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Recensione: Nyctophobia 2. Il cuore della notte, di Carlo Vicenzi

Titolo: Nyctophobia 2 - Il cuore della notte
Autore: Carlo Vicenzi
Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 230
Prezzo: 3,99€ (1,99€ su amazon) (ebook), 12,90€ (10,96€ su amazon) (cartaceo)

Voto: 4/5

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Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Dunwich Edizioni in cambio di una recensione onesta.

Quarta di copertina: 

Sono passati anni da quando Eliana e la dottoressa hanno riportato la luce del sole. Ma il Buio, quell’entità viva e incomprensibile che aveva ridipinto il mondo a tinte abissali, ora è tornato e i suoi incubi sono a caccia.
Licia, la figlia adottiva di Eliana, bussa alla porta di Selene, l’unica ragazza che non ha paura di camminare sola durante la notte…


Recensione di Daniela:

I seguiti sono sempre una scommessa. Spesso non mantengono il livello del precedente e rischiano di rovinare anche il primo libro. Carlo Vicenzi, però, ha giocato bene nella creazione del secondo libro di Nyctophobia. A cominciare dall’ambientazione fino al tipo di avventure che vivono le protagoniste, tutto è abbastanza diverso dal primo libro da creare un nuovo capitolo originale ma ne è così tanto connesso e richiama tantissimi aspetti del primo da inserirsi bene nell’immaginario già plasmato del lettore.
La protagonista anche qui è una ragazzina, ma il carattere di Licia è ben diverso da Eliana. Licia è più normale, vissuta in un mondo in cui il sole è tornato una certezza (o quasi), ha un carattere maggiormente formato dalla luce e dalla paura del buio. Ha subito perdite diverse da Eliana e reagisce a esse in modo diverso dalla nostra prima eroina. Selene invece è un personaggio particolare, onestamente l’ho amata molto. L’innocente che tutti vogliono e che ha ben ragione di temere sia la luce che il buio.
L’ambientazione, come ho detto, è la stessa del primo libro ma allo stesso tempo è completamente differente. Quello che prima era solo buio e nero ora si percepisce in tutta la sua integrità e desolazione, tanto da far rimpiangere un po’ i paesaggi illuminati dai fantastici animali del primo libro (che non mancheranno in parte di tornare).
L’atmosfera è bella, a metà tra la paura del buio e la nostalgia di esso, tra l’amore per la luce e la tristezza di un mondo che ormai non offre più quello che dava prima dell’arrivo del buio. Tuttavia il buio in questo libro non è più affascinante, quasi ragionevole e in parte giustificabile come nel primo. Qui è un animale ferito, incattivito, debole e che desidera tornare.
Tutto il libro mi ha convinto molto, nonostante Licia non mi sia mai stata troppo simpatica e non abbia trovato scene ugualmente intense ad alcune del primo capitolo, nonostante si voglia richiamarle nella mente del lettore (dico solo “moto”). Il finale potrebbe togliere un po’ di punti al tutto, ma forse sono solo gusti miei. Il primo colpo di scena non può definirsi tale, dato che si capisce perfettamente da nemmeno metà libro, ma il secondo… quello mi ha un po’ stupito un po’ rattristito. Segna nettamente la differenza tra questa protagonista e la precedente. Poi per chi come me ama Selene… bé non faccio spoiler.

Leggete il libro e saprete! 



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