Autore: Miriam Palombi
Editore: Dark Zone
Pagine: 86
Prezzo: 1,99 €
(ebook), 12,90 € (cartaceo)
Voto: 3,5/5
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Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dall'autrice in cambio di una recensione onesta.
Questo ebook ci è stato gentilmente offerto dall'autrice in cambio di una recensione onesta.
Quarta di copertina:
Ossessione. Perversione. Follia.
Ecco cosa muove un assassino.
Se le vittime avessero la possibilità di tornare
dall’oltretomba, e vendicarsi in un modo altrettanto orribile a quello in cui
sono state uccise, vittima e carnefice sarebbero poi così diversi tra loro?
Se potessimo guardare nei loro occhi, vedremmo lo
stesso cupo abisso. Divisi in vita, uniti nella morte.
Ciò che resterà i tutti loro saranno solo Miseri Resti
Sepolti.
Recensione di Daniela:
Questa
volta voglio cominciare la mia analisi dalla grafica. L’immagine di copertina è
molto semplice, ma funziona per indicare il tema del libro, mentre la frase che
accompagna il titolo è davvero troppo banale per risultare efficace. La grafica
interna, invece, tra il frontespizio e la decorazione all’inizio dei racconti,
mi è piaciuta. Apprezzo l’attenzione a queste piccole cose.
Cominciamo
quindi con quello che ci interessa più di tutto: il contenuto.
Il
libro è composto da 23 racconti, di breve durata, alcuni dei quali brevissimi,
quasi poesie. La tematica che lega tutti i racconti è la morte. O meglio il
dopo la morte. Più precisamente gli zombie.
La
raccolta ha pregi e difetti. Le storie non brillano per originalità, in alcune
parti sono molto simili sia come trama che come descrizioni, quasi riprese
parola per parola. La vendetta, dettata dalla follia di alcuni serial killer o
di assassini “occasionali”, è la motivazione di praticamente tutti i racconti. Onestamente
avrei preferito una maggiore fantasia. Mi sta bene pensare agli zombie
diversamente da “cose” senza cervello in cerca solo di carne e cervelli, ma ci
voleva più varietà. Non ho inoltre apprezzato tantissimo né l’espediente di
poter riassumere fattezze umane normali per ingannare le vittime (salvo poi
riacquistare le proprie caratteristiche zombie), né la totale mancanza di
riflessi delle vittime. Quest’ultimo punto, però, non è forse un difetto del testo, pur essendo reazioni poco realistiche si integrano nel tipo di storia che ci vuole raccontare la Palombi.
Arriviamo
ai pregi. Lo stile della Palombi mi è piaciuto molto. Nonostante le molte
ripetizioni da racconto a racconto e la velocità sorprendente con cui si
decompongono i corpi nella sua opera, l’autrice ha fatto un buon lavoro nella
descrizione. Macabra, morbosa, piena di particolari… cose che mi aspetto se
leggo una storia su cadaveri tornati in vita. Ho amato molto la scelta
coraggiosa di scrivere in seconda persona (singolare e plurale), a mio parere
una sperimentazione mai abbastanza usata nei racconti. Tuttavia devo dire che
sarebbe stato meglio evitare l’alternanza tra seconda e prima o terza persona
nello stesso racconto.
La
cura del testo c’è, ci sono alcuni piccoli strafalcioni, ma davvero pochissimi.
La lettura scorre veloce e piacevole e intrattiene molto. Palombi, nonostante
la brevità imposta dai racconti, riesce a trasmettere bene le atmosfere, gli
orrori e le emozioni sia delle vittime che degli assassini. Ci sono anche delle
piccole perle che spiccano tantissimo al di sopra delle altre, tra queste consiglio
vivamente Spettri (ho amato questa trasposizione di A Christmas Carol), Istinto
animale e Denti.
Consiglio
questo libro? Sì, le storie sono carine e lo stile è apprezzabile, ma tolgo
punti per i limiti che ho elencato.
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