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Recensione: Che nessuno s'innamori, di Paola Russo

Titolo: Che nessuno s'innamori
Autore: Paola Russo
Editore: Autopubblicato
Pagine: 349 
Prezzo: 4,99 (ebook), 14,99 € (cartaceo)

Voto: 3/5

Puoi acquistarlo QUI (ebook) e QUI (cartaceo).

Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dall'autrice in cambio di una recensione onesta.

Quarta di copertina: 

Virginia è una dinamica e solare ragazza di circa trent’anni che si è trasferita a Boston subito dopo il diploma per inseguire i suoi sogni.
Dorian è un affascinate e austero imprenditore prossimo ai quaranta che dirige con successo l’azienda da lui stesso fondata.
Una sera i due si conoscono casualmente in un locale. Dopo una breve e sgradevole conversazione, Virginia spera vivamente di non incontrare più quell’uomo in vita sua. Invece, la sera stessa, si ritrova a inciampare sul suo corpo esanime. A gran fatica lo carica sulla sua auto e lo trasporta al più vicino ospedale. Estremamente provata, se ne torna a casa convinta che quello sarà di certo il loro ultimo incontro.
Invece, due mesi dopo, Dorian si presenta nell'atelier in cui lei lavora intenzionato a ricompensarla molto generosamente per avergli salvato la vita… ma intende farlo alle sue condizioni.
Da quel momento in poi le loro vite s’intrecceranno in modi assolutamente imprevedibili.

Recensione di Antonella:

Non mi capita spesso di arrivare alla fine di un romanzo e non sapere definire l’impressione che mi ha lasciato. La lettura di Che nessuno s’innamori è stata caratterizzata da un inizio faticoso, per poi andare migliorando e giungere a un finale che, tutto sommato, ho apprezzato. Nel complesso, però, mi è difficile esprimere un giudizio. Vediamo perché.

Anzitutto val la pena chiarire che la trama del libro è simpatica, ben costruita e scorre anche abbastanza bene, pur con un ritmo non sempre ottimale, in effetti ho alternato momenti di lettura rapida e scorrevole ad altri in cui mi sembrava di non vedere la fine. Non mi è sembrata particolarmente originale, ho avuto in effetti l’impressione di aver già letto romanzi simili in passato.

A lasciarmi dubbiosa fin dall’inizio è stata la presentazione dei personaggi principali, Virginia e Dorian. Sin dalle prime pagine ho detestato lei e sperato che lui la mandasse a quel paese! Virginia continua a definire Dorian un prepotente dispotico, aggettivi che a parer mio calzerebbero perfettamente su di lei, e lo fa per interi capitoli. L’uomo, da parte sua, è costantemente oggetto di sguardi svenevoli e reazioni esagerate da parte delle donne che posano gli occhi su di lui, ammaliate dal suo fascino irresistibile. Anche in questo caso, soprattutto i primi capitoli sono farciti di episodi del genere. Riassumendo, è come se i temi principali dell’inizio del libro fossero essenzialmente il caratteraccio di Virginia, la bellezza di Dorian, la sua ricchezza e il fatto che questi dovrebbe sorridere di più.

Dal capitolo 5 la situazione migliora sensibilmente, ma si dovrà aspettare fino al capitolo 11 per un cambio di direzione significativo. A quel punto la trama rivela uno sviluppo meno monotono e il carattere di Virginia si stempera un po’. Rimane la bellezza dirompente di Dorian, ma tutto sommato anche questo aspetto si ridimensiona un minimo.

Per quanto riguarda i personaggi secondari, sono costruiti abbastanza bene. Alcuni di loro apportano effettivamente qualcosa di significativo alla storia, altri gravitano semplicemente intorno ai protagonisti, facendo da gradevole contorno.

Un altro aspetto che mi ha lasciata un po’ perplessa è stato trovare numerosi errori. Mi sono chiesta se il testo sia stato editato in maniera professionale, perché ho rilevato qualche incongruenza verbale qua e là e molti, troppi refusi. Riporto solo alcuni esempi piuttosto macroscopici :

Era proprio a causa di quei schemi mentali poco flessibili che finivano inevitabilmente a soffocare e a trattenere la loro personalità autentica, la loro passionalità e soprattutto i loro reali sentimenti.

«Ma ultimamente, o per meglio dire, negli ultimi quattro anni circa, non controllavo più il saldo del mio controcorrente e…»

«Ora vi lascio. Scusate il disturbato.»

Segnalo anche un uso eccessivo del verbo "eccepire", che alla lunga diventa un po’ fastidioso.

L’ambientazione è curata e essenziale, funzionale alla narrazione senza ricoprire un ruolo particolarmente significativo. Gli amanti della cucina troveranno pane per i loro denti, dato che nel libro si trovano numerose descrizioni di pranzi e cene che, in effetti, fanno venire l’acquolina in bocca.

In sintesi, questo romanzo può essere una gradevole lettura per le amanti del romance. Non è privo di un pizzico di pepe, non è banale e secondo me può risultare piacevole (nonostante le mie perplessità). La trama è accattivante quanto basta per incuriosire e il finale, seppur per certi versi prevedibile, lascia un bella sensazione.



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