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Recensione: The Hematophages, di Stephen Kozeniewski

Titolo: The Hematophages
AutoreStephen Kozeniewski
Editore: Dunwich Edizioni 
Pagine: 250
Prezzo: 4,99 € (ebook)

Voto: 5/5

Puoi acquistarlo QUI.

Questo ebook ci è stato gentilmente offerto da Dunwich Edizioni in cambio di una recensione onesta.

Quarta di copertina: 

La dottoranda Paige Ambroziak è una “coniglietta di stazione”: non ha mai messo piede fuori dall’avamposto nello spazio profondo in cui è cresciuta. Ma quando le viene offerta una piccola fortuna per unirsi a una missione di recupero clandestina, coglie l’opportunità per lasciarsi alle spalle lo spietato mondo accademico.
Paige è convinta di essere stata arruolata per trovare la leggendaria Manifest Destiny, una nave semina che è andata perduta in un’epoca antecedente al governo delle corporazioni sulla Terra e sulle colonie. Qualunque cosa stia cercando, però, riposa nei mari simili a sangue di un organismo di dimensioni planetarie chiamato mondo di carne.
I pericoli abbondano per Paige e le sue compagne di viaggio. Volare fuori dallo spazio tracciato significa che le corporazioni concorrenti possono sparare a vista piuttosto che rispettare i diritti di recupero. L’area è anche territorio di caccia delle macabre skinwrapper, corsare note per uccidere chiunque non si sottometta.
Ma la più grande minaccia per la missione di Paige sono i ripugnanti parassiti alieni che infestano il mondo di carne. Queste mostruosità simili a lamprede erano solite nuotare in un oceano di sangue e sono pronte a versarne un altro dalle vene delle straniere che hanno contaminato il loro habitat. Nel giro di poche ore, Paige scoprirà che non ci sono limiti alla depravazione e alla violenza dei grotteschi incubi noti come… ematofagi.

Recensione di Ariendil:

Raramente ho letto una quarta di copertina che rendesse meno giustizia a un romanzo. Leggendo quella quassù ciò che mi aspettavo dal libro era di non capirci niente: coniglietta di stazione, nave semina, mondo di carne... non riuscivo a visualizzare niente di concreto. Poi è arrivata l’ultima parola. Ematofagi. E mi ha preso all’amo, complice anche (va detto) la cover da urlo di Carolina Fiandri.
Se anche a voi la quarta ha lasciato qualche dubbio, vi capisco, ma mettetelo da parte. Fidatevi del titolo. Fidatevi della cover. Fidatevi di quella parte di voi che vi suggerisce di leggere questo libro. Leggetelo, fidatevi anche di me.
Andiamo allora a mettere un po’ d’ordine in questa trama, in realtà concettualmente molto semplice e narrativamente molto lineare.
La protagonista Paige Ambroziak è anche la voce narrante. La storia ci viene raccontata in prima persona proprio da lei, giovane coniglietta di stazione (no, playboy non c’entra niente, sono solo personale di stazione) che viene assunta per il recupero di un’antica nave spaziale precipitata su un pianeta lontano. La nave era di quelle un tempo usate per colonizzare altri mondi, ma quello in cui si è schiantata non è un mondo come gli altri. È un mondo fatto di carne e sangue, abitato da creature simili alle nostre lamprede che si cibano di carne e sangue. Se ci pensate, niente di così diverso da un mondo fatto di piante e erba abitato da erbivori che si cibano di esso.
Tutte queste informazioni, che non sono spoiler perché sono le stesse della quarta, a Paige (e al lettore) vengono date a missione iniziata. Non ci sono scelte da fare. Non ci si può tirare indietro. Si può solo trovare il modo migliore per compiere la missione nel tempo previsto e con il minor rischio possibile.
Sono ben attrezzate a farlo: hanno addette alla sicurezza, scienziate, dottoresse e infermiere, ingegnere...
Avete per caso notato che ho usato solo il femmine? Bene, perché è uno degli elementi più interessanti del background della storia, quella impalcatura che non necessariamente sostiene l’intera trama (a volte è persino marginale) ma sostiene l’universo in cui quella trama si svolge.
In questo caso è un universo tutto al femminile.
Non ci è dato sapere perché, cos’è successo al genere maschile, definito soltanto estinto, ma è evidente che con la tecnologia a disposizione il problema della riproduzione è stato superato. Personalmente immagino banche di sperma clonato più e più volte, ma non è detto che la soluzione sia proprio questa. Se, quando leggerete il libro, ne immaginerete un’altra, tornate qua e fateci sapere la vostra versione.
È evidente, quindi, che l’aspetto fantascientifico è fondamentale in questo horror, non solo una nota di colore o una trovata per un’ambientazione più originale. The Hematophages è un vero fantahorror, con i due generi che si spalleggiano a vicenda e traggono forza l’uno dall’altro per creare una storia credibile e terribile.
Questa contaminazione si può vedere anche come una sorta di staffetta tra i due generi perché la partenza e tutta la prima parte del romanzo sono pura fantascienza. Certo, l’idea degli ematofagi è sempre lì, è nel loro mondo che terminerà il viaggio e la loro presenza viene già ipotizzata, ma siamo totalmente immersi nel viaggio spaziale, nella tecnologia, nella nuova società umana.
Finché non si arriva sul mondo di carne ed è lì che entra in scena l’horror, con gli ematofagi che fanno... beh, gli ematofagi, certo, ma anche qualcosa di più.
Lo vedrete.


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