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Recensione: Nemesis Games - L'esodo (The Expanse #5), di James S. A. Corey

Titolo: Nemesis Games (The Expanse, #5)
Autore: James Corey
Editore: Fanucci
Pagine: 578
Prezzo: 4,99 € (ebook), 18,99 € (cartaceo)

Voto: 5/5

Puoi acquistarlo QUI in ebook e QUI in cartaceo.

Quarta di copertina: 

Mille nuovi mondi sono adesso raggiungibili. Il più grande esodo della storia del genere umano sta per iniziare. Mentre orde di coloni partono alla volta dei nuovi orizzonti, le vecchie strutture di potere del sistema solare sono prossime a crollare. Intere flotte scompaiono, i sistemi di difesa sono inermi di fronte alla forza degli eserciti di coloro che bramano il potere, il terrore manda a segno attacchi prima d’ora impensabili, che mettono in ginocchio i pianeti interni. È come se gli uomini dovessero scontare la colpa di essersi spinti oltre l’immaginabile, al di là delle proprie possibilità, prendendo possesso del destino dell’universo. James Holden e l’equipaggio della Rocinante dovranno lottare per sopravvivere in un mondo in cui l’ordine è mantenuto con la forza e la legge è stabilita dalla violenza. La loro missione è fare ritorno alla casa che hanno lasciato e ripercorrere a ritroso la via che li ha condotti nella nuova era, in un futuro che non avrebbero mai immaginato.

Recensione di Ariendil:

Finalmente parla l'equipaggio della Rocinante. Amos, Alex, Naomi. Da personaggi raccontati sempre attraverso il punto di vista di qualcun altro si trasformano in voci narranti, pronte a svelare tutti (o quasi) i misteri del loro passato e a raccontare gli eventi del presente direttamente dal cuore dell'azione. 
I tre membri dell'equipaggio di James Holden si ritrovano infatti per lungo tempo divisi in questo quinto volume della saga: Alex torna su Marte per risolvere questioni lasciate in sospeso con l'ex moglie, Amos è sulla Terra a sbrigare delle pratiche relative a un recente decesso (pseudo)familiare, Naomi viene richiamata nel gruppo di cinturiani con cui ha collaborato in passato da una sua vecchia fiamma. Holden resta solo sulla Roci, per la prima volta da quando ha formato il suo equipaggio. La separazione è dura e anche per il lettore non è facile pensare ai quattro della Rocinante come eroi solitari, ciascuno coinvolto in eventi da cui gli altri compagni sono esclusi. Ma è davvero così? Ormai conosciamo la capacità narrativa del duo che scrive con lo pseudonimo di James Corey e sappiamo che dobbiamo aspettarci sempre qualcosa in più di ciò che sembra, dobbiamo essere pronti... all'espansione. Anche questa volta i fili vengono tirati nel modo giusto, riunendo in un unico intreccio tutte le storie singole dei vari personaggi e dando a tutto un senso di unità che se da una parte, va detto, crea coincidenze un po' troppo dickensoniane, dall'altra fa piacevolmente combaciare trame e sottotrame. Lo fa con il solito ritmo elevato, facendo avanzare la storia alternando i vari punti di vista e mostrandola da angolazioni differenti e, non per la prima volta, attingendo a generi o sottogeneri differenti. Siamo infatti in un contesto quasi apocalittico mentre seguiamo Amos su un pianeta Terra improvvisamente sotto attacco (e solo quello che succede sulla Terra varrebbe il romanzo), ci lanciamo in un giallo/thriller assieme a Holden che indaga come avrebbe fatto Miller per scovare i ribelli dell'APE, manteniamo saldo il contesto space con Alex e Naomi che, su fazioni opposte, danno l'ennesima dimostrazione di quanto gli autori siano a loro agio all'interno delle astronavi. Tutto questo è, come sempre, inserito nel panorama politico più ampio che, ora che l'Anello è aperto, coinvolge ormai tutto lo spazio, anche oltre i confini del Sistema Solare.
Molto forte, ben più che nei precedenti capitoli, l'aspetto emotivo. Tutti sentono il legame che li unisce, sentono la solitudine della separazione e la preoccupazione per le sorti dei compagni. Tutti si sentono parte di una famiglia, destinata ad ingrandirsi di vecchie e nuove conoscenze (un enorme bentornato a tre grandiosi personaggi femminili impossibili da dimenticare e, a quanto pare, da accantonare). Si tratta di emozioni che volgono alla malinconia, all'affetto fraterno, al senso di appartenenza, che vanno a sommarsi a quelle già trattate nei libri precedenti (la paura, lo smarrimento, il senso dell'onore), dimostrando una volta di più che la fantascienza è molto più di astronavi che volano nello spazio. Anche se quelle, diciamoci la verità, ci piacciono un sacco. 


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