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Gli imperdibili: Cosmolinea B-2, di Fredric Brown

"Gli imperdibili". Gli imperdibili sono libri che lasciano il segno, a cui un voto di 5 stelline su 5 non renderebbe ancora giustizia, perché meritano molto di più. In questi casi non parleremo di recensioni, ma dell'opinione di chi lo ha letto e ha voluto condividere con gli altri le proprie impressioni. 


Titolo: Cosmolinea B-2
Autore:  Fredric Brown
Editore: Urania Mondadori
Pagine: 524
Prezzo: 4,99 € (ebook)

IMPERDIBILE

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Quarta di copertina: 

Cosmolinea è la raccolta - presentata da "Urania" in esclusiva - degli oltre cento racconti di fantascienza di Fredric Brown, uno dei maestri della short story americana. La prima parte, Cosmolinea B-1, è apparsa nel volume precedente della collezione "Millemondi" e comprendeva una trentina di titoli cronologicamente ordinati. Questo Cosmolinea B-2 ne comprende più di ottanta, e cioè tutti i racconti - tra cui "Sentinella", "Esperimento", "La risposta" - che Brown scrisse dall'immediato dopoguerra all'anno della sua morte (1972)

Opinione di Ariendil:

È molto difficile dare un giudizio obiettivo quando si leggono pietre miliari come i racconti di Fredric Brown. È difficile per diverse ragioni, e la prima è senza dubbio una sorta di latente gratitudine che l’appassionato di fantascienza ha per chi ha reso grande, proprio negli anni della corsa allo spazio, questo genere dalla fortuna altalenante. Brown lo ha reso grande a modo suo, approfondendo gli elementi più tipici della narrativa fantascientifica e discostandosene, ricalcando modelli consolidati e inventandone di nuovi. Ciò che balza subito all’occhio, sia al lettore navigato sia al neofita dello scifi, è l’ironia che permea gran parte della produzione di Brown (quella contenuta in questo volume, Cosmolinea B-2, comprende 74 racconti scritti tra il 1950 e il 1966). Si tratta di un’ironia che prende a volte la forma dell’umorismo più semplice, a tratti infantile, che si avvale di giochi di parole (purtroppo non tutti rendono nella traduzione in italiano), battute da bar, gag e figure macchiettistiche, altre volte invece è un’ironia sottile, che piega l’angolo delle labbra in un sorriso che non esplode in risata ma che resta lì a lungo, gratificante. In questo senso, Brown è un maestro delle tecniche narrative del ribaltamento e del colpo di scena, che usa in maniera disinvolta e, cosa non semplice, senza risultare irritante per il lettore che viene preso per il naso. Il racconto “Margherite”, ad esempio, è un piccolo capolavoro di tecnica narrativa e ironia, mentre con “L’ultimo marziano” l’autore dimostra come sia in grado di restare per tutta la durata del racconto con un piede (narrativo) in almeno due o tre scarpe.
Altre volte ancora l’ironia di Brown è satira vera e propria, sferzante, irriverente, una satira che si scaglia contro il contesto socioculturale e politico di allora (siamo in piena Guerra Fredda), ma non solo, perché finisce per abbracciare l’umanità intera e metterne a nudo le ipocrisie, le crudeltà, la cecità di chi si crede sempre migliore. Da qui nascono alcuni tra i racconti che ho preferito di questa ricca raccolta: il celeberrimo “Sentinella”, ma anche, citandone solo alcuni, “Disciplina”, “L’arma”, “Alla larga!”. E leggendo queste storie non si può non capire quanto sia importante per Brown raccontare le tematiche sociali: la diffidenza nei confronti dello straniero, la necessità di un nemico comune che ci renda amici. Questo e altro rendono la lettura di queste storie estremamente attuale.
Oltre alla grande capacità narrativa e a quella che oggi verrebbe definita “Voce” inconfondibile, nei racconti di Brown si nota, come dicevo nelle righe iniziali, la volontà di rinnovamento. Non lo fa soltanto introducendo nuove idee (la macchina per rendere intelligenti in “Topolino colpisce ancora” o i dupli in “L’uomo del Presidente” o la polizia temporale in “Le brevi vite felici di Eustace Weaver”), ma anche rielaborando in modo originale gli elementi classici della fantascienza: macchine del tempo, cupole protettive, invisibilità, immortalità, Brown ripropone i grandi temi classici del fantastico e gli dà una forma nuova. Non ci credete? Provate a leggere “Gioco di specchi”.
Ma sarebbe riduttivo parlare della produzione letteraria di Brown citando la sola fantascienza. Non sono poche in Cosmolinea B-2 le puntatine in altri lidi del fantastico: storie di magia nera, di woodoo, vampiri, diavoli. Essendo stato anche un ottimo giallista, sono stati giustamente inseriti in questa raccolta anche racconti di questo genere, che personalmente non amo molto ma che comunque ho letto volentieri, riconoscendovi la mano abile di Brown e il suo umorismo noir.

Un autore vario, eclettico, che ci ha lasciato pochi romanzi, ma tantissimi racconti lunghi, brevi e anche brevissimi, di fantascienza e non solo. Un autore che dimostra che la qualità di una storia non sta nel numero delle parole.


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