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Recensione: I segreti di Primrose Square, di Claudia Carroll


Titolo: I segreti di Primrose Square
Autore: Claudia Carroll
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 392
Prezzo: 4,99 € (ebook), 9,90 € (cartaceo)

Voto: 4/5

Puoi acquistare l'ebook QUI e il cartaceo QUI


Quarta di copertina: 

È notte fonda e la pioggia cade sulle strade di Dublino. Una madre è disperata perché la sua bambina è morta. Lascia che l'acqua le scorra addosso mentre rimane ferma davanti a una finestra, guardando all'interno della casa in cui vive il ragazzo che ritiene responsabile. In una delle cucine che si affacciano sulla stessa piazza, una ragazza aspetta il ritorno di sua madre. Sa esattamente dove si trova, ma non è sicura di poterla raggiungere. Qualche piano più sotto, una vedova è seduta da sola nella sua stanza. Ha appena fatto recapitare una bomba alla sua famiglia, in tempo per la cena, e la sua vita sta per cambiare per sempre. Un'aspirante regista teatrale si è da poco trasferita in un appartamento dall'altra parte della strada. Il suo padrone di casa è assente, ma c'è qualcosa sul suo conto che proprio non torna... Ognuna delle finestre che si affacciano su Primrose Square ha una sto-ria da raccontare. E le vite di un gruppo di donne che abitano allo stesso indirizzo stanno per intrecciarsi.

Recensione di Antonella:

Ho iniziato a leggere I segreti di Primrose Square tentata dalla trama e dall’ambientazione, ovvero la città di Dublino. Mi piacciono molto i romanzi corali e questo presupponeva di esserlo: sono narrate le vicende di quattro donne, che hanno tutte in comune il fatto di abitare nel quartiere dublinese di Primrose Square e sono legate da rapporti di parentela, amicizia e vicinato. Ne nasce una storia ampia, dai collegamenti ben strutturati, piacevole da dipanare una pagina dopo l’altra.
A convincere di primo acchito è proprio la trama: è ben congegnata, palleggiata tra le varie protagoniste in modo armonioso, e i ricordi che vengono inseriti nell’intreccio, dosati con cura, rendono sempre più chiaro il contesto e le vicende man mano che la lettura procede. Tutto è misurato e ben gestito, senza eccessi: il fatto che il lettore sia reso partecipe degli antefatti poco per volta contribuisce ad accrescerne la partecipazione.
Veniamo ai personaggi, che sono certo ben descritti e costruiti in modo realistico. La loro descrizione è soprattutto psicologica, passa attraverso le loro azioni e i loro sentimenti. Le protagoniste, tutte donne dai 13 ai 68 anni, sono convincenti e affascinanti: ognuna di esse offre spunti di riflessione diversi legati all’età, al contesto di vita, alle sfide che deve affrontare. Abbiamo quindi Susan, una madre che ha perso la figlia maggiore, intenta a venire a capo del suo dolore che rischia di distruggere ciò che resta della sua famiglia; Melissa, sua figlia, che deve imparare a fronteggiare la crisi che grava sul suo nucleo familiare prostrato e sfilacciato; Jayne, l’anziana vicina, che riscopre le gioie dell’amore nella terza età; Nancy, in fuga da un passato burrascoso, che cerca di ricostruire la propria vita cercando rifugio a Dublino. Sono donne convincenti e vere, che l’autrice presenta con maestria, per cui il lettore finisce per affezionarsi e seguirle con trepidazione.
I personaggi secondari sono resi altrettanto bene, le loro vicende sono un corollario perfetto alle storie principali. Si inseriscono bene all’interno della trama, reggono il filo narrativo e possiedono una loro caratterizzazione peculiare, capace di renderli vivi al pari delle protagoniste. Un lavoro davvero ben riuscito, in questi termini.
L’ambientazione è resa con la giusta dovizia di particolari, perciò si riesce a respirare l’aria di Dublino. I luoghi descritti sono pochi, ma significativi, ottimo teatro per le vicende narrate. In sé la connotazione geografica non aggiunge nulla alla storia, che potrebbe svolgersi tranquillamente in un’altra città, ma certo contribuisce a renderla accattivante.
Nel complesso una lettura davvero piacevole, ma… Eh sì, ho riscontrato qualche pecca, purtroppo. Non saprei dire se si tratti di un problema di editing o di traduzione, mi riesce difficile credere che sia per una scelta stilistica. Il fatto è che i tempi verbali, secondo me, non quadrano del tutto. La narrazione è al passato prossimo, e già questa scelta non è proprio felicissima: l’ho trovata inusuale e personalmente non l’ho gradita molto. Ci sono poi frequenti salti all’imperfetto e anche al trapassato prossimo. Durante la lettura questo aspetto mi ha infastidita, soprattutto all’inizio, perché “a orecchio” continuavo ad avvertire delle inesattezze e non capivo come mai. Dopo qualche capitolo sono riuscita a dare meno peso alla cosa, per potermi concentrare sulla storia, che come detto merita. Ci sono poi numerosi refusi, che saltano all’occhio. Un esempio: “Così Nancy aveva così deciso di sfruttare l’occasione per presentarsi a coloro che non aveva ancora conosciuto, dimostrandosi cordiale finché tirava una buona aria.” Un vero peccato.

In conclusione, “I segreti di Primrose Square” è un romanzo che vale la pena leggere, per la profondità dei personaggi e la ricchezza della storia, sorvolando su qualche inesattezza grammaticale o di sintassi. 


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