Autore: Gianluca
Malato
Editore: Dunwich
Edizioni
Pagine: 150
Prezzo: 2,99 €
Voto: 3,5/5
Voto: 3,5/5
Trama: La
Londra vittoriana è governata dalla tecnologia del vapore,
principale fonte di energia e fulcro dell’economia dell’Impero.
Alex è un giovane fisico convinto che il vapore possa essere
sostituito da una sorgente di energia più economica e pulita:
l’energia magnetica. Fa quindi di tutto per costruire il primo
motore magnetico, che permetterebbe a chiunque di avere energia
gratuita per sempre. Presto però dovrà scontrarsi con interessi
economici e politici che vorrebbero mantenere inalterata l’egemonia
del vapore. L’estenuante caccia dei servizi segreti, l’amore
verso una giovane ragazza irlandese con un passato denso di violenza
e dolore, e l’intervento della stessa regina Vittoria si
frapporranno tra Alex e il suo progetto.
Contiene anche il racconto Il Sogno di Icarus.
Recensione:
Parlare dell'opera soffermandoci alla storia di Vapore
Nero temo sia limitante. Il sogno di Icarus costituisce un buon
terzo del volume, quindi credo meriti anch'esso una sua purché
piccola analisi.
Partiamo con ordine:
Vapore Nero.
La nostra avventura
inizia con il giovane Alex Smith, fisico ricercatore, in cerca di
finanziamenti per i propri studi su un'innovativa fisica del
magnentismo, quando viene contattato dalla Thompson Engineering,
un'azienda impegnata nell'utilizzo di tecnologie alternative, che lo
assumerà per l'ideazione di un motore magnetico.
Sfortunatamente per il
nostro eroe l'azienda che domina la tecnologia del vapore, Ashfield
Energy Company, messa al corrente della nuova collaborazione che la
Thompson ha intrapreso col giovane, decide di agire, inviando un
sicario a cancellare Alex dalla scena, ma l'avvenente Kelly, una rossa
irlandese che il nostro protagonista ha appena conosciuto, interverrà
nell'ombra per fermare l'assassino.
Il protagonista dovrà
guardarsi le spalle sia dai nemici che dagli amici, ma anche dalle
spie al servizio della regina Vittoria, che non manca di interesse
per questa rivoluzionaria scoperta.
Alex è atteso alla fine
della sua avventura da una difficile scelta. Lascio a voi tutto il
piacere di scoprire, e decidere, se ha preso quella giusta.
La trama è in realtà
molto lineare e semplice, gli eventi si susseguono fluidi, con
pochissimi colpi di scena limitati da un narratore onnisciente,
spesso anche forzatamente e non per una verosimile evoluzione degli
stessi.
Il soggetto effettivo del
racconto appare poco chiaro. Al principio sembra che la difficoltà a
realizzarsi sia il punto focale della storia, salvo poi diventare un
problema secondario davanti alla nascente storia d'amore, e infine
tutto si concentra in una scelta morale che si risolve con un atto di
ribellione, culmine di alcune azioni fuori contesto, ma su questo ci
tornerò subito.
Prima vorrei soffermarmi
un po' a parlare dei tempi della narrazione. In alcune scene il tempo
scivola via e non ci sono molti indizi che permettano di capire
effettivamente quanti giorni o settimane, o semplicemente ore, siano
passati. Per fare un'esempio: concludiamo un capitolo con Kelly
ferita in ospedale, lei e Alex devono ancora incontrarsi per quello
che possiamo definire il primo appuntamento. Quando nel capitolo
seguente i due si incontrano nuovamente, un paio di frasi mi lasciano
intuire, senza darmi certezza, che in realtà non solo quello non è
il primo appuntamento, come il ritmo della narrazione precedente
lascerebbe intuire, ma che alle spalle ne abbiano ben più di uno.
Tuttavia il dolore causato dalla coltellata è ancora persistente,
quindi non è una frequentazione troppo duratura. Questi indizi
insufficienti mi impediscono di collocare la giornata che viene
descritta, non ho più l'idea di quanti giorni siano trascorsi
dall'inizio della storia. Sembrerebbe un problema banale ma il testo
diventa molto confuso se si pensa che fino a questo momento gli
eventi avanzavano lentamente. È
come se il tempo fosse scivolato, per l'appunto.
Ora possiamo parlare
della contestualizzazione. Lo scrittore descrive l'ambiente, la città
di Londra dell'epoca vittoriana, ed è anche dotato di una buona
capacità illustrativa, tuttavia i suoi personaggi pare non
appartengano ai luoghi in cui si trovano.
I comportamenti e i
pensieri dei protagonisti sono molto moderni e cozzano con l'ambiente
e il periodo che viene descritto. I due protagonisti sono giovani ma
comunque adulti, sarebbero adulti anche per l'età odierna, ma le
loro interazioni ricordano più quelle di due adolescenti.
Kelly, ad esempio, risulta
sprezzante e arrogante, quando ferita nell'orgoglio. Si offende
perché trattata da inferiore, prima in quanto donna ed ex
prostituta dal proprio capo, e poi in quanto suddita dalla regina.
Per quanto la ragazza fosse irlandese e giustifichi così il proprio
comportamento ribelle, è illogico e anacronistico il suo sdegno.
Per concludere con Vapore
Nero, mi devo dichiarare insoddisfatta. Però, come sottolineerò
anche più giù, trovo davvero scorrevole e piacevole lo stile di
Gianluca Malato. Si esprime con semplicità anche quando spiega le
nozioni di meccanica di questo suo racconto.
Voto 3/5
Sicuramente invece molto
più gradito è stato il racconto Il sogno di Icarus,
una rivisitazione in chiave steampunk del mito di Icaro.
Icarus è figlio di un
mercante di carbone, appartenente alla media borghesia del suo mondo,
il Dedalo. Si tratta di una città divisa in 7 settori, chiamati
gironi, che separano le diverse gerarchie della società. La città è
circondata da mura altissime senza alcuna uscita verso il mondo
esterno che, secondo quanto tramandato da generazione in generazione,
è vuoto. Le mura sono lì solo per proteggere. Ai piedi delle mura
stesse, però, l'esercito monta la guardia con l'ordine di arrestare
o sparare chi cerchi di avvicinarsi al confine.
Icarus si ritroverà a
desiderare le ali degli uccelli per scoprirne di più. Lui sa che
fuori non può non esserci nulla, altrimenti non si spiegherebbe una
simile barriera.
Ma quando confesserà
questi suoi pensieri alla sua cara amica Maya il vecchio barbone del
Dedalo, che li ha sentiti, li attirerà dentro la propria capanna, dove
narrerà loro la storia ormai dimenticata, per spingere Icarus a
collaudare la propria macchina volante.
Per Icarus si presenterà
quindi la possibilità di avverare il suo sogno. O di trovare la
rovina.
Questo secondo racconto,
dalla trama molto semplice ed essenziale, è stato una lettura molto
piacevole che ho divorato, mentre la prima l'ho dovuta interrompere
più volte.
Non mancano errori
logistici, mi sono chiesta come avrebbe potuto funzionare una società
che si reggesse solo sull'estrazione, la compravendita del carbone,
la produzione e la vendita del vapore come fonte di energia. Ma la
storia non entra nei dettagli della società, non si sforza di
spiegarla e va avanti, rendendo il racconto godibile e i dubbi
rimandabili a dopo la lettura.
I personaggi principali
Icarus e Maya sono ben caratterizzati e restano fedeli a loro stessi
nella loro crescita fra queste poche pagine.
Il finale, che si
potrebbe considerare scontato, tuttavia ha regalato una piccola
sorpresa di speranza.
Si può concludere con i
dovuti complimenti a Gianluca per una scrittura semplice e
scorrevole, che ho molto apprezzato.
Voto 4/5
Grazie mille per la recensione!
RispondiEliminaGraziea te di averla letta!
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