e figlia del poliziotto siano state
catturate dal cattivo prima ancora che questo si ribellasse. Come faceva a
sapere che lo avrebbe fatto? O è solito sequestrare a turno la famiglia di
ciascun poliziotto e solo casualmente quello del povero ribelle era stata presa
proprio quella sera? Che tutte le famiglie di tutti i poliziotti siano tenute
in ostaggio dai cattivi è da escludere visto che la prima cosa che fa Morris
(stavolta comprensibilmente) è andare da moglie e figlio per dire loro di
cambiare aria. Insomma, tutta la scena mi ha lasciato più di un punto
interrogativo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT">Quella che invece non mi ha affatto delusa,
nonostante fosse molto difficile da rendere, è quella che coinvolge Nicholas
Hoyt nel finale. Purtroppo non posso essere più precisa di così perché tutta
quella parte è venuta talmente bene che sarebbe una cattiveria spoilerarla qui,
ma vi basti sapere che sono stata per tutto il tempo a chiedermi: “ma è andata
davvero in questo modo?”, “ma no, forse in quest’altro”, “no, aspetta, mi sa
che era proprio così”. E stavolta questi punti interrogativi non sono figli di
problemi nel testo, ma proprio di un prolungamento del coinvolgimento emotivo che
si è riuscito a dare in un momento cruciale del romanzo. Davvero ben fatto. E
la soluzione finale per tutta questa serie di domande è la più azzeccata
possibile.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT">In fondo alla recensione, nota di merito per
il lavoro fatto sulla scrittura. Rimane ancora qualche piccolo aggiustamento da
fare, soprattutto sull’ormai occasionale uso di frasi fatte (“lotta senza
esclusione di colpi”, “dolore lancinante”, ecc.) di cui si può fare
tranquillamente a meno, ma la crescita anche da questo punto di vista è evidente
ed è stata costante in tutti i libri. E questo lascia ben sperare per i
prossimi.<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
</div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-30757896611711388322020-04-13T09:00:00.000+02:002020-04-13T09:00:04.230+02:00Recensione: Beijing Story, di Tongzhi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://m.media-amazon.com/images/I/51mOGpJeSRL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="320" src="https://m.media-amazon.com/images/I/51mOGpJeSRL.jpg" width="320" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Beijing Story
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Tongzhi</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Nottetempo<br />
<b>Narratore</b>: Pietro Ragusa</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 149</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>8,49 € (ebook), 16,00 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2QWgTgi" target="_blank">QUI</a>. nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/39ulMUj" target="_blank">QUI</a> nella versione cartacea. Disponibile anche nella versione audiolibro.<br />
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/31BzbVsSioL._BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="284" data-original-width="201" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/31BzbVsSioL._BO1,204,203,200_.jpg" width="225" /></a><span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">Ultimo tango a Pechino. Nella Cina ricca e spietata degli anni recenti, un giovane capitano d'industria abituato a comprare tutto - anche l'amore di chi non lo ama -incontra un ragazzo quasi adolescente, che si prostituisce per necessità economica o forse per autopunizione, e con lui brucia per la prima volta nel fuoco di una passione erotica che cambierà la vita di entrambi. Scoppiato su internet, quasi fosse un moderno samizdat, il caso di "Beijing Story" ha conquistato i lettori di tutto il mondo, pur rimanendo in patria un testo rigorosamente clandestino. Non a caso il suo autore è costretto ancora oggi a rimanere anonimo: contro la censura di Stato, la sua figura appare fragile e potente come quella dello studente inerme di fronte ai carri armati sulla piazza Tian'anmen. Dal romanzo, Stanley Kwan ha tratto nel 2001 un film premiatissimo, Lan Yu.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Silver:</h3>
<div style="text-align: justify;">
Ormai lo sapete, mi sono data agli audiolibri, e anche questa "lettura" è stata in realtà un ascolto. Trovato per caso, mentre cercavo libri a tematica LGBT su Audible, e sicuramente influenzata dal mio amore per la cultura asiatica, non ho potuto fare a meno di aggiungere <i>Beijing Story</i> direttamente alla mia libreria, e non solo, l'ho iniziato praticamente subito ad ascoltare.<br />
Cosa ha di particolare questo libro rispetto ad altri? La risposta, per chi conosce un po' la cultura asiatica, è abbastanza evidente: siamo davanti a un libro con protagonisti gay e non si tratta di quello che si definirebbe un "bromance" (ossia, una forte amicizia maschile, un affetto certamente platonico), no, siamo davanti a un romanzo erotico ambientato in Cina, dove questo genere di narrativa è assolutamente vietato. E qui si aggiunge il secondo punto particolare di questa storia: l'autore ha pubblicato il suo romanzo nel web (si pensa intorno al 1996-1997), usando uno pseudonimo per mantenere l'anonimato, ossia Tongzhi, che dovrebbe significare proprio "compagno" e, per estensione, "omosessuale". Dopo aver riscontrato molto successo come internet novel, il racconto di Tongzhi è stato tradotto in più lingue e solo nel 2009 è stato pubblicato anche in Italia, nella forma cartacea (fonte: Wikipedia).<br />
Il romanzo è ambientato alla fine degli anni '80 e a un certo punto della storia i protagonisti sono addirittura coinvolti nella protesta di Piazza Tienanmen.<br />
Com'è dunque questo libro?<br />
Dico subito che mi è piaciuto molto, e che mi ha coinvolta da subito per lo stile di scrittura, asciutto, senza troppi giri di parole. Uno stile che da una parte ti porta a riflettere dall'altra è molto diretto nel raccontare la realtà così com'è, attraverso i fatti, soprattutto nella prima parte, in cui Handong è ancora un giovane uomo d'affari, attaccato ai beni materiali, ai piaceri della carne e abituato ad avere tutto ciò che desidera. Un uomo benestante che pensa di poter comprare tutto.<br />
Il racconto resta poco romantico anche quando Handong incontra Lan Yu, un giovane studente universitario di cui sapremo sempre troppo poco. I due intraprendono una relazione puramente carnale, e piano piano scoprono di non poter fare a meno l'uno dell'altro, ma entrambi sono ben consapevoli della loro posizione nella società e, com'è tipico della cultura cinese, ognuno mantiene il suo ruolo, senza esporsi troppo. Mentre il ragazzo, però, capisce presto di amare Handong, trasmettendo al lettore tutta la sua sofferenza nel cercare di mantenere un ruolo che gli sta ormai troppo stretto e per la difficoltà nel fare una proposta inaccettabile in una società come la loro, dall'altra Handong continua a negare l'evidenza, arrivando anche a soluzioni quasi estreme.<br />
Chi fra i due uomini alla fine soffrirà di più sta al lettore scoprirlo.<br />
La storia d'amore è veramente coinvolgente, e si prova davvero dolore per Lan Yu. Le scene erotiche sono a tratti descrittive ma sempre molto brevi, è un genere di erotismo diverso da quello che si legge ai giorni nostri. C'è da specificare a questo punto che <i>Beijing Story</i> non è assolutamente un romance.<br />
Tornando al discorso fatto prima, il romanzo è ambientato a fine anni '80 e Lan Yu è personalmente coinvolto nella protesta degli studenti a Piazza Tienanmen.<br />
Quando ho iniziato a leggere, mi aspettavo un'ambientazione più accurata, mi aspettavo di leggere le difficoltà di essere omosessuale in un periodo storico come quello, in Cina. E se da una parte, al livello di società, questo desiderio è stato soddisfatto, dall'altra, dal punto di vista prettamente storico, mi ha un po' deluso. La scena riguardante la protesta di Piazza Tienanmen, per esempio, è brevissima e vediamo solo una sorta di retroscena del fatto.<br />
Piccola parentesi: subito dopo questo romanzo, ho letto "La scuola della carne" di Yukio Mishima, e ho trovato elementi ricorrenti in entrambi i libri. Quindi se avete letto uno potrebbe interessarvi anche l'altro.<br />
<br />
<i>Beijing Story</i> è sicuramente un romanzo che consiglio, tra l'altro è anche molto breve e scorrevole e si legge in pochissimo tempo.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixq11T6AiHpeAXEaJQlOsJku0C6cEuIFrU3RPQe4OqkeHoXp34qL-UKG35IoXVR6Cwpvtqi_0BGeOQZRCnvPu3SL94kiOpOixf2f_nGpS6Deyec7OMABRcH-WjGQHlhupLTSVU8TJnH5A/s1600/RECE+SILVER.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixq11T6AiHpeAXEaJQlOsJku0C6cEuIFrU3RPQe4OqkeHoXp34qL-UKG35IoXVR6Cwpvtqi_0BGeOQZRCnvPu3SL94kiOpOixf2f_nGpS6Deyec7OMABRcH-WjGQHlhupLTSVU8TJnH5A/s400/RECE+SILVER.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-5544314957395616722020-04-06T09:30:00.000+02:002020-04-06T10:44:13.563+02:00Blogger uniti per le librerie indipendenti: Lecce<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Pb97elhOjs-BnV7Q4mnnsPuw33dH-WhZKlmkKFRCDTF5Gej0A_KkmoJDXVN7juAadT1ocRhvetJJ_HEIU2v2blNj6f04-G2G0ReDNgbuKtxgQFArg-NmVcADxf6JGCLrDk7gnRwaZRQ/s1600/Blogger+Uniti+-+copertina+FB+rettangolare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="880" data-original-width="1562" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Pb97elhOjs-BnV7Q4mnnsPuw33dH-WhZKlmkKFRCDTF5Gej0A_KkmoJDXVN7juAadT1ocRhvetJJ_HEIU2v2blNj6f04-G2G0ReDNgbuKtxgQFArg-NmVcADxf6JGCLrDk7gnRwaZRQ/s400/Blogger+Uniti+-+copertina+FB+rettangolare.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Il mondo editoriale e culturale italiano sta vivendo uno
dei momenti più difficili della storia moderna. Il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lockdown</i> sta mettendo in ginocchio alcuni tra i più importanti
presidi culturali: le librerie indipendenti, luoghi di incontro, scambio di
idee, rifugio per ogni stato d’animo. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Realtà
che rischiano di subire un crollo da cui è difficile rialzarsi.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span lang="IT"><a href="https://www.libraitaliani.it/news/442-comunicato-stampa-di-ambrosini-su-perdita-fatturato"><span style="background: white; line-height: 115%; text-decoration: none;">Secondo dati di Ali Confcommercio</span></a></span><span lang="IT" style="background: white; color: black; line-height: 115%;">,
l’associazione di categoria dei librari italiani, la chiusura delle librerie
dal 23 febbraio al 25 marzo (la data che consentiva la riapertura stando a un
precedente decreto) provocherà <span style="mso-bidi-font-weight: normal;">perdite
di fatturato di circa 47 milioni di euro</span>, pari a circa 16,5 milioni di euro
di utili lordi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: inherit;">In questo scenario così drammatico, cosa è possibile fare per
essere d’aiuto? Chi può dare un contributo concreto per far sì che le librerie
possano continuare ad esistere?<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span lang="IT" style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Questo si è domandata </span><span lang="IT"><a href="http://www.erikazini.com/"><span style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="text-decoration: none;">Erika Zini</span></span></a></span><span lang="IT" style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">,
giornalista e blogger, che da anni opera in ambito letterario con trasmissioni
su Radio, TV e presentazioni in Librerie e Festival. E <span style="mso-bidi-font-weight: normal;">la risposta è stata tanto semplice quanto spiazzante</span>: i blogger,
che spesso sono considerati gli outsider del mondo editoriale, sono in realtà
coloro a cui i lettori si affidano maggiormente</span><span lang="IT"> per sapere
tutto sui libri, sono tanti e sono distribuiti capillarmente nel nostro paese. <span style="mso-bidi-font-weight: normal;">E se ognuno, nel proprio angolo di web,
potesse parlare delle librerie indipendenti della propria zona, facendole
conoscere e facendo sapere che sono operative anche se non aperte al pubblico?</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">L’iniziativa è
piaciuta così tanto che <span style="mso-bidi-font-weight: normal;">in sole 24 ore
hanno aderito oltre 30 blog</span> da 15 regioni d’Italia e sono <span style="mso-bidi-font-weight: normal;">continuamente in aumento con il solo
passaparola.</span><a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<h3>
<b><span style="font-family: inherit;">Sil-ently aloud si è unito subito al gruppo e oggi, 6 aprile, lancia insieme a tutti gli altri blogger questa iniziativa. </span></b></h3>
<span style="font-family: inherit;"><b>In particolar modo mi sono occupata personalmente di stilare una lista delle librerie indipendenti della città di Lecce</b>. Sono stata in grado di contattarne alcune tramite email, e ho chiesto loro di </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: inherit;">raccontarmi come stanno affrontando questo periodo così difficile che costringe le librerie a chiudere e a diventare "creative" per poter gestire la crisi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Le domande che ho posto sono:</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><br /></span></span>
<b style="background-color: white; color: #222222; font-family: inherit;">Come sta gestendo la sua attività al momento?</b><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><b>Quali iniziative ha avviato per poter lavorare ancora? </b></span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;">Ecco le risposte che mi sono arrivate. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<h4>
<b><span style="font-family: inherit;">Ned Book Libreria</span><span style="font-family: inherit;"> 0-99</span></b></h4>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-small;">Via S. Grande, 37</span></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">73100 Lecce</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="color: #222222;">0832 348575</span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb19pJYOfDBK61UsNeBns-8RjYFRSHAarHyrrureMuwA9W4TdSVzfWkEt0OTm11TmJSjVMsfyEml37iYUk7bNs8kmBpC4uRYr1Rv5nOHWGHRzxKx2ZLu8cdqV4MSZ6XQOQyLDjfdlAulc/s1600/Ned+book+libreria.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb19pJYOfDBK61UsNeBns-8RjYFRSHAarHyrrureMuwA9W4TdSVzfWkEt0OTm11TmJSjVMsfyEml37iYUk7bNs8kmBpC4uRYr1Rv5nOHWGHRzxKx2ZLu8cdqV4MSZ6XQOQyLDjfdlAulc/s320/Ned+book+libreria.jpg" width="320" /></span></a><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; text-align: start;">"In seguito all'obbligo di chiusura partito il giorno 11 marzo 2020, ho deciso di restare chiuso e non effettuare consegne fino alla fine del mese per evitare il più possibile le uscite; nel frattempo abbiamo cercato di mantenere uno stretto contatto con i nostri clienti tramite due iniziative sulla nostra pagina Facebook: </span><b style="background-color: white; text-align: start;">TI RACCONTO UN LIBRO</b><span style="background-color: white; text-align: start;"> in cui la nostra responsabile dei gruppi di lettura</span><b style="background-color: white; text-align: start;"> Stefania Erroi</b><span style="background-color: white; text-align: start;"> racconta (non legge) i libri illustrati più belli e significativi e </span><b style="background-color: white; text-align: start;">SOCIAL-LAB</b><span style="background-color: white; text-align: start;"> in cui la nostra responsabile dei Laboratori permanenti </span><b style="background-color: white; text-align: start;">Sara Brindisino</b><span style="background-color: white; text-align: start;">, tramite dei video, cerca di far realizzare dei piccoli lavori con il materiale che si ha a disposizione a casa (per ribadire il concetto di RESTARE A CASA)</span><br style="background-color: white; text-align: start;" /><span style="background-color: white; text-align: start;">Inoltre cerchiamo di mandare avanti i gruppi di lettura: ogni sabato ci colleghiamo online con i ragazzi del gruppo di lettura 11-14 anni per discutere dell'ultimo libro letto. Dal 2 aprile abbiamo ripreso le consegne a domicilio solo per la città di Lecce e tramite corriere per la provincia o altre zone d'Italia. Sempre usando i social, cerchiamo di fornire foto dei libri o gadget e quant'altro possa servire ai nostri clienti per acquistare in tutta serenità. </span><br style="background-color: white; text-align: start;" /><span style="background-color: white; text-align: start;">Nella speranza di poter riaprire al pubblico quanto prima, cerchiamo di essere presenti e di affrontare quest'emergenza che purtroppo ci sta danneggiando non poco.</span><br style="background-color: white; text-align: start;" /><span style="background-color: white; text-align: start;">Restare a casa è la soluzione migliore e con un bel libro il tempo scorre piacevolmente."</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<h4>
<b>Edizioni Milella Libreria</b></h4>
</div>
<br />
<div>
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">Viale De Pietro, 9 - 73100 Lecce</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">Tel. 0832.406062</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6cUm7qX61DTHX8fJ1wRGEunIxz2-qw1X5d6oI7-XF0ZQrS1gf8dYb1kI0Qsow_IMlBY701DL6TVsyVJsmjzRCpj888y0e-J_xe5KyXRIgJGjDrSebAwZf91EvbCNfT61bH7-XpWyFeLM/s1600/Schermata+2020-04-02+alle+10.37.29.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="859" data-original-width="978" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6cUm7qX61DTHX8fJ1wRGEunIxz2-qw1X5d6oI7-XF0ZQrS1gf8dYb1kI0Qsow_IMlBY701DL6TVsyVJsmjzRCpj888y0e-J_xe5KyXRIgJGjDrSebAwZf91EvbCNfT61bH7-XpWyFeLM/s320/Schermata+2020-04-02+alle+10.37.29.png" width="320" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;">"La nostra compagine è costituita da persone di forte esperienza ma anche di età avanzata, non molto "smart" e pronta ad affrontare un evoluzione commerciale con nuovi processi, canali e strumenti di vendita del libro. La libreria Milella è sempre stata un po' come una casa per i lettori e gli studiosi, un luogo calmo dove trovare il tema specifico di cui si ha bisogno, un luogo fisico, non virtuale. Per questo al momento portiamo avanti solo la parte della Casa Editrice, perché siamo sia una libreria che un Editore. Questa sezione è gestita da un reparto più giovane che continua a lavorare su progetti che erano già in programma, ma che arriveranno, anch'essi, a d un momento di stop nella fase di stampa vera e propria. In questo momento storico stiamo lavorando principalmente per il bene comune, per dare un messaggio di speranza e di amore, e cerchiamo di farlo rendendo visionabili gratuitamente alcune nostre pubblicazioni tramite i canali social, forti del fatto che la cultura non può essere di pochi e dei privilegiati ma di tutti indistintamente."</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<h4>
<span style="font-family: inherit;"><b>Officine Culturale Ergot</b></span></h4>
</div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: x-small;">Piazzetta Ignazio Falconieri, 1/b,<o:p></o:p></span></div>
<span style="color: #222222; font-family: inherit; font-size: x-small;">+39 0832 246074</span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8UYconIPwvAMRNK6xkRtD1xzCZDiZcLnCyvoMqkgBAW9tb7pmgPBYoJy1lfisAGgnnLgtofZwjoEPcg2quvVeMQNeUwjX3WcrTNQp87n0FuSZmIam1jTFN25ZxD6Oj9cJroFIdHyc9Ik/s1600/72047955_10216815869882154_5593189704599076864_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="810" data-original-width="1440" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8UYconIPwvAMRNK6xkRtD1xzCZDiZcLnCyvoMqkgBAW9tb7pmgPBYoJy1lfisAGgnnLgtofZwjoEPcg2quvVeMQNeUwjX3WcrTNQp87n0FuSZmIam1jTFN25ZxD6Oj9cJroFIdHyc9Ik/s320/72047955_10216815869882154_5593189704599076864_o.jpg" width="320" /></span></a><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">"Le Officine Culturali Ergot sono un centro culturale che lavora prettamente con iniziative legate al mondo della cultura per questo motivo per il momento non siamo in grado di capire come riprendere la nostra attività che è principalmente fisica. Con enorme sacrificio quindi per adesso è tutto sospeso e l'unico lavoro svolto è quello preparatorio alla riapertura, stiamo progettando nuove pubblicazioni perché siamo anche editori e riceviamo ordini del nostro catalogo che evaderemo però quando la situazione nazionale sarà migliorata anche per non caricare i corrieri che sono costretti a continuare a lavorare e, per quanto riteniamo i libri un bene primario, non ce la sentiamo di contribuire al "movimento" sul territorio. Per quanto riguarda le prospettive riteniamo che la ripresa sarà sicuramente lenta e faticosa ma per questo aspetto ci rimboccheremo le maniche cercando di offrire più qualità e servizi di prima."</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<h4>
<span lang="IT"><b>SemiMinimi – Libri, musica, giochi per piccoli e +piccoli</b></span></h4>
</div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">Via Colonnello Archimede Costadura, 36<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">+39 393 396 3797</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis1dNkFGZfwgnGl_iMStte4LVcwHfDlpyL-xf-YJO8WnL4vEEvTkymn8L2PQ6ltQ99zxkHxBFVPWJo6WoQVe7-EVFAOvYdBX0sQFSFtKKOJyAN9EOKhHticVtv2V5Zt3JZrsga_PKEpLc/s1600/SemiMinimi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1440" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis1dNkFGZfwgnGl_iMStte4LVcwHfDlpyL-xf-YJO8WnL4vEEvTkymn8L2PQ6ltQ99zxkHxBFVPWJo6WoQVe7-EVFAOvYdBX0sQFSFtKKOJyAN9EOKhHticVtv2V5Zt3JZrsga_PKEpLc/s320/SemiMinimi.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcD-cMIarZi0FdWcxIFjHEDyVo0YMCWuticaEjDGqG4-A5EK5hs50UMHHDpnUBiwISE3Dxdturz_vrcnXV47Ut7CHICht8UG5Tk2hwa7oepzMFOkDI_czHh4GNcmC8LeoyXPQ2f8vBFmE/s1600/SemiMinimi3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"></span></a><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; text-align: start;">"SemiMinimi</span><span style="background-color: white; color: #222222;"> </span><span style="background-color: white; color: #222222;">è una libreria indipendente che, come la maggior parte delle librerie indipendenti, si preoccupa di essere non solo punto vendita di libri (e giochi), ma anche presidio culturale e punto di riferimento nel quartiere. Per questo gran parte dell’attività è basata sull’organizzazione di incontri con l’autore, presentazione di libri e moltissimi laboratori di vario genere. Nel mio caso sono preponderanti quelli che, in qualche modo, hanno a che fare con la musica e il suono. Poiché la libreria è chiusa dal 12 marzo e le attività sono, ovviamente, inibite ho cercato di sopperire con la creazione di un podcast, dal titolo <i>Potere alla voce - Diamo voce alle storie,</i> in cui leggo libri ai bambini e cerco di mantenere un contatto con loro attraverso questa modalità. Ho aderito poi all’iniziativa #LibridaAsporto e a Libri con le ALI per la vendita a domicilio dei libri tramite consegna con corriere e condivido sulla pagina Facebook della libreria e sul sito</span><span style="background-color: white; color: #222222;"> </span><a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?q=http://www.semiminimi.it&source=gmail&ust=1586081414708000&usg=AFQjCNH3N_cCRkfliujwYtpCl4yJx_aDZQ" href="http://www.semiminimi.it/" style="color: #1155cc;" target="_blank">www.semiminimi.it</a><span style="background-color: white; color: #222222;"> </span><span style="background-color: white; color: #222222;">tutte le iniziative e attività a distanza che trovo in rete e che mi sembrano interessanti, per offrire ai bambini modi diversi di trascorrere questo tempo lento e solitario a cui sono costretti. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcD-cMIarZi0FdWcxIFjHEDyVo0YMCWuticaEjDGqG4-A5EK5hs50UMHHDpnUBiwISE3Dxdturz_vrcnXV47Ut7CHICht8UG5Tk2hwa7oepzMFOkDI_czHh4GNcmC8LeoyXPQ2f8vBFmE/s1600/SemiMinimi3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcD-cMIarZi0FdWcxIFjHEDyVo0YMCWuticaEjDGqG4-A5EK5hs50UMHHDpnUBiwISE3Dxdturz_vrcnXV47Ut7CHICht8UG5Tk2hwa7oepzMFOkDI_czHh4GNcmC8LeoyXPQ2f8vBFmE/s320/SemiMinimi3.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: inherit;">Questo è quel poco che riusciamo a fare stando con la saracinesca abbassata, sperando che passi presto e che si riesca a venirne fuori senza farsi troppo male." </span><br />
<div style="background-color: white;">
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<h3>
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Librerie indipendenti di Lecce</span></span></h3>
<div>
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div>
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Di seguito un elenco delle librerie indipendenti della città di Lecce. Nel caso manchi qualcuna o l'indirizzo sia cambiato, insomma per qualsiasi cosa, basta mandare una mail a silentlyaloud@gmail.com e provvederò a sistemare al più presto. Ringrazio intanto le librerie che hanno risposto, purtroppo non sono riuscita a recuperare l'indirizzo email di tutte, ma i dati che ho trovato sono elencati qui sotto. </span></span></div>
<div>
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
</div>
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Liberrima </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Corte dei
Cicala, 1<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">+39 0832 242626<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Book and Sound</b> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Viale
Gioacchino Rossini, 1/a<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 318137</span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Ned Book </b> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="color: #222222;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Via Salvatore
Grande, 37</span></span></div>
<div style="color: #222222;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">+39 0832 348575</span></span></div>
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%;"><span style="color: #222222;">info@nedbook.it</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Libreria Adriatica </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: inherit;">Via
Giuseppe Palmieri, 100<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 339 575 7260<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>SemiMinimi – Libri, musica, giochi per
piccoli e +piccoli</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Via Colonnello Archimede Costadura, 36<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 393 396 3797</span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Libreria del Sole</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Via
Francesco Rubichi, 14<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 247811<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Dada' Librerie</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Viale dell'Università, 63<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 304140<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Libreria Università E Concorsi di Metozzi M.G </b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;">Viale dell'Università, 47<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 307926</span><span style="font-family: inherit;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Libreria Ariosto </b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Via G.
D'Annunzio, 67<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">+39 0832 316789<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Edizioni Milella – Libreria </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Via Vito
Mario Stampacchia<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 241131<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Nuovo libraio dei Longobardi<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #1c1e21;"><span style="font-family: inherit;">Via Vecchia Frigole 12</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: inherit;"><b>Officine
Culturali Ergot </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: inherit;">Piazzetta
Ignazio Falconieri, 1/b,<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span style="font-family: inherit;">+39 0832 246074</span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Centro Diffusione Edizioni S.R.L.</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222; line-height: normal;">
<span lang="IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: inherit;">Via de
Jacobis, 53,<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #222222;">
<span style="font-family: inherit;"><span lang="EN-US" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 115%;">+</span><span lang="EN-US" style="line-height: 115%;">39 0832 304565</span></span><span style="font-family: inherit;"> </span></div>
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Buona lettura e restate in salute!</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Elenco dei blogger partecipanti: </span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT"><a href="http://www.abookforadream.com/">A Book for a Dream</a>, <a href="https://www.appuntidizelda.it/">Appunti di Zelda</a>, <a href="https://babblingbabook.wixsite.com/babblingbabook">Babbling_babook</a>, <a href="http://www.chiacchiereletterarie.it/">Chiacchiere Letterarie</a>, <a href="https://chroniclesofabookaholicblog.blogspot.com/">Chronicles of a Bookaholic</a>,
<a href="https://coccolelibri.blogspot.com/">Coccole tra i libri</a>, <a href="https://www.cosnotebook.com/">Co's Notebook</a>, <a href="http://www.erikazini.com/">Erika Zini</a>, <a href="http://www.esmeraldaviaggielibri.it/">Esmeralda Viaggi e Libri</a>, <a href="http://eynyspaolinibooks.altervista.org/">Eynys Paolini Books</a>, <a href="http://fantasticandosuilibri.blogspot.com/">Fantasticando sui libri</a>, <a href="https://imieideliridalettriceimddl.blogspot.com/">I miei deliri da
lettrice</a>, <a href="https://imieimagicimondi.blogspot.com/?m=0">I miei
magici mondi</a>, <a href="https://www.isussurridellemuse.it/">I sussurri delle
Muse</a>, <a href="https://illibrosullafinestra.blogspot.com/">Il libro sulla
finestra</a>, <a href="https://www.jawindgale.com/">J. A. Windgale</a>, <a href="https://virtualkaty.blogspot.com/">Katy Booklover</a>, <a href="https://lalibreriadiyely.blogspot.com/">La libreria di Yely</a>, <a href="https://www.lanicchialetteraria.it/">La nicchia letteraria</a>, <a href="http://laragazzachesinascondedietrounlibro.blogspot.com/">La ragazza che
si nasconde dietro un libro</a>, <a href="https://libridicristallo.blogspot.com/" target="_blank">Libri di cristallo,</a> <a href="https://libriesegreti.altervista.org/">Libri
& Segreti</a>, <a href="http://librilibrettilibracci.blogspot.com/">Libri,
libretti, libracci</a>, <a href="http://libririflessi.blogspot.com/">Libri
Riflessi</a>, <a href="file:///C:/Users/Erika/Desktop/Instagram.com/pastafrolla.leggelibri">Pastafrolla
Legge Libri</a>, <a href="https://rachelsandmanauthor.wordpress.com/">Rachel
Sandman Author</a>, <a href="https://scriveremipiace.blogspot.com/">Scrivere mi
piace - Blog</a>, <a href="https://silently-aloud.blogspot.com/">Sil-ently
aloud</a>, <a href="https://thelibraryofjane.blogspot.com/">The library of Jane</a>,
<a href="https://the-mad-otter.blogspot.com/">The mad otter</a>, <a href="https://trasognoerealta98.blogspot.com/">Tra sogno e realta 98</a>, <a href="https://valentinabellettini.blogspot.com/">Universi Incantati</a></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSgVR4-i9D0Eh6GG4im_k49sxMUOOXEqe-KJBaISplQkKx8p4W3JQqHbv9f768DXmj7nZRggkjQzzNYjYeEkOo1JBzK26PvZ8xLPxxt0JrHAb7w8gEf81TCqSY09pT_U50iUTYDZEfwDU/s1600/4.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSgVR4-i9D0Eh6GG4im_k49sxMUOOXEqe-KJBaISplQkKx8p4W3JQqHbv9f768DXmj7nZRggkjQzzNYjYeEkOo1JBzK26PvZ8xLPxxt0JrHAb7w8gEf81TCqSY09pT_U50iUTYDZEfwDU/s400/4.png" width="400" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-63659402929873297662020-04-06T09:00:00.000+02:002020-04-06T09:00:17.222+02:00Recensione: Tramonto a Oriente, di Federico Galdi<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51-R2piV%2B%2BL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="352" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51-R2piV%2B%2BL.jpg" width="225" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Tramonto a Oriente</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Federico Galdi</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Plesio Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 244</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>4,99 (ebook) e 13,00 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4,5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3bHltqW" target="_blank">QUI</a>. nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/2wGANoV" target="_blank">QUI</a> in quella cartacea.<br />
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT">Minako, discendente
della nobile famiglia Fa, si è ritirata in monastero, dove spera di poter
dimenticare il passato, ma lì verrà raggiunta dal fratello Shuǐlóng, poiché
entrambi convocati nella capitale delle Tre Province. Sono passati più di 2000
anni da quando l’Imperatore di Giada ha sottomesso i draghi tramite l’Incanto,
potente incantesimo che ne determina ancora oggi la sottomissione, ma la
ragazza è chiamata a impossessarsene.
Riuscirà a mettere da parte l’orgoglio e obbedire agli ordini dello shōgun?<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT">È sempre difficile
per me capire bene cos’è che mi spinge non solo a comprare un libro ma anche a
farlo balzare in cima alla lista di quelli in attesa. La trama? Certo, ma tutte
le trame in quella lista sono interessanti. Il genere? Può darsi, ma ho
parecchi libri per ogni genere che aspettano di essere letti. L’autore? Direi
di no, quello funziona solo con i big.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">E allora? Non so
dare una risposta valida per ogni scelta, ma forse posso intuire il motivo per
cui stavolta ho aperto proprio “Tramonto a oriente”. Venivo da queste letture:
un libro di un famoso autore giapponese ambientato in Giappone e un altrettanto
famoso fantasy. Famosi o no, osannati o no, sono stati entrambi deludenti. E
allora perché non unire queste due delusioni leggendo un fantasy ad
ambientazione giapponese?<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Poteva essere un
disastro, invece è stata la lettura migliore delle ultime settimane.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">“Tramonto a oriente”
è un Giappone per occidentali, che nel mio caso vuol dire un Giappone
comprensibile. Ed è sensato che sia così, perché il target sono i lettori
italiani. È il Giappone degli anime con cui siamo cresciuti, dove la storia è
una storia universale, adatta a chiunque, ma lo sfondo è fatto di yokai, oni,
ramen e ciliegi in fiore. Allo stesso tempo questo non vuol dire che lo sfondo
sia solo un cartonato, sostituibile senza troppi problemi con un altro, magari
con grattacieli e odore di fast food, perché questo Giappone è intrinsecamente
legato alla trama del libro, ai personaggi, al loro modo di agire, alla loro
storia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">È proprio in questa
completezza che risiede la forza del libro, nella coralità degli elementi e
nell’equilibrio tra essi. I personaggi stessi si dividono la scena, tanto che è
difficile stabilire se il vero protagonista sia Minako, Naito o Shuîlong. Non so
se questa scelta possa infastidire qualche tipologia di lettore, forse più
incline a seguire le gesta di un unico eroe, ma di sicuro non ha infastidito
me. Anzi, è uno degli elementi che mi ha stupito e conquistato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">L’altro è stato
senza dubbio la scrittura. Il libro è scritto bene, c’è poco da dire, con uno
stile semplice e pulito che non sta troppo a badare a fronzoli e merletti. Non
si bada troppo neanche allo stomaco perché se c’è da far saltare qualche testa
non ci si tira indietro.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT">Leggetelo. La vostra
testa non salterà, ma di sicuro la perderete.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-38119601195713211902020-03-31T10:21:00.000+02:002020-03-31T10:21:03.079+02:00Recensione: Calamity (Gli Eliminatori #3), di Brandon Sanderson<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51Zfku42x2L.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="310" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51Zfku42x2L.jpg" width="198" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Calamity (Gli Eliminatori #3)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Brandon Sanderson</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fanucci </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 379</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>4,99 € (ebook), 16,00 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 3/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2QUqILK" target="_blank">QUI</a> nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/2UsEbMZ" target="_blank">QUI</a> in quella cartacea. </div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Tutto ebbe inizio
quando Calamity, l’ardente stella rossa, illuminò il cielo, dando inizio
all’era dominata dagli Epici. Il destino di David Charleston è stato legato
alla loro malvagità fin da quella storica notte. Steelheart ha ucciso suo
padre, Firefight ha segnato per sempre la sua vita. Ora non restano che i
nemici che abitano Ildithia, la città di sale, il luogo in cui risiedono tutte
le risposte e dove avrà inizio la battaglia finale contro gli oppressori.
Perché David e i suoi Eliminatori sono sempre più vicini a carpire il segreto
che gli Epici si ostinano a celare, così come i loro punti deboli. Una
battaglia impari, in cui ogni cosa è messa a repentaglio. Ma quando tutto
sembra ormai perduto, uno spiraglio di salvezza illumina il destino degli Eliminatori.
La fine non è ancora giunta, e David è abbastanza coraggioso e folle da
affrontare faccia a faccia il più potente degli Epici e ristabilire per sempre
il giusto corso degli eventi. O perire.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Il terzo e
conclusivo capitolo di una saga irripetibile, l’epopea di una genia di eletti
votati all’estremo sacrificio, mossi da un invincibile anelito di libertà.</span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT">Il terzo libro di
una trilogia viene sempre, inevitabilmente, giudicato anche in base al
gradimento complessivo dell’opera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Come una storia
viene conclusa è un elemento troppo rilevante per essere considerato con
superficialità e a volte è ciò che resta di un’intera epopea: tutti noi
ricordiamo che fine ha fatto l’Anello, se la Torre Nera è caduta, se Dorothy è
tornata a casa e come finisce tra Rhett e Rossella. Tuttavia, potrei farvi una
lista lunghissima di libri che ho amato alla follia ma con un finale veramente
pessimo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Avete capito bene,
la saga degli Eliminatori è in quest’ultimo gruppo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Se avete letto le
mie precedenti recensioni, sapete con quale spirito ho approcciato questa
trilogia: non mi aspettavo il capolavoro del fantasy, non lo cercavo neanche,
volevo una bella americanata in stile Avengers ed è quello che ho avuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Chiamatemi nerd, ma
a me gli Avengers piacciono!<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Il problema,
paradossalmente, nasce proprio dal più figo dei supereroi del libro, il
Firefight che dà il titolo al secondo volume, e risiede proprio nella sua
figaggine! In breve, i poteri di Firefight possono fare praticamente qualsiasi
cosa, perché sono in grado di sostituire la nostra realtà con quella di un
qualunque altro mondo parallelo esistente. Ti serve che il tuo nemico non ti
veda mentre ti fai la doccia? Ti basta mostrargli una realtà in cui quella
doccia è vuota. Capito come funziona? Apre le porte a qualunque cosa uno
scrittore voglia inventarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Diciamocelo, con
un’idea così Sanderson fa uscire il genio dalla lampada.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Peccato solo che
nessuno dei suoi tre desideri sia all’altezza della magia che aveva a
disposizione. Non lo è la gestione prevedibile del personaggio di Prof. Non lo
è l’uso schizofrenico delle realtà parallele aperte da Firefight. E non lo è
Calamity. Che poteva essere qualunque cosa e invece è solo un piccolo, piatto,
banale antagonista a metà tra pazzia e buone intenzioni. Decisamente meglio
Thanos!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT">Il maggior pregio di
questo terzo libro, quindi, sono i due che lo precedono: è grazie a loro che
raggiunge la sufficienza.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-68860470869071064742020-03-23T08:30:00.000+01:002020-03-23T08:30:03.637+01:00Recensione: Michael Kohlhaas, di Heinrich von Kleist<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2019/12/michael-kohlhaas-673x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="526" height="320" src="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2019/12/michael-kohlhaas-673x1024.jpg" width="210" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><b>Titolo:</b> <span style="background-color: white;">Michael Kohlhaas</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Autore:</b> Heinrich von Kleist</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Traduttore:</b> Federico Ferraguto</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Editore:</b> Fazi Editore</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Pagine:</b> 126 ca.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Prezzo:</b> 7,99 € (ebook) e 17 € (cartaceo)</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b><br /></b><b>Voto: 5/5</b></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b><br /></b>Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3969lOd" target="_blank">QUI</a>.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: inherit; text-align: justify;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<h3>
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"><b>Quarta di copertina</b>:</span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit; line-height: 115%;">Michael Kohlhaas, uomo rispettoso e onesto mercante
di cavalli brandeburghese, è quasi una rappresentazione del bene divino: questa
è la storia della sua trasformazione in un demonio. Un giorno, mentre si reca a
una fiera di cavalli, a un certo punto trova la strada sbarrata; sprovvisto del
lasciapassare richiestogli, si vede costretto a cedere una parte della sua
merce a un nobile per poter attraversare i suoi possedimenti. Si rende presto
conto di essere stato raggirato e, al suo ritorno, ritrova i cavalli spossati e
denutriti. In seguito a questo grave sopruso, scioccato dalla miseria umana,
Kohlhaas si anima di una fortissima sete di giustizia e pretende perciò di
ristabilire l’ordine in un mondo caratterizzato dalla prepotenza e dalla
depravazione. Rinunciando alla sua ineccepibile virtù e al suo rigore morale,
il mercante mette in piedi un esercito di sbandati e scatena una ribellione
violenta, che si alimenta del sostegno popolare e che, tuttavia, dopo aver
sovvertito e messo in crisi l’intero ordinamento dello Stato, gli sarà fatale.
Ispirato da un fatto di cronaca del sedicesimo secolo, von Kleist costruisce un
racconto sorprendentemente moderno per tema e stile, che ha influenzato e
suscitato l’ammirazione di scrittori come Thomas Mann, Franz Kafka e Hermann
Hesse. Franz Kafka dedicò una delle uniche due apparizioni pubbliche della sua
vita alla lettura di alcuni passaggi da Michael Kohlhaas.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<h3>
<b><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Recensione di Daniela:</span></b></h3>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">Devo confessare che avevo timore di questo libro, perché è
un’opera che ho scoperto essere molto nota e di un autore tanto ammirato e amato. Io non
sono una grande lettrice di letteratura tedesca, non conoscevo questo racconto e
non ho mai visto i film o le opere che a esso sono ispirati, quindi la mia
è una first reaction (come si ama tanto dire oggi) e da non esperta.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">Della trama c’è poco da dire, la quarta di copertina è molto
esaustiva. Il racconto scorre molto veloce e l’empatia che si prova con il
protagonista è notevole. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">I personaggi sono delineati in modo fantastico, il loro carattere non emerge da una descrizione ma da gesti e discorsi. Il protagonista indiscusso è ovviamente Kohlhaas, che colpisce principalmente per i suoi errori. Può sembrare strano dato che a caratterizzarlo è un forte carattere e senso di giustizia, ma è proprio la sua testardaggine e la serie di errori commessi in nome di questa, che lo condurranno all'evento che lo porterà alla ribellione, a farlo sembrare così umano. Gli altri personaggi che agiscono intorno a lui, seppur a volte apparsi per pochissime righe, riescono ad avere un loro ruolo preciso e significativo all'interno di tutta la vicenda. Hanno caratteri ben delineati e proprie vicende che li caratterizzano.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">La cosa che più mi ha colpito è l'altalena di sentimenti che l'autore muove nell'animo del lettore. La lotta di Kohlhaas inizia da un torto che subisce. Il suo fortissimo senso di giustizia lo sprona a intraprendere una via legale per poter essere ricompensato di un atteggiamento prevaricatore e meschino. Il senso di giustizia del lettore viene aizzato e questo si ritrova del tutto dalla sua parte, tifa per lui e, identificandosi in lui, spera ardentemente che ottenga ciò che gli spetta, pur sapendo (anche senza leggere la trama) che non l'otterrà. Il senso morale del lettore poi viene messo a dura prova successivamente. Il fatto che Kohlhaas sia partito dalla ragione, le perdite enormi che ha subito e il carattere del protagonista fanno pensare che le sue azioni abbiano una loro giustificazione, d'altra parte, dal momento in cui le sue azioni vanno ben oltre la vendetta, non si può più pensare a lui come a una vittima innocente di uomini cattivi e burocrazia corrotta. Tuttavia, il personaggio sembra risalire con le sue azioni finali, rimanendo fedele a se stesso e ai suoi principi, a costo di perdere tutto, tradito ancora una volta dalle istituzioni in cui credeva. Il lettore si sente trascinato da una tale integrità, ne subisce il fascino e la sua bilancia morale vacilla di nuovo. Il finale chiude degnamente la storia, lasciando un senso di completezza e anche di giustizia superiore. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">A colpire sono anche molte altre cose, prima tra tutte non può che essere la forte attualità di un racconto scritto nell'ottocento e ambientato nel sedicesimo secolo. Il desiderio di giustizia (soprattutto giudiziario) che in questo periodo, come in passato, spesso non viene soddisfatto, la capacità di una cosa relativamente piccola di far precipitare gli eventi tanto da non poterli più controllare, i consigli ignorati che portano a brutte situazioni... questo e molto altro fanno sentire il libro come un qualcosa di estremamente personale, di vivido, reale e presente.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se dovessi fare un appunto al testo direi che ho avuto alcune difficoltà con le giurisdizione dei territori e le figure dei vari principi e governatori citati e le zone da essi gestite. Non ho conoscenze sulla situazione di quelle terre in quel periodo quindi ho avuto qualche problema nella lettura, tuttavia questo non mi ha impedito di seguire bene la storia.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Potrei parlare ancora a lungo di "Michael Kohlhaas", ma molti personaggi molto più autorevoli di me hanno già ritenuto questo libro un'opera importante e bellissima e non posso che unirmi allo loro illustre opinione consigliandovi calorosamente questa lettura.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s1600/RECE+DANIELA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s400/RECE+DANIELA.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Dnamrahttp://www.blogger.com/profile/16894439312832598467noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-58726493881941192792020-03-16T08:30:00.000+01:002020-03-16T08:30:08.457+01:00Recensione: Firefight (Gli Eliminatori #2), di Brandon Sanderson<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51WPBWQqvPL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="316" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51WPBWQqvPL.jpg" width="202" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Firefight (Gli Eliminatori #2)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Brandon Sanderson</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fanucci Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 381</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo:</b> 4,99 € (ebook) e 16,00 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/389ofTl" target="_blank">QUI </a>nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/38fzlq2" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT">Nessuno credeva che
un Eliminatore potesse sconfiggere un Epico, eppure l’indomabile Steelheart è
morto per mano di David Charleston. Nonostante la vendetta di David sia
compiuta e suo padre sia stato vendicato, la scomparsa di Steelheart non ha
aiutato la causa di chi, come gli Eliminatori, si batte per sottrarsi alla
crudele egemonia degli Epici, esseri che si servono dei loro poteri
straordinari per tenere sotto il proprio giogo l’umanità intera. David sa che
la battaglia per restituire agli uomini il diritto di uscire dal buio in cui si
sono rintanati sarà ancora lunga e sfiancante, e dovrà superare i confini della
città di Newcago, ormai libera. Adesso l’obiettivo degli Eliminatori è Regalia,
l’Epico despota di Babilonia Rinata, la città che un tempo fu Manhattan. La via
che conduce a Firefight, colui che ora tiene le redini del potere, passa da
qui, ma l’impresa è rischiosa e lasciarsi guidare dalla sola sete di vendetta
può essere molto pericoloso...</span></div>
</div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="normal">
<span lang="IT">Gli Eliminatori
continuano a uccidere Epici. Li abbiamo lasciati alle prese con
l'indistruttibile Steelheart, li ritroviamo ora a fronteggiare una nuova
minaccia: nuovi cattivi con nuovi superpoteri, nuova città, nuova
ambientazione, nuova squadra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Partiamo dai primi,
il vero motivo per cui questa saga funziona. Stavolta l'antagonista principale
è Regalia, una donna di mezza età, vecchia conoscenza di Prof, che ha ricevuto
da Calamity il potere (fighissimo!) di manipolare le acque. Dimenticate
Aquaman, dimenticate Storm, dimenticate pure Poseidone. L'uso che Sanderson fa
del potere di Regalia è più sottile del distruggitutto con una mareggiata epica
(e qui il termine ci sta tutto): tanto per cominciare lo sfrutta come una sorta
di teletrasporto, o meglio come un mega proiettore, perché consente a Regalia
di prendere forma da qualsiasi superficie d'acqua a contatto con l'aria. Si
tratta di una forma inconsistente, fatta di liquido, capace di vedere e
ascoltare ma allo stesso tempo inattaccabile perché incorporea. Pensate a tutti
gli utilizzi che se ne può fare, pensate a tutte le precauzioni che vanno prese
nel caso in cui, come puntualmente avviene, ci sia la necessità di nascondersi
da lei. Pensate a quanto tutto questo sia ancora più complicato se ci si trova
in una città, ossia la vecchia New York che viene qui ribattezzata Babilor,
completamente sommersa dalle acque. Ci avete pensato? Quante scene potenziali
vi sono venute in mente? A me tantissime, a Sanderson ancora di più, anche se
alcune di queste lo fanno scivolare in qualche sua classica parentesi
riempipagine di cui non si sente affatto il bisogno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">A complicare il
tutto ci sono gli scagnozzi di Regalia, soprattutto Obliteration, in grado di
accumulare talmente tanta energia da distruggere la città. E un segreto da
scoprire. Anzi, non un segreto, IL segreto. Cosa determina quale sia il punto
debole di ciascun Epico? David sembra essere molto vicino alla risposta, una
risposta che coinvolge Calamity stessa, di cui finalmente si intuisce la
natura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Quindi
ricapitoliamo: Regalia, Obliteration, Babilor, Calamity... ma il titolo è
Firefight. E chi ha letto il primo volume sa perfettamente chi è Firefight e
che fine ha fatto. Beh, forse Firefight non è l'Epico da battere come lo era
stato Steelheart nel libro precedente, forse non è al centro esatto degli
eventi, ma di certo sgancia due bombe di notevole importanza: una riguarda i
suoi poteri, che non sono esattamente quello che sembrano, l'altra riguarda
proprio il punto debole degli Epici. Ma non solo, tutto lascia pensare che
Firefight avrà un ruolo rilevante nella lotta contro il nuovo nemico che si
profila all'orizzonte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT">Pur con tutti i
cambiamenti di personaggi e ambientazione, "Firefight" resta fedele
alla natura della saga degli Eliminatori: una saga di superpoteri. Niente di
meno, niente di più.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="normal">
<span lang="IT">Qual è il mio
superpotere preferito stavolta? Proprio quello di Firefight! E credo anche di
sapere come lo sfrutterà Brandon Sanderson.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-3010801645497064342020-03-12T08:30:00.000+01:002020-03-12T08:30:04.663+01:00Recensione: Sommersione, di Sandro Frizziero<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/31%2BW7qk87KL._SX327_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="329" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/31%2BW7qk87KL._SX327_BO1,204,203,200_.jpg" width="210" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Sommersione</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Sandro Frizziero</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fazi Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 200</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>8,99 € (ebook), 16,00 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 3/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/38HYg5N" target="_blank">QUI </a>nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/38IMSa3" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;">«In fondo all'Adriatico, a nord, esistono isole filiformi che separano il mare dalla laguna veneta. In una di queste esili terre Sandro Frizziero ha trovato il suo tesoro. Non un forziere di zecchini d'oro, ma qualcosa di infinitamente più prezioso per un romanziere (e dunque anche per noi lettori): uno scrigno di passioni brutali e primarie, di ipocrisia, maldicenza, invidia, avidità; vale a dire, tutti i sinonimi dell'amore malinteso. Conosco l'Isola a cui si è ispirato l'autore, perciò posso apprezzare quanto l'abbia trasfigurata in una sua potente iperbole poetica, facendola diventare uno stemma di malumori e malamori universali. Un posto da cui si riescono a vedere le stelle del cielo, sì, m solo perché 'sono i lumini di un cimitero lontano'. "Sommersione" racconta la giornata decisiva di uno dei suoi abitanti - un vecchio pescatore - forse il più odioso; certamente quello che sa come odiare più e meglio di tutti gli altri: la vicina con il suo cane; la moglie morta; la figlia a cui interessa solo la casa da ereditare; i vecchi preti dementi ricoverati in un ospizio; qualche assassino e qualche prostituta; i devoti di un antico miracolo fasullo, inventato per coprire una scappatella; i bestemmiatori che spesso coincidono con i devoti; i frequentatori della Taverna, unico locale dell'Isola oltre all'American Bar, ma di gran lunga preferibile perché 'all'American Bar non c'è ancora un sufficiente livello di disperazione'. Su tutto ciò il vecchio pescatore ha rancori da spargere, fatti e fattacci da ricordare; e però gli resta da fare ancora qualcosa che sorprenderà gli abitanti dell'Isola, lettori compresi. Questo romanzo gli dà del tu, perché Frizziero ha il dono dell'intimità con i suoi personaggi, ne è il ritrattista inesorabile. Sotto le sue frasi - o dovrei dire meglio: sotto i suoi precisi e ben dosati colpi di martello - l'umanità resta inchiodata al livello più inerziale dell'esistenza: l'altro nome di quest'Isola, infatti, potrebbe essere Entropia. Una formicolante, disperata, indimenticabile Entropia.» (Tiziano Scarpa)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Valentina:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span style="font-family: inherit;">Un inizio in <i>medias
res</i> ci fa entrare direttamente nel vivo del racconto, nel mezzo della vita.
Ci troviamo di fronte a due protagonisti molti diversi tra loro: uno è il
vecchio che vive sull’isola, l’altro è il narratore. Iniziamo così questa
giornata, assieme al vecchio, quella che sembra una mattina di pesca come tante
ma, dopo poche righe, si intuisce che non è così. Fin dalle prime scene
traspare la crudeltà gratuita del protagonista accompagnata dalle parole
taglienti del narratore.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Ma chi è il
narratore? Chi è che ci sta descrivendo la vicenda usando la seconda persona
singolare? Quella voce che sembra quasi rivolgersi direttamente al protagonista
di chi è? Scopriremo alla fine il suo nome? Il vecchio riesce a sentire questo
lungo monologo che lo descrive così dettagliatamente? </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">La tecnica di
scrittura usata, oltre a essere alquanto inusuale e quindi apparire quasi come
una novità, fa sì che il lettore si senta coinvolto involontariamente nel
racconto come se stesse ascoltando la telefonata di qualcuno seduto accanto a
sé.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">In questo modo abbiamo
la focalizzazione sul protagonista ma il punto di vista varia sempre tra quello
del narratore e uno sguardo obliquo sul protagonista. La costruzione del
personaggio viene quindi filtrata dagli occhi del narratore che ci presenta
pagina dopo pagina un vecchio ormai stanco, senza sogni, senza aspettative,
senza speranze. Un vecchio a cui è rimasta solo la crudeltà, la cattiveria che
ha alimentato giorno dopo giorno per tutta la sua vita.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Oltre al bere il vino
alla taverna con i suoi “non amici”<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a> qual è quel qualcosa
che lo spinge ad andare avanti ogni giorno? Forse non c’è, forse è proprio
questo il punto, forse è proprio questo che lo ha portato pian piano a essere
ciò che è ora, a essere sommerso assieme all’isola dalla laguna, la laguna che
ogni notte quando la marea si alza mangia un pezzo della terra, porta via un
pezzo in più delle case, riempie di alghe e di salmastro tutto ciò che tocca.</span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Così ci viene
raccontata la vita di quest’uomo senza che ci venga risparmiato nulla, tanto
che un’identificazione con il personaggio risulta impossibile. Come ci si può
sentire affini o anche provare un minimo senso di pietà verso di lui? Io non
sono riuscita a farlo, non sono riuscita non tanto a perdonare l’imperdonabile,
quanto a provare una qualche compassione. Per quanto funzioni all’interno della
storia, per quanto la scrittura sia fluida e coinvolgente, per quanto la
descrizione dell’ambiente, delle superstizioni, dei pregiudizi sia verace ho
odiato il protagonista dalle prime pagine fino alla fine. In questo senso è più
facile identificarsi con il narratore, il secondo protagonista, che non
risparmia né dettagli né giudizi. Mentre leggevo sembrava fosse accanto a me e
ho sperato fino alla fine in un colpo di scena, che, sebbene un po’ scontato,
avrebbe aggiunto qualcosa in più al finale: l’identità del narratore. </span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s1600/A+cura+di+-+Silently.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s400/A+cura+di+-+Silently.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-46889185091109862842020-03-09T08:30:00.000+01:002020-03-09T08:30:17.639+01:00Recensione: Il club del pranzo della domenica, di Julie Ashton<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51nE%2B7r%2BGgL._SX321_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="323" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51nE%2B7r%2BGgL._SX321_BO1,204,203,200_.jpg" width="207" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Il club del pranzo della domenica</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Julie Ashton</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Newton Compton Editori</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 416</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>4,99 € (ebook) e 9,90 € (cartaceo)<br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3clPWMc" target="_blank">QUI </a>nella versione ebook e <a href="https://amzn.to/2PD075b" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea.<br />
<br />
<h3>
Quarta di copertina: </h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;"><span style="font-family: inherit;">Quasi tutte le domeniche Anna e la sua famiglia allargata si riuniscono per il brunch. Si parla, si ride e si mangia sempre troppo. Alcune volte le cose davvero importanti rimangono non dette, altre invece si pronuncia la frase sbagliata al momento sbagliato. Fa tutto parte del loro appuntamento settimanale. Seduta tra l'ex marito e il nuovo compagno, Anna sta ancora facendo i conti con l'idea di una gravidanza inaspettata all'età di quarant'anni. Intorno al tavolo ci sono anche sua nonna, i suoi fratelli e un ricordo del passato troppo terribile da affrontare. Tutto si mescola con il tintinnio allegro delle posate, i profumini delle pietanze appena uscite dal forno e qualche immancabile macchia sulla tovaglia. Ma quando una lettera viene recapitata, costringendo Anna a fare i conti con il suo passato doloroso, persino l'atmosfera calda e accogliente della tavola domenicale potrebbe non bastare. Riuscirà a conciliare quel che è stato con il futuro?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Antonella:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Non capita spesso che un libro riesca ad
appassionarmi al punto da non riuscire a rassegnarmi al fatto che sia finito,
una volta arrivata in fondo all’ultima pagina. Quando accade, mi trovo alle
prese con una lettura avvincente ed emozionante, che mi rende felice. È stato
così con “Il club del pranzo della domenica”.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Si tratta di un romanzo nel quale si
intrecciano le vicende di numerosi personaggi, anche se la protagonista è
soprattutto Anna, alle prese con una gravidanza inaspettata a quarant’anni e il
passato che la insegue, inesorabile. Ho trovato molto originale e funzionale
alla trama il fatto che le storie vengano narrate al lettore un pezzetto alla
volta, seguendo il ritmo dei pranzi della domenica: ogni pranzo svela altri
dettagli, altre particolarità, e si riesce a completare pian piano il quadro
nel suo insieme. Questo espediente narrativo, così ben sfruttato dalla Ashton,
fa sì che il lettore si trovi alle prese con novità e colpi di scena a ogni
capitolo; quando ti sembra di aver colto un particolare importante, ecco che
l’autrice riesce a spiazzarti, mettendoti di fronte a una novità alla quale non
avevi assolutamente pensato. E man mano che tutto si svela e che gli incastri
si compiono, si rimane incantati da una storia estremamente gradevole,
semplice, ricca di emozioni. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Sì, è questa la parola chiave del
romanzo: emozioni. Mi sono emozionata tanto nel leggere le vicende di Anna,
Sam, Neil, Maeve, Josh… e tutti gli altri! È un club nutrito, quello del pranzo
della domenica; in fondo, non è che una grande famiglia, i cui membri sono
molto legati gli uni agli altri. Questo aspetto emerge poco per volta, come
tutto il resto, e costituisce una parte molto importante del libro.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Come dicevo, dunque, la struttura
narrativa è ben concepita e regge perfettamente dall’inizio alla fine, mantenendo
un buon ritmo per tutto il romanzo. Lo stile dell’autrice è pulito e
scorrevole, riesce nell’impresa di mettere in contatto lettore e personaggi,
mantenendo alta l’attenzione e offrendo numerosi punti focali, per cui si ha
davvero l’impressione di imbattersi in qualcosa di nuovo e nient’affatto
scontato a ogni pagina.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Veniamo ai personaggi, che possiamo
riassumere in una parola: veri. Tutti possiedono una caratterizzazione molto
peculiare, sia psicologica sia fisica, e il bello è che ciascuno di essi evolve
in un modo o nell’altro nel corso della storia, per cui ognuno arriverà alla
fine portando con sé qualcosa di nuovo, più o meno eclatante. Ho molto
apprezzato questo aspetto: amo i romanzi corali in cui i vari filoni narrativi
si compenetrano tra loro, portando i vari personaggi a un’evoluzione
individuale che però finisce per influenzare anche le relazioni che li legano
agli altri. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">L’ambientazione è nella periferia della
Londra contemporanea, ma a farla da padrone sono le case<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>,
teatro dei vari pranzi della domenica. Il club si trova di volta in volta a
casa di ciascuno dei suoi membri, per cui si passerà dal funzionale
appartamentino di Anna alla lussuosa villa di Neal, dal caotico alloggio di
Maeve al piccolo, incasinato bilocale di Josh, e così via. Insomma, osservando
le case dei protagonisti di questo libro si finisce per comprenderli un po’
meglio. Un altro punto a favore delle scelte stilistiche della Ashton.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">In sintesi, questo è proprio un bel
libro. Mi sento di consigliarlo a chi ama le storie emozionanti, non zuccherose
ma comunque attraversate da buoni sentimenti, storie in cui potersi
identificare e nelle quali si finisce per trovare un po’ tutto: amore,
conflitti, il passato che finisce per influenzare il presente. Una lettura
appassionante, ché di passione non si è mai sazi.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s1600/RECE+ANTONELLA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s400/RECE+ANTONELLA.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-13398695550522122592020-03-02T08:30:00.000+01:002020-03-02T08:30:02.777+01:00Recensione: Il brigatista, di Antonio Iovane<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.minimumfax.com/web/image/book/4114/cover_image/0x300?unique=878361b" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="210" src="https://www.minimumfax.com/web/image/book/4114/cover_image/0x300?unique=878361b" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Il
brigatista<br />
<b>Autore</b>: Antonio
Iovane<br />
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b>Editore</b>: Minimum Fax<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b>Pagine</b>: 402<o:p></o:p></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b>Prezzo</b>: 8,99 € (ebook), 17,00 € (cartaceo)</span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b>Voto: 4/5</b></span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b><br /></b></span></div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2vsraJF" target="_blank">QUI</a> nella versione ebook, <a href="https://amzn.to/2wUP3tD" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da minimum fax in cambio di una recensione onesta.</span></div>
</div>
<h3>
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quarta di copertina:</span></h3>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Spiaggia di
Castelporziano, luglio '79. Durante il Festival dei poeti due militanti delle
Br vengono arrestati in una sparatoria. Uno dei due, Jacopo Varega riesce a
scappare dall'ospedale in cui è stato ricoverato, e a Roma si apre la più
grande caccia all'uomo dai tempi del rapimento Moro. Pochi giorni dopo la
giornalista televisiva Ornella Gianca riceve una telefonata: dal suo
nascondiglio in un appartamento disabitato della periferia romana, Varega ha
deciso di rivelare il nome di chi lo ha tradito e di raccontare, davanti a una
telecamera, il decennio dell'odio, iniziato il 12 dicembre del 1969 con la
strage di piazza Fontana a Milano. Con il ritmo serrato di un thriller, tra
snodi storici e intrecci sentimentali, entriamo nella mente del brigatista per
indagare le ragioni che spinsero un gruppo di giovani a imbracciare le armi e
uccidere. Questa è la storia della caccia ai brigatisti da parte degli uomini
del generale Dalla Chiesa, ed è la storia dell'Italia. L'Italia eversiva delle
stragi e della strategia della tensione; l'Italia della cacciata di Lama
dall'università, dei poliziotteschi, dell'epidemia di colera a Napoli e della
diffusione dell'eroina. L'Italia di Aldo Moro, del commissario Calabresi, di
Indro Montanelli e Gian Maria Volonté. Un paese in cui la verità è sempre stata
una contraddizione, un intrigo internazionale, ma anche una questione privata.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<h3>
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Recensione di Ariendil:</span></h3>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Mentirei se dicessi
che questo è un libro che ho divorato. Mentirei se dicessi che mi ha fatto
stare sveglia di notte, che mi ha incollato alle pagine, che mi è rimasto
appiccicato anche mentre non leggevo. Ma mentirei anche se dicessi che non è un
buon libro o che non mi è piaciuto. "Il brigatista" è un libro
particolare nella sua forma e nel suo contenuto, ma è un ottimo libro e il mio
giudizio è più che positivo.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Semplicemente, non
tutti i libri si bevono.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Se mi passate il
paragone alcolico, "Il brigatista" non è una lager che si finisce in
un unico sorso, cercandovi frescura se accaldati. "Il brigatista" è
una trappista ad alta gradazione, da degustare con calma, senza fretta,
sentendola bene sulla lingua e sul palato prima di mandarla giù.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Mi sono interrogata
a lungo sul motivo per cui questo libro si sia rivelato una lettura più lenta
di quanto avevo previsto leggendone l'interessante trama, una lettura piacevole
e sicuramente consigliata, ma non certo rapida. Credo che dipenda soprattutto
dal fatto che tratta di eventi che sono stati ormai consegnati alla storia e
che la cronaca ha reso noti. Questo ha tolto un po' di quell'imprevedibilità
che in genere mi spinge a tornare presto su un libro. Inoltre un inizio più in
avanti nel tempo rispetto agli eventi principali, con le sorti di Jacopo Varega
già parzialmente rivelate, ha forse contribuito.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">D'altra parte, il
lavoro fatto sui personaggi e sulla trama offre quello spunto necessario a
incuriosire quando si trattano fatti di cui si conoscono gli esiti, ma la
sensazione di leggere qualcosa di risaputo rallenta la velocità di scorrimento
delle pagine: non si corre per sapere come va a finire, ma ci si godono tutti
gli altri aspetti.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Si apprezza allora
l'insolita struttura della storia, che attraverso il racconto del brigatista
Jacopo Varega svela ciò che c'è dietro a quei fatti di cronaca che conosciamo,
ce li fa vedere dalla parte dei buoni e dei cattivi, facendoci anche smettere
molto presto di chiederci come si possano conoscere, attraverso i ricordi di
una persona, eventi che quella persona non ha vissuto: si può perché il suo
racconto non è solo un ricordo, è uno squarcio nel passato, per mezzo del quale
si può tornare indietro nel tempo e ripercorrere ogni passo, quello di Jacopo e
quello degli altri personaggi. Sono proprio questi ultimi a beneficiare
maggiormente dell'assenza di fretta nella lettura perché, nonostante siano
tanti, si finisce per conoscerli e riconoscerli, per capirli, a volte persino
per anticiparne i pensieri. E si vede la bravura dell'autore, capace di legarli
insieme e allo stesso tempo offrirci scenari diversi per ciascuno, quasi
fossero storie nella storia.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: inherit; mso-ansi-language: IT;">Ma la cosa più
incredibile è che, anche centellinando la lettura, i personaggi, i rapporti tra
loro, le loro emozioni, gli intrecci, gli eventi non si dimenticano, restano
impressi come se sapessero di dover durare finché il libro non verrà riaperto
dopo qualche giorno o addirittura dopo qualche settimana. È persistente.
Proprio come una buona birra trappista che ti resta sul palato fino al sorso
successivo.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="normal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<div class="normal">
<br /></div>
<div class="normal">
<br /></div>
<br />Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-71776406691874463362020-02-17T08:30:00.000+01:002020-02-17T09:35:30.912+01:00Recensione: Il diritto di opporsi, di Bryan Stevenson<div style="text-align: justify;">
<b>Diamo il benvenuto a Valentina, che da oggi entra a far parte del team di Sil-ently aloud!</b><br />
<b>Leggete la sua presentazione <a href="https://silently-aloud.blogspot.com/p/i-recensori-e-gli-articolisti-di.html" target="_blank">QUI</a>. </b><br />
<b><br /></b>
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41NRYKuoy5L._SX327_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="329" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41NRYKuoy5L._SX327_BO1,204,203,200_.jpg" width="210" /></a><b>Titolo</b>: Il diritto di opporsi</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Bryan Stevenson</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fazi Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 446</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo:</b> 7,99 € (ebook), 13,60 (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4,5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2UWMwJG" target="_blank">QUI</a> nel formato ebook e <a href="https://amzn.to/2UYkk8X" target="_blank">QUI </a>in quello cartaceo.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
</h3>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">Bryan Stevenson era un giovane avvocato da poco laureatosi a Harvard quando decise di trasferirsi a Montgomery, in Alabama, e fondare la Equal Justice Initiative, un'organizzazione senza scopo di lucro impegnata a porre fine all'incarcerazione di massa e alle pene estreme, a sfidare l'ingiustizia razziale ed economica e a proteggere i diritti umani fondamentali delle persone più deboli e vulnerabili. Al resoconto della sua formazione Stevenson intreccia le storie delle persone che ha difeso e che lo hanno condotto in un groviglio di cospirazioni, macchinazioni politiche, inganni legali e razzismo diffuso, modificando profondamente la sua concezione della giustizia. Tra i vari casi spicca quello di Walter McMillian, un afroamericano condannato a morte per l'omicidio di una ragazza bianca, nonostante innumerevoli prove dimostrassero la sua innocenza. "Il diritto di opporsi" è una testimonianza del coraggio, della perseveranza e dell'umanità necessarie a perseguire una giustizia più equa, ma anche una struggente denuncia contro la pena di morte.</span></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Valentina:</h3>
<div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">ATTENZIONE: Può contenere “spoiler”<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Questo libro scritto in prima persona è il resoconto del
percorso compiuto dall’autore, Bryan Stevenson, da quando era un giovane
tirocinante indeciso sul suo futuro fino ad arrivare all’avvocato di successo
che, ormai verso la fine della propria carriera, decide di raccontare non tanto
la sua vita quanto quella delle persone che ha incontrato e che, per quanto
possibile, è riuscito ad aiutare.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Il <i>fil rouge</i> che utilizza l’autore, da
una prima lettura potrebbe sembrare la vicenda giuridica di uno dei grandi
protagonisti, Walter McMillian, ma sarebbe un errore fermarsi a questa
interpretazione in quanto la vera protagonista è la lotta contro le
ingiustizie, il coraggio di schierarsi dalla parte di chi sta soccombendo anche
quando sembra impossibile, la lotta per il cambiamento. Mi permetto di citare
ad esempio le parole di una donna che l’avvocato Stevenson incontra dopo un
processo fuori dalla prigione di Angola:<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><i><span lang="IT" style="color: black;">“Ho deciso quindi che dovevo essere qui per afferrare
alcune delle pietre che le persone si lanciano le une contro le altre”</span></i><span lang="IT" style="color: black;">.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Nel 1986 viene trovata morta, sul pavimento di una
lavanderia nella cittadina di Monroeville in Alabama, Ronda Morrison, uccisa
con tre colpi di pistola alla schiena. Di questo omicidio viene accusato
McMillian, ma l’unico indizio contro di lui è il colore della sua pelle. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">“<i>E, forse, fu proprio questo a costituire una prova
sufficiente</i>”.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Tutto inizia da qui, dal colore della pelle, dai
pregiudizi, dalla povertà. Non dalla colpevolezza o dall’innocenza. Tutto
inizia da un pregiudizio, proprio nello stesso stato, nella stessa città dove è
ambientato “il Buio oltre la siepe”, dove i funzionari pubblici (come racconta
Stevenson) sono orgogliosi di mostrare agli avventori i luoghi narrati nel
romanzo ma allo stesso tempo non si rendono conto di impersonare loro stessi la
paura che genera il pregiudizio da cui scaturisce l’ingiustizia.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Walter McMillian viene giudicato colpevole e condannato a
morte per un reato che non ha commesso. E, come lui, nelle prigioni americane
sono ancora oggi detenuti moltissimi innocenti.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Tanti sono i condannati incontrati da Bryan, tanti sono
gli innocenti che è stato in grado, attraverso la sua organizzazione, ad
aiutare ma tanti sono anche quelli che non è riuscito a salvare. Tanti sono i
bambini giudicati come adulti e condannati a morte per reati minori. Tante sono
le persone con disabilità mentali che sono state processate.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">In questo clima di rassegnazione e di abbandono che
domina i penitenziari americani, per molte di queste persone, se non per tutte,
l’avvocato Bryan Stevenson ha rappresentato una speranza, forse l’unica.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Bryan Stevenson sarebbe potuto diventare un difensore
come tanti altri, anzi, nel corso della sua carriera studentesca ha rischiato
di non essere un avvocato, per fortuna non è stato così. È stato grazie al suo
tirocinio, al suo primo incontro con un detenuto nel braccio della morte che la
sua vita, e quella di molte altre persone, è cambiata. Quel primo colloquio ha
colpito profondamente il giovane avvocato e ha innescato dentro di lui quella
serie di eventi che lo hanno portato a fondare la <b>Equal Justice
Initiative</b> permettendogli così di salvare centinaia di innocenti.
Grazie a quel primo incontro con Henry negli anni Ottanta, era questo il nome
del detenuto condannato a morte, tutto è stato possibile.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">La struttura dell’opera, per quando sembri seguire un
ordine cronologico degli eventi, non risulta essere ben organizzata e il
lettore rischia di perdersi tra una causa e l’altra visto che, a fianco della
vicenda di Walter vengono raccontate anche le storie, e in alcuni casi le vite,
di altri assistiti. La asincronia sopra citata non favorisce la fluidità della
lettura ma questo aspetto, che può essere identificato come un difetto, viene
superato ampiamente dalla forza intrinseca delle storie stesse, la realtà, la
veridicità, il dolore che riesce a trasmettere fa dimenticare le piccole pecche
strutturali. In fondo, chi scrive è principalmente un avvocato e lo fa per dare
voce a chi non ne ha mai avuta per quasi tutta la sua vita, il suo scopo è
quello di rendere pubbliche le difficoltà, i pregiudizi, le discriminazioni che
ancora oggi sono presenti nel nostro mondo. Lo fa per denunciare e per
informare, lo fa per dirci che la vita è preziosa, ogni vita è preziosa e non
dovremmo essere discriminati o condannati solo per il colore della nostra pelle
o per la nostra estrazione sociale.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">L’autore ci lascia dopo questa catarsi con una
riflessione personale, con una domanda su cui ognuno di noi dovrebbe fermarsi a
riflettere: “La questione vera riguardo alla pena capitale in questo paese è:
noi meritiamo di uccidere?”<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p>
</span><br />
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Bryan Stevenson è un avvocato che ha trascorso la sua
vita ad afferrare le pietre.<o:p></o:p></span></span><br />
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s1600/A+cura+di+-+Silently.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2XxZyhgmOZ3wXCNhvY2X4gCEmaMRg3l7DycvqBfOt72HR99sT1Hut8ZCOfWhm7j5vTfGX0H67bTxfkjnw9lcXyRq30LVp0rEyJBqw7iegTPZrre_BDDIl2a8H8iGpqWMNHZlgQWXd2Rs/s400/A+cura+di+-+Silently.jpg" width="400" /></a></div>
<span lang="IT" style="color: black;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-8221178822232473012020-02-03T08:30:00.000+01:002020-02-03T08:30:01.900+01:00Recensione: Steelheart (Gli Eliminatori #1), di Brandon Sanderson<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51Nlgvb%2BcyL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="315" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51Nlgvb%2BcyL.jpg" width="201" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Steelheart (Gli Eliminatori #1)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Brandon Sanderson</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fanucci Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 384</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>4,99 € (ebook)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2TYp3Y3" target="_blank">QUI</a>.<br />
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: inherit;">David è solo un bambino quando l’oscurità perpetua cala sulla Terra e in cielo compare Calamity, una misteriosa stella che dona a uomini e donne, prima di allora intrappolati nelle loro ordinarie esistenze, poteri fuori dal comune. Questi esseri straordinari vengono ribattezzati con il nome di Epici e ben presto il loro dono li rende avidi di supremazia sugli altri uomini. Due anni più tardi, a Newcago, la città che una volta era stata Chicago, David assiste all’assassinio di suo padre da parte di uno degli Epici più potenti, Steelheart. Ora cerca vendetta, e sa che l’unico modo per ottenerla è entrare a far parte degli Eliminatori, un’organizzazione che agisce nell’ombra, studiando le debolezze degli Epici e combattendoli strenuamente. E nonostante tutti pensino che Steelheart, cuore d’acciaio, sia invincibile, David sa che non è così, perché lo ha visto sanguinare con i propri occhi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Ariendil:</h3>
<div style="text-align: justify;">
"Steelheart" non è stato il primo romanzo di Brandon Sanderson che ho
letto. Vengo infatti dalla lettura della trilogia "Mistborn" (La
Prima Era), che mi ha soddisfatto a fasi alterne: a una grandissima partenza,
che mi ha piacevolmente sorpreso per l'originalità della magia e
dell'ambientazione e per l'ottimo lavoro sul world-building, è seguita una gran
noia, durata per tutto il secondo libro e per parte del terzo, accompagnata
dalla fastidiosa sensazione che alcuni pezzi del puzzle siano stati fatti
entrare negli appositi spazi un po' troppo forzatamente o dopo aver cambiato in
corsa la forma di quegli spazi.</div>
<div class="normal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">
Questa premessa è necessaria non tanto per inserire in questa recensione anche
un giudizio su un altro lavoro di Sanderson, ma per chiarire qual è stato lo
stato d'animo con cui mi sono approcciata alla lettura: nessun facile
entusiasmo per una partenza che sapevo poteva essere col botto. E così è stato.
<b>"Steelheart" è un romanzo che prende, avvince e scivola via molto
rapido, vuoi per la fluidità di scrittura, vuoi per il gran numero di effetti
speciali.</b> Effetti speciali, sì, come nei film dei supereroi a cui gli ultimi
anni ci hanno così tanto abituato. Poteri strabilianti, sovrumani, misteriosi
non tanto nel loro utilizzo quanto nella loro genesi, dovuta a un
"qualcosa" chiamato Calamity comparso improvvisamente nel cielo.
Un'astronave? Un pianetoide? Una stella? O, visto che la produzione letteraria
di Sanderson è da intendersi unitaria, un altro dei Frammenti? Non si sa, o
almeno non si scopre in questo primo libro, dove tanta parte è dedicata agli
Epici, uomini che in qualche modo sono stati trasformati da Calamity ricevendo
superpoteri in cambio, apparentemente, di una buona dose di umanità. E questo è
il tocco di originalità di Sanderson, che prova a dare una sua visione
personale dei supereroi. Lo fa principalmente sostituendoli con supercattivi,
ideando la teoria secondo la quale solo i cattivi possono ricevere i poteri da
Calamity, teoria che viene proposta soprattutto al contrario: chi riceve i poteri
da Calamity diventa un supercriminale il cui scopo è la supremazia sugli altri
Epici e sul resto della popolazione.<br />
Il più temibile di questi supercriminali, a capo della città di Newcago, è lo
Steelheart del titolo, un colosso tutto muscoli capace di trasformare ogni cosa
in acciaio, sparare energia dalle mani, volare e, visto che pareva poco,
respingere qualunque tipo di proiettile. Uno facile da sconfiggere, insomma.<br />
Il protagonista del romanzo, David, ci prova ugualmente e lo fa assieme a un
gruppo di uomini ribelli chiamati Eliminatori, il cui scopo è uccidere gli
Epici.<br /><b>
Un plot narrativo molto semplice quindi, che vede i buoni contro i cattivi</b>, un
protagonista e un antagonista circondati da altri personaggi secondari che
rimpolpano l'una e l'altra fazione, uno scopo chiaro e semplice e una serie di
eventi finalizzati ad arrivare allo scontro finale che tutti attendono.<br />
I cattivi hanno i superpoteri e i buoni dei superaggeggi militari, ma in
entrambi i casi la descrizione stimola una fantasia già ben consolidata
nell'immaginario del lettore e non gli richiede un grande sforzo creativo (non
lo richiede neanche all'autore, a dire il vero), lasciandogli tutto lo spazio e
il tempo per concentrarsi su ciò che è veramente fondamentale: stabilire chi è
quello col potere più figo.<br />
Non pensate che stia denigrando questo tipo di storie (e in caso lo pensiate
andate pure a vedere il giudizio che ho dato sul libro), <b>a volte c'è bisogno di
cose semplici: un omone che crea acciaio, un altro che oscura il sole, uno
invisibile, uno di fuoco. E degli eroi che provano a prenderli a calci nel
sedere nonostante l'evidente divario di forze. Cose semplici. Cose che possono
piacere o non piacere, ma che sono fatte bene. </b>E "Steelheart" è ben
fatto, nonostante lo abbia trovato prevedibile in più di un'occasione (Prof,
Megan, Firefight, solo per citarne alcune).<br />
Ora spero che non vengano cambiate le carte in tavola. Io ho accettato quello
che mi è stato dato in "Steelheart", ho accettato di trovarmi davanti
a un prodotto di stampo Marveliano (DC neanche la considero) e ho accettato di
valutarlo come tale. Ho deciso che mi sta bene, motivo per cui ho scelto di
continuarne la lettura. Quello che non vorrei è che con l'intento di
"elevarla" si finisca per snaturare questa storia. Una storia di
gente con i superpoteri.<br />
Certo, come detto in apertura, mi aspetto qualcosa che inserisca questa saga
degli Eliminatori nel Cosmoverso di Sanderson, quindi sono pronta a prendere
nuove diramazioni, ma mi scoccerebbe un cambio di rotta nei volumi successivi.<br />
Oh, per inciso, secondo me il più figo era Fortuity!</span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s1600/Rece+ARIENDIL.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIcZC8-7i6ggkIsezEyp9qCcJ_hfb5AIOC5QOp1CVOVFhWHZdvBHYV0-o9he5s_sHzURKbaXCv4sQ_8wXovyTiQK9U9T7TbW3TJ1vQl4SpLIXsMMFnA4bj24MRaKZFzPdm6pVP0W7gBuI/s400/Rece+ARIENDIL.png" width="400" /></a></div>
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br />
</span></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-37165278124850217542020-01-30T08:30:00.000+01:002020-01-30T10:24:54.060+01:00Recensione: Le peggiori paure, di Fay Weldon<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/31SwLN48ZrL._SY346_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="227" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/31SwLN48ZrL._SY346_.jpg" width="209" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Le peggiori paure</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Fay Weldon</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Fazi Editore</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 224</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: 9,99 € (ebook), 16,00 € (cartaceo)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4,5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/3aMalZU" target="_blank">QUI</a>.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.</span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #333333;">Alexandra Ludd, attrice e donna affermata, è appena rimasta vedova. Il marito Ned, un critico teatrale molto in vista, è morto inaspettatamente a causa di un infarto nella loro bella casa di campagna, mentre lei si trovava a Londra. Fino a quel momento il rapporto tra i due sembrava felice e privo di ombre, e ora Alexandra è sconvolta, ma una serie di strani dettagli la obbliga a porsi delle domande: accenni di indizi e mezze parole nel giro di pochi giorni si concretizzano in una verità che sovverte ogni sua convinzione in quanto donna, madre e artista. Una rivelazione dopo l’altra, la protagonista giunge alla definitiva presa di coscienza: le sue amicizie erano false, tutte le sue peggiori paure avevano un fondamento, Ned aveva una vita parallela di cui lei era totalmente all’oscuro.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Un libro estremo, esagerato, sostenuto da una scrittura che si muove con sicurezza sul sottile discrimine fra tragedia e ironia e che, attimo per attimo, sembra seguire, più che costruire, il passaggio della protagonista dall’umiliazione alla vendetta.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><i style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;">Le peggiori paure</i><span style="background-color: white; color: #333333;"> spiazza e coinvolge il lettore, tenendolo avvinto fino all’ultima pagina in un crescendo di colpi di scena in cui la complicità e le competizioni femminili sono messe a nudo in un continuo confronto di incomunicabilità con il fragile, ambiguo universo maschile.</span><br style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;" /><span style="background-color: white; color: #333333;">Il miglior romanzo di Fay Weldon, l’autrice inglese più anticonformista, irriverente, corrosiva di sempre, </span><i style="background-color: white; color: #333333; text-align: start;">Le peggiori paure</i><span style="background-color: white; color: #333333;"> è una feroce riflessione sulla natura del matrimonio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Antonella:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">Ho scelto di leggere questo romanzo perché l’autrice, Fay
Weldon, è stata paragonata a Rebecca West, che ho avuto modo di apprezzare per
la trilogia “La famiglia Aubrey” (i primi due volumi, soprattutto); ero molto
curiosa di scoprire se si trattasse di un accostamento indovinato oppure no,
quindi non potevo non verificare personalmente. Prima di dare la mia risposta
al quesito, però, vi lascio scoprire la mia opinione di questo romanzo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>Lo stile della Weldon salta all’occhio subito, nel suo
modo di essere molto particolare: pulito e gradevole, mantiene un buon ritmo e la
narrazione procede a piccoli scatti, fornendo molte informazioni in poche
righe, ma senza annoiare né perdersi in lunghe litanie. Insomma, l’autrice è efficace,
breve e intensa. Mi piace già dalle prime pagine.</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Mi sono sentita subito catturata dalla vicenda, i
sentimenti che ho provato sono stati molto intensi per tutta la lettura. Ho
provato compassione, antipatia e aspettativa già dopo poche righe, per cui dopo
venti pagine sapevo che non era possibile non arrivare in fondo. Si tratta di
un romanzo avvolgente, capace di condurre il lettore nei meandri della
narrazione, invischiandolo suo malgrado e impedendogli di fare marcia indietro.
Insomma, si ha l’impressione che il libro sia vivo, che abbia una propria
volontà alla quale si deve necessariamente sottostare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;"><b>La trama procede in un crescendo di situazioni dapprima
normali, che poi si spingono sempre più oltre, fino a raggiungere il limite
della follia.</b> L’autrice ha costruito un’impalcatura narrativa accattivante e
ben studiata, per cui la tensione cresce lentamente, ma in maniera inesorabile;
ogni volta si pensa “non può saltare fuori un altro dettaglio capace di
sconvolgermi o destabilizzarmi”, e invece si scopre che può accadere, eccome!
Il pathos narrativo è sempre alto, a un certo punto mi ha fatto letteralmente
saltare i nervi. E continuavo a pensare “ci dev’essere dell’altro, non può
essere davvero così e basta!”. La vicenda è senza dubbio intricata e sembra non
fare altro che ingarbugliarsi ancora di più. Indizi e soluzioni vengono svelati
poco per volta, in un crescendo di consapevolezza che lascia senza fiato. Si
finisce per trovarsi schierati dalla parte di Alexandra, la protagonista,
increduli di fronte alla piega che sta prendendo la sua situazione. Il lettore
viene trascinato suo malgrado in una specie di delirio: tutto crolla, tutte le
certezze, tutto ciò in cui Alexandra credeva. È talmente plateale da risultare
incredibile, quasi grottesco. Addirittura ridicolo, come fosse una commedia di
quart’ordine. <b>Ma c’è stile, sempre e comunque: l’autrice non ha lasciato nulla
al caso. </b>Si produce in un crescendo guizzante, capace di lasciare il lettore a
bocca aperta. Un ritmo narrativo notevole, mai un inceppamento, mai
un’esitazione: scorre deciso e ineluttabile, con qualche attimo di poesia che
ammorbidisce gli eventi lasciando a chi legge una parentesi di respiro. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">I personaggi sono forti, molto ben definiti,
assolutamente veraci. Tutti, nessuno escluso, presentano lati oscuri,
debolezze, segreti, e questo fa sì che, tutto sommato, ci si trovi a osservare
la vicenda mantenendo le distanze da tutti loro, come a non voler restare
invischiati più del necessario. Ho trovato molto interessante il modo in cui
l’autrice ha costruito ciascuno di essi, riuscendo a rendere alcuni addirittura
insopportabili, ma rendendoli tutti apprezzabili per la precisione con la quale
ne vengono messe in luce le peculiarità. Niente descrizioni infinite, niente
liste di aggettivi: ciascun personaggio emerge tramite ciò che fa, ciò che
pensa e, non di rado, ciò che ha fatto nel passato. Alcuni saranno riscattati,
in qualche modo, altri si confermeranno odiosi o inutili. Ci vuole maestria
anche in questo: <b>far ammettere al
lettore di aver odiato un personaggio, ma di non aver potuto fare a meno di
apprezzarne la definizione</b>. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Non posso dire di aver riscontrato pecche in questo
romanzo. L’unico aspetto che mi ha lasciata un po’ perplessa è quella patina
surreale che sembra permeare ogni cosa, tanto da far ipotizzare che si stia
leggendo la narrazione di un lungo sogno, un incubo, alla fine del quale
Alexandra si risveglierà nel suo letto, accanto al marito, ancora vivo e
vegeto. <a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>Confesso di averlo pensato, a tratti: troppo
incredibile per essere vero. Eppure…<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT"><span style="font-family: inherit;">Credo sia doveroso, da parte mia, rispondere adesso al
quesito iniziale: esiste un accostamento possibile tra Fay Weldon e Rebecca
West? La risposta è sì, ma con riserva. In comune, le due scrittrici hanno
l’abilità nel costruire trame che percorrono vie tortuose, imprevedibili,
talvolta al limite della credibilità. Entrambe sanno caratterizzare i propri
personaggi con maestria, attraverso le azioni piuttosto che nella loro descrizione.
Sono capaci di slanci poetici, permeati di una sottile vena filosofica. La
West, però, è un po’ più prolissa, dedita alla definizione delle ambientazioni,
morbida; la Weldon è più diretta, a volte cruda, arriva al punto senza troppi
giri di parole. Accostabili quindi, questo sì, a patto di tenere sempre ben
presente il fatto che si muovono in epoche diverse e lanciano messaggi diversi,
salvo uno: l’essere umano può essere tanto infimo quanto capace di rendersi
insostituibile.</span><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s1600/RECE+ANTONELLA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s400/RECE+ANTONELLA.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-77083300057328908572020-01-20T08:30:00.000+01:002020-01-20T08:30:00.405+01:00Recensione: Lettere d’amore da Montmartre, di Nicolas Barreau<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41Nif9J2diL._SX317_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="319" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41Nif9J2diL._SX317_BO1,204,203,200_.jpg" width="204" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Lettere d’amore da Montmartre</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: <span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 14pt; line-height: 19.9733px;"><span lang="IT-CH">Nicolas Barreau</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Feltrinelli</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pagine</b>: 232</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>9,99 € (ebook), 12,75 € (cartaceo)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 3,5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2SQcVHN" target="_blank">QUI</a> nella versione ebook, e <a href="https://amzn.to/37ByTTg" target="_blank">QUI </a>in quella cartacea.<br />
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">Dopo la scomparsa della moglie Hélène, Julien Azoulay è inconsolabile. Autore di commedie romantiche di successo, si sente beffato dal destino: come potrà più credere nell'amore se l'amore lo ha tradito? E come continuare a inventare storie a lieto fine se ha il cuore spezzato? Ma la saggia Hélène è riuscita a estorcergli una promessa: dovrà scriverle trentatré lettere, una per ogni anno che ha vissuto. Così Julien le racconta delle giornate che è costretto ad affrontare. Del nuovo romanzo che non avanza. Di Parigi che senza di lei non ha più la stessa luce. Del loro figlio di quattro anni, che non vuole più avere un papà triste. Della vicina, nonché migliore amica di Hélène, con la sua gatta Zazie. Hélène è sepolta nel cimitero di Montmartre ed è lì, in uno scomparto segreto ricavato nella lapide, che Julien lascia le sue lettere. Finché, un giorno, spariscono. Julien non crede ai propri occhi. Non ha raccontato a nessuno dell'ultimo desiderio di Hélène e, cosa ancora più strana, per ogni lettera che scompare si materializza una "risposta": un sasso a forma di cuore, una poesia di Prévert, dei fiori, due biglietti del cinema per l'Orphée di Cocteau... È davvero possibile che l'amore della sua vita gli mandi un segno dal cielo o c'è qualcuno che si prende gioco di lui? E perché? Nel suo romanzo, Nicolas Barreau ci porta ancora a Parigi. Questa volta a passeggiare tra i vicoli di Montmartre o a guardare il tramonto dalla gradinata del Sacré-C?ur, ma soprattutto dentro una storia sul potere catartico dell'amore.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Antonella:<b><span lang="IT-CH" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 107%;"> </span></b></h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">A volte scelgo le mie letture perché
attratta da un’ambientazione in particolare. È stato il caso di questo romanzo
di Barreau: l’idea di immergermi tra le vie di Parigi, soprattutto a Montmartre,
ha solleticato la mia curiosità. Metti anche una trama originale e romantica,
unita al fatto che abbia apprezzato altri lavori di questo autore, e il gioco è
fatto.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Nicolas Barreau possiede la capacità di
trasportare il lettore nei luoghi narrati nei suoi libri; un attimo prima sei
nella tua camera da letto, quello dopo ti trovi in un <i>cafè</i> di Saint-Germain-des-Prés. Il suo stile è fluido e molto
evocativo, senza perdersi in minuziose descrizioni riesce a farti vivere ciò di
cui scrive. È scorrevole, a tratti commovente, la scrittura in prima persona
facilita senza dubbio l’immedesimazione nel protagonista, Julien, alle prese
con il suo amore perduto e la necessità di tornare a vivere per il figlioletto
Arthur. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Dicevo che <b>la trama è stato uno degli
elementi decisivi per la scelta di questo romanzo</b>. In effetti si presenta molto
originale e diversa dal solito: l’idea delle lettere lasciate in uno scomparto
segreto nella lapide della moglie è romantica e inusuale al punto giusto,
quindi fa venir voglia di saperne di più. In questo libro non accadono vicende
spettacolari, né si assiste a veri e propri colpi di scena, in realtà: tutto
scorre seguendo il <i>fil rouge</i> delle
lettere, mantenendo un buon ritmo, molto pacifico. A dirla tutta, questa
assenza di picchi narrativi mi ha lasciata un pochino insoddisfatta: mi sarei
aspettata un po’ più di movimento, di suspense. La trama scorre bene, certo,
non ci sono buchi né stalli, ma non ho trovato pathos. Questa è una delle <b>due
piccole pecche</b> che ho riscontrato nel romanzo. L’altra ve la svelerò tra poco.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Per quanto riguarda <b>i personaggi, li ho
trovati ben costruiti, completi</b> e inseriti a dovere nell’intreccio. Possiedono
tutti una psicologia ben tratteggiata, anche quelli secondari, che pure giocano
un ruolo importante nella vicenda. Sono persone reali, con le loro peculiarità
e i loro difetti, e risultano davvero credibili. Anche la figura di Hélène, che
è già morta all’inizio della storia e compare solo nei ricordi di Julien e in
qualche flashback, risulta estremamente vera, così dolce e forte al tempo
stesso, si vorrebbe poterla riportare in vita per conoscerla meglio. <br />
Tutti i personaggi compiono una pur piccola evoluzione nel corso della storia,
certo è così per il protagonista: si ritrova a dover fronteggiare il proprio
dolore e le proprie difficoltà, accompagnato dal ricordo della moglie, e questo
percorso lo fa maturare e lo cambia. Attraversiamo insieme a lui la sua
frustrazione, la sua incertezza, la sua paura, per poi intravedere al suo
fianco la possibilità di una nuova vita. Attraverso la sua storia riusciamo
forse a immaginare un’alternativa migliore per noi stessi, arrivando a credere
davvero che tutto sia possibile nella magia di un attimo, continuando a credere
nell’amore e nei buoni sentimenti. Insomma, non c’è nulla da dire, Barreau sa
quello che fa: tra personaggi e ambientazioni, siamo già molto ben avviati.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Veniamo alla <b>seconda e ultima pecca: la
soluzione</b>. Confesso che mi aspettavo qualcosa di più. Non saprei dire che cosa,
esattamente, credo che questo problema di conclusione sia collegato alla
mancanza di pathos narrativo. Il punto è che avevo già intuito come sarebbe
andata a finire, molto prima di arrivare agli ultimi capitoli, solo che speravo
tanto non fosse così, perché volevo qualcosa di più. Quel qualcosa non è
arrivato, ma non posso certo dire che l’autore abbia costruito un brutto
finale, anzi: è comunque in linea con la scrittura di Barreau, quindi non si
può affatto<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a> dire che rovini il romanzo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT-CH" style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Una bella lettura, dunque, piacevole e
rilassante, ideale per gli amanti delle storie romantiche con un pizzico
d’introspezione, e per coloro che amano Parigi.</span><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s1600/RECE+ANTONELLA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG2OxjNBG_bU0SIAJr_3mGSyKaQ_502qG1GNVtcoKZ3_u0ERUKID6yZOkG5CYFTPwpQSJ4JvHff-lN1sqHiljfk7RA989EUUP2ECbjda40xmwxqcTEd0q3Y3lK1ZKCJ0NwWL_8RP_iTBk/s400/RECE+ANTONELLA.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-24051436672782814032020-01-16T08:30:00.000+01:002020-01-16T08:30:09.519+01:00Recensione: Storia della nostra scomparsa, di Jing-Jing Lee<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2019/12/storia-della-nostra-scomparsa-673x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="526" height="320" src="https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2019/12/storia-della-nostra-scomparsa-673x1024.jpg" width="210" /></a></div>
<b>Titolo:</b> Storia della nostra scomparsa<br />
<b>Autore:</b> Jing-Jing Lee<br />
<b>Traduttore:</b> Stefano Tummolini<br />
<b>Editore:</b> Fazi Editore<br />
<b>Pagine:</b> 300 ca.<br />
<b>Prezzo:</b> 9,99 € (ebook) e 17,00 € (cartaceo)<br />
<b><br /></b>
<b>Voto: 5/5</b><br />
<b><br /></b>
Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2R5Z8dM" target="_blank">QUI </a>nel formato ebook, e <a href="https://amzn.to/3a24ob4" target="_blank">QUI </a>in quello cartaceo.<br />
Disponibile dal 16 gennaio.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #3e3f3c; font-family: "lora" , serif; font-size: 20px; text-align: justify;">Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Fazi Editore in cambio di una recensione onesta.</span><br />
<br />
<h3>
<b>Quarta di copertina</b>:</h3>
<div style="text-align: justify;">
Quando nel 1942 le truppe giapponesi invadono Singapore,
l’unica soluzione per tenere al sicuro le donne è farle sposare il più
presto possibile o farle travestire da uomini. Spesso però a nulla
valgono questi espedienti contro la violenza dei militari. È ciò che
accade alla giovanissima Wang Di, che viene portata via con la forza
dal suo villaggio e dalla sua famiglia per essere condotta insieme ad
altre donne di ogni età in una comfort house, dove lavorerà per tre
anni come comfort woman, ovvero come schiava sessuale dei militari
giapponesi. Ha così inizio la lenta e radicale “scomparsa” di Wang Di:
dall’identificazione con il suo alter ego giapponese Fujiko, alla
disumanizzazione provocata dalle crudeltà subite a opera dei soldati
giapponesi, fino al senso di vergogna in seguito al suo ritorno nel
villaggio dove è nata. Nel 2000 sarà Kevin, un timido ragazzino di
tredici anni, determinato a scoprire la verità sulle origini della sua
famiglia, a svelare i segreti di un passato inconfessabile e a dare
finalmente voce alla memoria dolorosa e a lungo taciuta degli orrori
della seconda guerra mondiale
</div>
<br />
<h3>
<b>Recensione di Daniela:</b></h3>
<br />
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
Storia della nostra scomparsa è
un libro intenso, profondo, delicato ma allo stesso tempo crudo, una lettura
che resta dentro nel tempo. Ma andiamo con ordine.</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
Il <b>testo si divide in più punti di
vista</b>, due in prima persona e uno in terza, divisi a loro volta in capitoli che ci
permettono di individuare subito la voce narrante, sia per l’intestazione del
testo sia perché si alternano ciclicamente. Il racconto in terza segue il
presente di Wang Di, la protagonista femminile, i due in prima seguono il
presente di Kevin, un ragazzino, e il passato di Wang Di, narrato appunto da
lei stessa.</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
La <b>storia</b>, come avrete letto, è tratta
da una vicenda storica drammatica e non molto conosciuta. L’intensità emotiva
di un simile racconto mi aveva messa in soggezione e temevo la lettura di
questo libro. Le prime pagine, però, mi hanno completamente conquistata. Lo
<b>stile è fantastico</b>, l’uso del <b>linguaggio elegante e leggero</b>. Una cosa che ho
pensato leggendo è che fosse un testo “sincero”. Per spiegarmi, ho trovato verità
in quello che diceva, nei piccolissimi gesti e pensieri dei protagonisti, nelle
sensazioni provate, nei comportamenti e reazioni che me li ha fatti apparire fin
dalle prime parole come entità reali, persone fisiche in carne e ossa davanti
ai miei occhi. Percepivo i loro pensieri come miei e ho riconosciuto in alcune
loro emozioni (fortunatamente solo del presente) quelle che io ho provato in
alcuni momenti della mia vita, espressi con semplicità e intensità incredibili.
Persino i <b>personaggi </b>poco o per niente presenti, come la nonna di Kevin o il
Vecchio, marito di Wang Di, sono vivi, <b>ben caratterizzati e descritti così
bene</b>, seppur da piccole cose, che sembra quasi di conoscerli.</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
Lo stile, come detto, è elegante,
non credo ci siano altre parole. I fatti narrati sono duri, colpiscono allo
stomaco come un vero pugno, e il libro non fa molti sconti, racconta quello che
è accaduto, la realtà orribile che quelle povere donne e bambine hanno dovuto
subire durante e dopo il loro inferno in terra, ma non è mai morboso, non è mai
eccessivo. La sofferenza è palpabile, le coincidenze così crudeli e realistiche
da far male, le ingiustizie inaccettabili, la lacrima scende inesorabile,
soprattutto in alcuni punti, ma non si ha mai voglia di abbandonare la pagina
per il “troppo” descritto.</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
Ho molto apprezzato l’idea di
alternare i vari racconti, che permette di prendere fiato dalla storia del
passato e alimentare il desiderio di sapere come proseguono i vari fili dell’unica
tela che è il testo. Mi ha anche colpito come questa storia si dirami in varie direzioni,
non solo il ricordo delle atrocità commesse in guerra e la disumanizzazione subita dalle vittime, ma anche di quello che questa
porta in una famiglia e in un villaggio, della doppia violenza che hanno subito
queste vittime una volta tornate a casa, colpevolizzate per le sofferenze
subite, la vergogna e la disperazione che hanno provato, ma anche la storia di
chi è “rimasto a casa”, per così dire, i mille altri drammi e perdite che porta con sé la guerra, non dimenticando anche uno sguardo ai “cattivi della storia”, anch’essi
giovani esseri umani dietro la loro mostruosità, con traumi e dolori. Eppure la
cosa che colpisce di più è che, nonostante tutto questo, credo che il libro sia
un racconto d’amore: quello di Wang Di per la sua famiglia e per chi non posso
dire (spoiler), l’amicizia delle ragazze della casa, il dolcissimo amore del
Vecchio per lei, l’amore di Kevin per la nonna e per i suoi genitori e così
via. I<b>l libro trabocca di amore, non un amore palese, ma uno più profondo, più
intenso, che si percepisce più che leggerlo.</b></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 144.5pt;">
<div style="text-align: justify;">
Avrei mille altre cose da dire su <i>Storia della nostra scomparsa</i>, ma lascio a voi la scoperta di tutto il resto.</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Posso solo dire che mi ha lasciato qualcosa, ho sentito
nettamente un tassello dentro di me che si è spostato, forse in modo
impercettibile ma di sicuro permanente. Per farvi capire quanto lo consiglio,
vi dirò che nonostante lo abbia ricevuto gratuitamente in formato digitale per
la recensione, molto probabilmente ne comprerò una copia cartacea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s1600/RECE+DANIELA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQS5sYuUPZMnQfQBNnDG6jOkmr3crgGl5A7dRQ0ZOFIObHu29Ou0TYgrV9z9eFEPOxVdj97lMp58kKrecKqZUiX9zsURpIO_9uHzWWgq9c1CXgYw3A3UBlDbVSYmkUy2bC-y7nyok8dJE/s400/RECE+DANIELA.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<b></b>Dnamrahttp://www.blogger.com/profile/16894439312832598467noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-90843197137653705732020-01-06T08:30:00.000+01:002020-01-06T08:30:04.290+01:00Recensione: Virus, di Daniel Åberg<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqwSzUoVpmCZC65igmbFL1_S0p14hj4U05wGIgW3kVsQHZpou98iGYOYweYKeXpPgHt2g0PpzZvGSbqzeCW9gkCDSZLOv_NNhuHEuAUPwO32uBGCF69nj0tUmhfTcLoLreLsTkKbdKo70/s1600/Virus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqwSzUoVpmCZC65igmbFL1_S0p14hj4U05wGIgW3kVsQHZpou98iGYOYweYKeXpPgHt2g0PpzZvGSbqzeCW9gkCDSZLOv_NNhuHEuAUPwO32uBGCF69nj0tUmhfTcLoLreLsTkKbdKo70/s1600/Virus.jpg" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Virus (serie di audiolibri di 10 episodi, stagione 1)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Autore</b>: Daniel <span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Åberg</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Editore</b>: Storyside (Storytel)</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Durata</b>: 10 ore circa</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Prezzo: </b>abbonamento a Storytel (9,99 €/mese, o prova gratuita di 14 giorni)<br />
<b>Narratore</b>: Stefania Giuliani</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Puoi ascoltarlo <a href="https://www.storytel.com/it/it/series/29390-Virus" target="_blank">QUI</a>. Questa serie non è disponibile nei formati ebook e cartaceo, è un'esclusiva Storytel.</div>
<h3 style="text-align: justify;">
Quarta di copertina: </h3>
<div style="text-align: justify;">
<div class="listDescription longText open" style="background-color: white; box-sizing: inherit; margin-bottom: 30px; max-height: 100%; overflow: hidden; position: relative; text-align: start; word-spacing: 1.4px;">
<div style="box-sizing: inherit; margin-bottom: var(--spacing-24); max-width: 60ch; padding: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Durante una tranquilla e torrida giornata estiva, Stoccolma è colpita da un virus misterioso e violento. In pochi giorni, la città, il paese e forse il mondo intero ne sono devastati. Sono in pochi a sopravvivere all'infezione. Amanda, una donna indipendente e forte che non ha mai abbandonato uno stile di vita giovanile e scapestrato. Iris, che nonostante un braccio rotto è pronta a rischiare tutto per proteggere sua figlia Sigrid dal caos scatenato della malattia. Dano, un ragazzo dodicenne fuggito dagli orrori della guerra in Siria solo per essere costretto a fare i conti con un orrore ancor più assoluto: vedere la sua famiglia sterminata dal morbo nei tetri sobborghi della città. Amanda, Iris, Sigrid e Dano fuggono insieme e si rendono presto conto che affrontare le minacce e i pericoli di una civiltà che muore è persino più tremendo di quanto avrebbero potuto immaginare. Virus è l’odissea di quattro persone che lottano freneticamente per la sopravvivenza in un mondo che non le vuole più, al culmine dell’estinzione.</span></div>
</div>
</div>
</div>
<h3 style="text-align: justify;">
Recensione di Silver:</h3>
<div style="text-align: justify;">
Da qualche settimana mi sono data agli audiolibri e sto scoprendo modi di "leggere" che mi stanno lasciando a bocca aperta.<br />
Una cosa che mi piace molto, per esempio, è la <b>pubblicazione a "puntate" di una "serie" di audiolibri</b>, proprio come se fossero gli episodi di una stagione di una serie TV. È così che ho scoperto <i>Virus, </i>di Daniel Åberg, un romanzo distopico pubblicato in esclusiva su Storytel, dove troviamo la prima stagione che comprende gli episodi dall'1 al 10. Ogni episodio ha una durata di circa un'ora e termina con un bel cliffhanger che porta il lettore a voler subito ascoltare il prossimo capitolo, allo stesso tempo dà la possibilità di terminare la lettura in quel determinato punto per riprenderla poi il giorno dopo, iniziando semplicemente una nuova puntata.<br />
Devo ammettere che è stata per me una bella esperienza, di solito ascoltavo due o tre puntate a sera, ma se ero particolarmente stanca, ne ascoltavo soltanto una.<br />
<b>Molto brava la narratrice, Stefania Giuliani</b>, che ha bene interpretato i vari personaggi e dato il giusto tono ai momenti della narrazione.<br />
Passando alla storia in sé, direi che ci troviamo davanti al "solito" distopico, quello in cui un virus elimina la quasi totalità della popolazione, lasciando in vita quel numero di persone che andranno poi a creare i conflitti tipici del genere.<br />
In questo romanzo, in particolare, abbiamo da una parte i sopravvissuti perché immuni o perché il loro organismo ha reagito bene nel combattere il virus, e dall'altra quelli che hanno fatto in tempo a ripararsi prima di essere contagiati e che ora danno la caccia agli immuni.<br />
<b>La storia si svolge intorno a quattro personaggi</b>: Amanda, Iris, Sigrid (figlia di Iris) e Dano (un ragazzino dodicenne fuggito dalla Siria, insieme alla sua famiglia).<br />
Ho trovato i personaggi molto ben caratterizzati: <b>Amanda </b>è la donna single, forte, che passa ogni notte a divertirsi. È la più tosta, quella che anche con il naso rotto continua a picchiare e a guidare il suo gruppo di amici nel deserto che è rimasto di Stoccolma, nel difenderli dagli attacchi degli altri sopravvissuti, in cerca di cibo e di un posto in cui dormire, proprio come loro.<br />
Poi c'è <b>Iris</b>, la madre di Sigrid. Iris ha il ruolo del personaggio che tenta di mantenere la calma, perché ha una figlia che deve difendere da tutto a da tutti, e sa di non potersi lasciare andare alla disperazione. È costretta ad affronta quella orribile situazione con un braccio rotto e non curato, che a ogni urto rischia di farla svenire e che la metterà spesso in difficoltà. Man mano che la narrazione procede, scopriamo che Iris non solo è razionale ma, spinta dall'amore materno nel voler tenere al sicuro la propria figlia, non si tirerà indietro davanti a nulla.<br />
<b>Sigrid </b>è una bambina di appena sei anni, impariamo a conoscere il suo personaggio soprattutto attraverso i pensieri della madre, anche se avrà un ruolo importante che starà poi al lettore scoprire, visto che non posso e non voglio fare spoiler.<br />
<b>Dano</b>... Dano è un personaggio che ho amato. Un ragazzino appena dodicenne, che vede morire tutta la sua famiglia, ma non a casusa degli orrori vissuti in Siria, ma per un virus che li coglie proprio mentre stavano arrivando a destinazione, dopo un lunghissimo viaggio. Dano è abbastanza grande da capire cosa sta succedendo, cerca di sopravvivere da solo fino a quando non incontra Amanda, che decide di portarlo con sé. Dano è un personaggio davvero bello, ma non posso spiegare molto, perché succede una cosa, proprio all'inizio del romanzo, che gli peserà molto sulla coscienza e lo renderà molto vero, farà venire voglia al lettore di abbracciarlo. Ma Dano non è un personaggio debole, al contrario. Dano darà sicuramente molte soddisfazioni anche nelle stagioni che seguiranno (ricordo che qui parlo solo della prima stagione, ma in tutto sono cinque, finora).<br />
<b>La serie è ambientata nella Stoccolma dei giorni nostri</b>. Anche questo particolare ha influito sul mio interesse, perché finalmente mi è sembrato di allontanarmi dalla tipica ambientazione americana e perché mi è piaciuto ascoltare i nomi delle città e delle persone pronunciate in svedese. Le descrizioni sono precise, a volte fin troppo, sicuramente gli Svedesi si saranno ritrovati in questa o quella via, su questo o quel ponte. A me sembravano davvero realistiche.<br />
<b>Lo stile dell'autore è molto curato</b>, scorrevole ed elaborato, niente di troppo lineare o semplice, ma libero da frasi contorte o troppo lunghe che potrebbero rendere difficile la lettura (o l'ascolto, in questo caso). Si ha davvero l'impressione di trovarsi davanti a un autore che sa quello che scrive e lo scrive con maestria.<br />
A tutta la serie <b>ho dato sempre 4 stelline, perché</b> a volte era un po' lenta, altre forse un po' inverosimile (Amanda è ridotta malissimo, eppure continua a combattere come se avesse solo qualche livido, quasi fosse una super eroina).<br />
Ho apprezzato tantissimo il fatto che le protagoniste di questo romanzo fossero due donne forti, che non hanno bisogno di uomini per difendersi, ma se avessero avuto qualche difetto sarebbero state più realistiche, o almeno questo è una mia personalissima opinione.<br />
Insomma un bel 4 su 5 stelline per questa serie di audiolibri, volendo anche un 4,5. La consiglio a tutti gli amanti del genere.<br />
E se l'ascoltate, fatemi sapere cosa ne pensate, perché al momento credo di essere l'unica a conoscerla!<br />
<br />
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6xwLYQixAs3UQYtfHCsz7twEMbXCZxUOTOjOiJLqTm2hseWXpaSpjRgMXlkf1Mvb4_oOV_oLal80bSBdnLAY5GCShVPKq5GSnCiwVMv28ekS7PrgTuq_l7ArAZ1aLHVFwqxLHAw6V_5c/s1600/RECE+SILVER.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6xwLYQixAs3UQYtfHCsz7twEMbXCZxUOTOjOiJLqTm2hseWXpaSpjRgMXlkf1Mvb4_oOV_oLal80bSBdnLAY5GCShVPKq5GSnCiwVMv28ekS7PrgTuq_l7ArAZ1aLHVFwqxLHAw6V_5c/s400/RECE+SILVER.png" width="400" /></a></div>
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Lucia C. Silverhttp://www.blogger.com/profile/12131228632952172482noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1277687403783166709.post-11148486262446411282019-12-16T08:30:00.000+01:002019-12-30T23:59:41.977+01:00Recensione: Cecità, di José Saramago<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/518F7DuIIKL._SX342_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="342" data-original-width="342" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/518F7DuIIKL._SX342_.jpg" width="320" /></a></div>
<b>Titolo</b>: Cecità</div>
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<b>Autore</b>: José Saramago</div>
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<b>Editore</b>: Feltrinelli</div>
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<b>Pagine</b>: 288</div>
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<b>Prezzo: 6,99 € (ebook), 14,90 € (cartaceo)</b><br />
<b>Versione audiolibro: </b><br />
<b>Narratore</b>: Sergio Rubini (per Emons Edizioni)<br />
<b>Durata</b>: 11 ore e 10 minuti</div>
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<b>Voto: 5/5</b></div>
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Puoi acquistarlo <a href="https://amzn.to/2DaC3Qr" target="_blank">QUI </a>(ebook) e <a href="https://amzn.to/2rlibHN" target="_blank">QUI </a>(cartaceo).<br />
O ascoltarlo con Audible. </div>
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Quarta di copertina: </h3>
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<span style="background-color: white; color: #333333;"><span style="font-family: inherit;">In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione perde la vista per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito dal male è come avvolto in una nube lattiginosa... Un romanzo fantastico giocato sulla metafora della cecità dove gli istinti bestiali, la ferocia irrazionale, la sopraffazione gratuita si rivelano i tratti tipici della natura umana.</span></span></div>
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Recensione di Silver:</h3>
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A essere onesta questo romanzo non l'ho letto, ma l'ho ascoltato, ossia ho ascoltato l'audiolibro letto da Sergio Rubini, per Emons Edizioni.<br />
Ho deciso comunque di scrivere una recensione, andando prima a stabilire cosa recensirò e come. Trattandosi di un ascolto, di certo non potrò dire nulla sulla forma o sull'impaginazione, perché questi sono particolari visivi che con un audiolibro vengono automaticamente a mancare. Non posso vedere i refusi, non posso vedere errori di impaginazione o altre cose simili. Ma ascolto, e quindi posso esprimere la mia opinione sulla mia esperienza di ascolto. Cosa mi è piaciuto? Cosa mi ha infastidita? Ci sono stati problemi tecnici? Oltre, ovviamente, a valutare il contenuto della storia, lo stile dell'autore e così via.<br />
Faccio questa premessa non solo per questo romanzo in particolare, ma per tutte le recensioni di audiolibri che potrei scrivere in futuro.<br />
La storia e lo stile.<br />
<i>Cecità </i>è un romanzo che avevo in lista da anni, non so perché io abbia sempre rimandato, fatto è che alla fine mi sono decisa ad ascoltarlo. Per due motivi: l'ho ottenuto gratuitamente tramite Audible e poi volevo proprio testare l'ascolto dei romanzi, per capire se è qualcosa che può fare per me (sì, fa per me).<br />
Posso subito dire è che mi è piaciuto tantissimo e che merita cinque stelline. La prima cosa che mi ha colpita è che le persone, tutti i personaggi di questo romanzo, non hanno nomi. Nessuno si presenta, nessuno si identifica. C'è il medico, c'è la moglie del medico, c'è il primo cieco, c'è la moglie del primo cieco, c'è la ragazza dagli occhiali scuri, c'è il vecchio con la benda nera, c'è il cieco armato, c'è il cieco vero, c'è il soldato, c'è il cane delle lacrime. Questo romanzo è ricchissimo di personaggi, ma nessuno ha un nome. Perché il nome non ci identifica. A identificarci sono le nostre azioni, le nostre parole e la differenza fra quello che diciamo e quello che facciamo. Non so perché di tutto ciò che avrebbe potuto impressionarmi, sia stato proprio questo particolare a colpirmi tanto. Ma è così.<br />
Per non parlare delle descrizioni crude, a volte fin troppo realistiche, dello squallore che circonda i protagonisti. Scene violente descritte da vicino, senza risparmiare nulla al lettore. Questi non sono i punti deboli del romanzo, sono i punti forti, quelli che lo distinguono dai tanti altri che si possono leggere.<br />
Ci troviamo davanti a un romanzo distopico, in cui di colpo l'intera popolazione perde la vista e deve imparare a sopravvivere affrontando situazioni pericolose, giorni senza cibo, settimane senza potersi lavare né cambiare di vestiti. Si scende nello squallore fisico ma anche mentale delle persone e torna a valere la legge del più forte, nel momento in cui vengono a mancare un governo con delle regole e delle punizioni per chi le infrange e una società che vede e giudica.<br />
Ma c'è chi la vista non l'ha persa, ed è per questo che noi lettori possiamo assistere a tutto ciò che succede.<br />
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è che la persona che è in grado di guidare il gruppo di ciechi protagonisti del romanzo è una donna. Una donna normalissima, ma che deve tirare fuori tutta la sua forza interiore e fisica per aiutare i suoi amici a sopravvivere. Una donna che a un certo punto deve andare contro i propri principi, perché è questo che la costringe a fare una società senza più regole.<br />
Il narratore.<br />
Sergio Rubini ha fatto una lettura eccellente, ho amato il modo in cui intonava la narrazione, le battute di dialogo, come accelerava il ritmo e lo rallentava in base al testo e al momento descritto. Un'interpretazione davvero ottima, anche a lui darei cinque stelline.<br />
La registrazione.<br />
Purtroppo mi sono capitati alcuni capitoli (tre o quattro in tutto) in cui la registrazione terminava nel bel mezzo dell'ultima (o penultima) frase di un capitolo, che quindi restava in sospeso. È una cosa fastidiosissima, ti fa sentire come se ti fossi persa una cosa importantissima, anche se in fondo non è così. Se si pensa che è successo perfino nel penultimo capitolo, si può capire che l'esperienza di ascolto ne ha risentito un po'. Avevo pensato di togliere mezza stellina per questo motivo, ma prima di dare un giudizio definitivo ho provato a scaricare di nuovo l'audiobook (il primo lo avevo scaricato molto tempo fa) e ho notato che i capitoli sono a posto, quindi ho deciso di dare il pieno voto anche per quanto riguarda la parte tecnica.<br />
Consiglio assolutamente la lettura di Cecità, se ancora, come me fino a poco tempo fa, non lo avete letto! È un romanzo che va sicuramente recuperato, senza rimandare oltre.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSlU7eu195R-DXAI8GMC8wHB3ArDLo2Z-qKtqaP922VdXJ_bgA5i_rK2XvFPUAxxWA3Z_WirFVEFC6gE18cot_DHq2cEpXVbq6G4DlTUosuk9RaopHzfibDkWlFq4l4ko1pC82BL9jGf4/s1600/RECE+SILVER.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSlU7eu195R-DXAI8GMC8wHB3ArDLo2Z-qKtqaP922VdXJ_bgA5i_rK2XvFPUAxxWA3Z_WirFVEFC6gE18cot_DHq2cEpXVbq6G4DlTUosuk9RaopHzfibDkWlFq4l4ko1pC82BL9jGf4/s400/RECE+SILVER.png" width="400" /></a></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0