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Recensione: Victorian Vigilante - Le macchine infernali del dottor Morse, di Federica Soprani e Vittoria Corella

Titolo: Victorian Vigilante - Le infernali macchine del dottor Morse (Vol.1)
Autore: Federica Soprani e Vittoria Corella
Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 103 
Prezzo: 2,99 € (ebook)

Voto: 4/5

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Quarta di copertina: 

1890. L’assetto europeo manifesta già i germi di una guerra mondiale e vede contrapposte due scuole di pensiero scientifiche: i Maniscalchi inglesi seguaci dell’Ergomeccatronica, che sfruttano esoscheletri potenziati per implementare le capacità di lavoratori e soldati, e i Senza Dio fautori della Meccagenetronica, localizzati nell’Europa dell’Est, che hanno sviluppato terrificanti ibridazioni uomo-macchina. A Londra s’innesca una battaglia senza quartiere tra il misterioso vigilante mascherato Spettro di Nebbia, il Sergente Malachy Murphy e la spietata Baba Yaga, una donna meccanica alle dipendenze del Dottor Anton Morse, genio della Meccagenetronica dai loschi fini. Nella lotta verranno coinvolti anche il giovane tagliatore di diamanti ebreo Mordecai Gerolamus, perseguitato da invisibili e inquietanti demoni, la giornalista d’assalto Catherine “Orlando” Swan e suo fratello Percy, direttore del Giornale.


Recensione di Ariendil:

Sono incappata quasi per sbaglio in questa saga, complice un incontro imprevisto e un'altrettanta inaspettata chiacchierata su steampunk, fantasy e affini. Steampunk, fantasy e affini, sono tre parole che permettono di inquadrare grossolanamente il genere di questo libro, che risente anche di contaminazioni giallo-noir e che apre una saga che, suppongo, farà dell'ambientazione e del dualismo Meccagenetronica-Ergomeccatronica i suoi due punti di forza. Punti di estrema forza perché, diciamolo subito, sono i due elementi più affascinanti. Il contesto di Londra, dell'Impero Britannico e, più in generale, dell'Europa è reso molto bene sia dal punto di vista visivo, grazie a uno stile di scrittura che offre scorci descrittivi evocativi ma estremamente concreti (ho molto apprezzato, ad esempio, quello dei Docks), sia dal punto di vista sociopolitico nel quale si calano gli eventi. L'Europa è un serbatoio di tensioni e idee nel quale la pressione sta raggiungendo livelli d'allarme e non è difficile immaginare uno scoppio imminente, con le due nuove forze della Meccagenetronica e dell'Ergomeccatronica a darsi battaglia, forse fomentate da ideologie religiose, superstizioni e da una dicotomia tra scienza e fede che promette di esaltare il conflitto anche in termini di speculazione intellettuale.
Come tutte le storie che si basano sul fantastico, è auspicabile che questo sia solido nella sua ideazione e verosimile nella sua realizzazione. In questo senso, trovo valida l'idea di base di queste due forme di scienza, che cerca di ampliare il concetto classico di innesto meccanico, tanto caro allo steampunk. Certo, si può stare a discutere di quanto effettivamente sia "steam", quanto invece possa essere considerato "diesel", se non si faccia prima a chiamarlo new weird e basta, ma non è scopo di questa recensione collocare i libri nei microscompartimenti giusti. Lo scopo di questa recensione è sollevare un pollice, dire che la prima è buona e darci appuntamento al secondo capitolo della saga, dove spero che la vicenda entrerà davvero nel vivo. Perché è forse l'aspetto negativo di questa mia esperienza di lettura: ho seguito con crescente attesa il balzo della trama, ho conosciuto i personaggi, ne ho saggiato i caratteri e i pensieri (se pure con qualche oscillazione di troppo del punto di vista), ho visto i vari elementi della storia andare a prendere il loro posto, e quando finalmente sono arrivata al momento in cui tutto doveva accadere... il libro è finito e tutto è stato rimandato al prossimo volume. Capisco la serialità e non mi dispiace, ma visto anche il prezzo di copertina (formato digitale o cartaceo che sia) mi sarei aspettata qualcosa di più sostanzioso di una, seppur ottima, presentazione dei personaggi, del contesto e della storia.
Un ottimo prologo, che promette tanto e che proprio per questo obbliga a un secondo volume di livello altissimo e con tanto tanto arrosto.
Vedremo.


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