Autore: Rebecca Quasi
Editore: Dri Editore
Pagine: 180
Prezzo: 13,99 € (solo cartaceo).
Voto: 4/5
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Quarta di copertina:
Exeter. 1886.Mr. Devon Holmes è
partito dal basso. Ha iniziato a lavorare come mozzo a sedici anni e nel
volgere di un decennio è diventato prima capitano e poi armatore. Grazie alla
sua abilità negli affari è riuscito a sposare lady Costance, figlia del conte
di Norfolk, nobile ma in dissesto finanziario.L'unione tra i due non è mai
stata né intima né felice e il disastro economico in cui Holmes sarà coinvolto,
non potrà che peggiorare la situazione, ma il destino ha in serbo per lui
qualcosa di inaspettato; del resto, un vento che cambia può far succedere di
tutto, anche stanare una passione sopita...
Recensione di Antonella:
Ho scelto questo
romanzo breve di Rebecca Quasi perché sono rimasta affascinata dalla lettura di
un altro suo ottimo lavoro, Celestiale, e ho pensato valesse la
pena cimentarmi in un altro suo titolo, peraltro disponibile gratuitamente sul sito della casa editrice, Dri Editore. Questo libro è stata una piacevole
scoperta, nonché riconferma delle buone capacità dell'autrice.
Cambia il vento è un romanzo breve, dicevo, in effetti si legge piuttosto velocemente, e aggiungerei purtroppo, perché è davvero piacevole. La storia, è ambientata alla
fine del 1886 a Exeter, in Inghilterra, e dopo le prime righe ho fatto un salto sulla sedia, pungolata e
attratta dalla piega che stava prendendo la situazione (non svelo nulla perché
secondo me sarebbe un peccato). L’aspetto originale del romanzo è che non si
parte da un uomo e una donna che si conoscono e piano piano si innamorano,
andando incontro alle inevitabili difficoltà necessarie ai fini narrativi; i
protagonisti della storia sono già marito e moglie, almeno formalmente, da
diversi anni, ma di fatto è come se non lo fossero, una coppia di estranei che
abita sotto lo stesso tetto e ha generato due figli. Un espediente narrativo
che in questo senso ho trovato estremamente ben riuscito è l’idea di far
scandire dal marito, Devon Holmes, la durata complessiva delle sue
conversazioni con la moglie, Constance, nell’arco dei loro diciotto anni di
matrimonio.
Lui la conosceva intimamente anche se con lei aveva accumulato, in diciotto anni di matrimonio, meno di cinquanta ore di conversazione. Quarantanove ore e trentasette minuti per la precisione.
Il totale viene
ritoccato a ogni nuovo scambio verbale. Si tratta di una finezza, ma sono
queste piccole cose a rendere personale un libro e riconoscibile uno stile.
Rebecca Quasi è un’autrice originale, la fluidità con cui scrive le rende
possibile divertirsi con questi espedienti molto ben riusciti.
La trama scorre bene e
senza intoppi né cali nel ritmo. Sin dalle prime pagine si ha la sensazione che
qualcosa stia per accadere, è un sentore che si respira, come fosse il vento
che cambia citato nel titolo. Gli eventi si succedono in maniera sostenuta, per
cui si può avere in effetti l’impressione che tutto avvenga piuttosto
velocemente, ma occorre tenere ben presente che la storia di Devon e Constance
è iniziata diciotto anni prima; di fatto è come se la Quasi avesse scattato
un’istantanea, recuperando questo momento della loro vita coniugale che ha
scelto per la sua caratteristica di essere una sorta di spartiacque tra il
prima e il dopo.
Abbiamo fatto un
accenno ai personaggi principali, Devon e Constance Holmes, che non sono i soli
a popolare queste pagine. Abbiamo anche i due figli della coppia, Sarah e
Philip, il simpaticissimo gatto da guardia Poseidon, detto Posy, e alcune
figure minori, nella fattispecie la sorella e le zie di Devon, che compaiono
dopo la prima metà del romanzo. Nel complesso i protagonisti sono ben
costruiti, caratterizzati con cura, soprattutto a livello interiore e
psicologico. Questi due personaggi non si sono mai parlati davvero, non
hanno praticamente mai avuto una vera conversazione, quindi ciò che conoscono
l’uno dell’altra è solo il frutto di un’attenta osservazione, unica traccia
dell’esistenza di un amore che chissà, forse è solo sopito. È anche questo
aspetto, in netto contrasto con la distanza emotiva tra i due, a convincere il
lettore che non si trova di fronte a una coppia di facciata, come sarebbe
logico supporre all’inizio.
Il viso di Costance diceva sempre tutto con una chiarezza disarmante. Parlare con lei era superfluo, addirittura fuorviante a volte, perché a parole poteva non essere completamente sincera, ma il suo viso lo era sempre. Faceva mezzi sorrisi, arricciava il naso, alzava le sopracciglia o sbatteva le palpebre. E poi c'era l'intensità dello sguardo, dove posava gli occhi, per quanto tempo... bastava essere un po' attenti ed esperti e quella donna era un libro aperto.
I personaggi secondari
sono ben tratteggiati, ma si tratta più che altro di accenni, data anche la
lunghezza limitata del testo. Non si può dire, tuttavia, che la Quasi li abbia
trascurati, possiedono comunque le loro peculiarità e i loro piccoli tratti
distintivi. Il gatto, a tal proposito, è talmente ben caratterizzato che
finisce per costituire un personaggio a tutti gli effetti!
Come dicevo, si tratta
nel complesso di un buon lavoro, breve ma intenso, capace di incuriosire il
lettore al punto da fargli desiderare di sapere che cosa accadrà dopo la parola
fine. Non mi stupirei se l’autrice
avesse in animo di dare un seguito a questa storia, gli spunti certo non
mancherebbero. Una lettura che mi sento di consigliare agli amanti del romance
storico, in cerca di una lettura gradevole, poco impegnativa ma non per questo
meno affascinante.
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