Autore: Mary Calmes
Editore: Dreamspinner Press
Numero pagine: 273
Traduttore: Livin Deverel
Prezzo: $6,99
Voto: 3/5
Trama:
Trevan Bean
ha un lavoro che da illegale sta diventando spaventoso, un ragazzo che potrebbe
non essere sano di mente, un angelo custode che in realtà potrebbe essere
l’incarnazione del male. A questo si aggiunge la ricomparsa della famiglia che
aveva allontanato il suo ragazzo, minacce di morte, un rapimento e il tentativo
di mettere soldi da parte per realizzare un sogno. Trevan ha davvero molte
gatte da pelare, ma si sente all’altezza della sfida: ha promesso a Landry un
lieto fine e Landry lo avrà, sempre che qualcuno non lo uccida!
E potrebbe
accadere.
Landry
Carter era una bambola rotta quando si erano conosciuti due anni prima, ma è
diventato un compagno in grado di stare accanto a Trevan… almeno per la maggior
parte del tempo. Ora che la vita di Trevan ha preso una piega spaventosa – e
Landry viene rapito – Trevan deve continuare a sperare che l’amore di Landry
rimanga saldo di fronte a questa nuova sfida, perché non ci sarà lieto fine se
Trevan dovrà proseguire da solo.
Recensione:
Mi piace
molto Mary Calmes, come avrete
sicuramente intuito dalle mie precedenti recensioni dei suoi libri, ovviamente questo
non vuol dire che tutto quello che scrive sia bello e perfetto.
Questo libro
in particolare spiazza un po’; chi è abituato alla sua solita coppia dove l’attivo
è l’uomo rude che dà sicurezza e lega a sé il passivo libertino e irresistibile,
che tutti anelano e amano, si prepari a ritrovarsi ribaltate le cose, e posso
dirvi che questa è solo la prima delle sue storie in cui inverte i ruoli.
Ma veniamo a
Mio.
Tanto per
cominciare non c’è un personaggio che sia normale, a partire dai protagonisti.
Trevan è un
esattore di scommesse e, innamoratosi di Landry - un ragazzo stupendo ma instabile
emotivamente - inizia con lui una relazione che dura ormai da due anni, ma che
deve sempre essere tenuta sotto controllo dagli scatti emotivi dell'altro, che
richiede continue sicurezze sul loro rapporto.
Un giorno
si presenta alla loro porta il fratello di Landry chiedendogli di tornare a
casa perché la madre sta male e questo, unito a un grave problema lavorativo di
Trevan, li spinge a partire sballando tutto l’equilibrio raggiunto a fatica in
due anni di relazione.
“Domani,” ero riuscito a dire. “Andrò a metterlo sul mio cuore persempre.”I suoi occhi mi erano sembrati persi e felicissimi al tempo stesso.“Giuro,” gli avevo detto, una mano sul mio pettorale sinistro. “Unaelle proprio qui, in modo che tutti possano vederla. La elle di Landry.”“Sul tuo corpo.”“Sì.”“Come un marchio.”
Il titolo
rispecchia perfettamente la trama, il bisogno di possessività di Landry arriva
a livelli incalcolabili, il suo bisogno di amore e di sicurezza è talmente alto
che il minimo cambiamento lo destabilizza e a Trevan tocca sempre riportare alla
normalità la sua instabilità.
Vi avviso
che in questo libro c’è parecchio sesso, ogni qualvolta Landry vacilla sente il
bisogno di unione come a voler segnare il suo uomo come sua proprietà con il
suo odore.
Il rapporto
tra Trevan e Landry è ambiguo e contorto, non sono sicura ma pare che Trevan
abbia 24 anni e la cosa mi lascia perplessa perché dà l’impressione di essere un uomo e non un
ragazzo. Gli darei almeno 30 anni anche se comprendo che ha dovuto crescere in
fretta.
L’autrice ha
creato un personaggio che a tratti sembra il classico omone forte e tutto d’un
pezzo, in altri è in balia della situazione e a sua volta ha bisogno di
appoggiarsi a qualcuno più forte di
lui.
Come sempre
Mary ha voluto inserire un po’ di giallo e azione, ma ho faticato davvero a
seguire tutto perché ha voluto strafare mettendo due distinte storie
contemporaneamente e, secondo me, così non le ha ben sviluppate.
Il libro di
per sé è complesso e la traduzione ha complicato di più le cose, alcuni dialoghi
erano privi di coerenza, i tempi verbali sono inesistenti, dovevo rileggere intere parti per seguire la
situazione e in alcuni punti ho dovuto prendere la versione inglese per capire i
dialoghi.
Forse il
libro poteva non prendermi anche con una traduzione migliore, ma di certo a
causa di questo, per la prima volta, mi trovo a non apprezzare come vorrei un
libro della Calmes.
“Posso farti una domanda?” mi aveva detto con un sorriso, mentrecamminavamo.“Certo.”“Tu mi ami, eh?”Avevo brontolato perché era una domanda stupida.“Hai mai amato nessuno prima di me?”“No.”“E se muoio, amerai qualcuno, dopo?”“Tu non morirai,” avevo risposto secco.“Ma se succedesse.”“Solo te, Lan.”Lui aveva annuito, soddisfatto della risposta. “Hai promesso la notteche ci siamo incontrati. Mi amerai per sempre.”“Sì, ho promesso.”
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