Titolo: Registro di classe
Autore: Sandro Onofri
Editore: minimum fax
Pagine: 100
Prezzo: 14,00 € (cartaceo, ora scontato a 11,90 €)
Data di pubblicazione: in arrivo a gennaio 2019
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Quarta di copertina:
Sandro Onofri muore nel 1999, a 44 anni. Nel
suo computer la moglie ritrova un diario, incompiuto: è l’ultimo racconto della scuola pubblica del
Novecento, e ha il sapore di un involontario testamento. Lo stile è asciutto,
antiretorico. Onofri non rimpiange niente, solleva domande: si chiede cosa
voglia dire essere intelligenti e quanta incoscienza serva per insegnare. È un
uomo pieno di dubbi e di passione, ma ama il lavoro che ha scelto: «Esiste un
mestiere più bello del mio?» Gli interessa soltanto interpretarlo in maniera
onesta, autentica, non «brillante». Non si fa illusioni: sa che «gli studi
umanistici non umanizzano», e che dove insegna i libri non esistono: su
settanta alunni, soltanto uno ha letto Pinocchio. Ma più di tutto
detesta il vittimismo dei colleghi, l’omologazione dei loro alibi, l’incuria. La
sua è la voce isolata di chi ha scelto di stare dalla parte degli studenti. Si sente
affratellato soprattutto a quelli che lo respingono: ne riconosce il malessere,
che è stato anche il suo. L’inerzia, la tristezza, il segreto. Vorrebbe
salvaguardarne l’innocenza, e l’estro, che «non si dovrebbe mai scassinare»,
arginare i condizionamenti delle famiglie, trovare una lingua comune, tra
incanto e noia. Perché per essere uguali bisogna possedere le parole,
anche quelle scritte: è questo che tenta di dire ai suoi ragazzi, pur nel timore
di trasmettergli la sua stessa «incapacità di adattamento alla realtà, una
diserzione del tempo, una sconfitta». Registro di classe è la
sua ultima lezione, la più umana.
Estratto:
Poi la lavagna, dove qualcuno ha scritto
Welcome e qualcun altro Che palle! E la mappa dell’Europa, in cui compaiono
ancora la Jugoslavia e l’Urss. Chissà quando ci saranno i soldi per poterle
cambiare. Un computer in ogni classe! L’informatica nelle scuole! E abbiamo
ancora l’Urss appiccicata al muro... E poi i cartelloni con gli imperatori di
Roma: Giulio Cesare, Ottaviano..., lasciati dallo scorso anno. Le ragazzine hanno il seno un po’ più
pronunciato, i ragazzini qualche pedicello in più sulle guance. Ma il resto è
così come l’avevo lasciato: le zeppe, le Tod’s, gli Swatch, gli Invicta, e le
Pilot, e le agende Smemoranda, e le facce di Ligabue, di Nek, che digrignano i
denti dalle foderine dei quaderni.
L'autore:
Sandro Onofri, 1955 - 1999
Insegnante e scrittore, ha vissuto a Roma,
dove è scomparso prematuramente per una malattia. Ha collaborato con L’Unità e
con Il diario della settimana. Ha pubblicato tre romanzi: Luce del
Nord (1991), Colpa di nessuno (1995), L’amico di infanzia (1999),
un reportage sugli indiani d’America, Vite di riserva (1993) e Le
magnifiche sorti. Racconti di viaggio (e da fermo) (1997).
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