Titolo: Troppo stupido per vivere
Autore: Anne Tenino
Traduttore: Chiara Messina
Numero pagine: 319
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: 5,99
Voto: 4/5
Voto: 4/5
Trama:
Non è vero amore
finché qualcuno non si fa del male.
Sam è un uomo nuovo.
È sempre troppo alto, troppo magro, troppo goffo e troppo gay e ha quella
sfortunata dipendenza dai romanzi d’amore, ma è diventato più saggio. Il suo
Unico Vero Amore è di sicuro là fuori ad attenderlo, ma adesso Sam sa che la
vita vera è molto diversa dalla finzione letteraria. Per questo motivo è
determinato a dire “no” all’ennesimo ragazzo sbagliato, a prescindere da quanto
sia sexy, eccitante e simile all’eroe di uno dei suoi libri.
Finché non incontra Ian.
Ian è un uomo nuovo. Si è ristabilito dopo un grave
incidente, si è lasciato alle spalle un lavoro che odiava e una famiglia che lo
opprimeva ed è pronto – o almeno così crede – a immergersi nell’insidioso mare
delle relazioni sentimentali. Ha tutta l’intenzione di andarci piano, però, e
di cominciare con qualcuno che conosca la posta in gioco e che non voglia
niente di troppo complicato. Qualcuno che abbia fatto esperienza e i cui
bisogni ruotino per lo più intorno alla camera da letto.
Finché non incontra Sam.
Sam è convinto che Ian non sia il “ragazzo giusto” per
nessuno. Ian è sicuro che Sam non sia il suo tipo. Non possono sbagliarsi
entrambi, giusto?
Recensione:
Il titolo incuriosisce già di per sé, così non ho resistito
e ho dovuto leggerlo appena ho potuto, temevo di rimanere delusa perché a volte
capita di essere attirati da una trama e dalla copertina, ma così non è stato.
Mi sono trovata tra le mani un libro nel libro, e si, perché
uno dei protagonisti è un accanito lettore di romanzi rosa e paragona ogni sua
situazione sentimentale a scene e filoni vari, e ditelo pure: chi di voi lettori
accaniti come lui non lo ha mai fatto? Sognare a occhi aperti nella realtà,
pensando che se la tua vita fosse un romanzo a quel punto succederebbe questo o
quello? (alza la mano!)
Questa è una storia che racconta di due uomini che
cambiano, uno non ha autostima di sé e l’altro
non si è mai davvero innamorato e non sa cosa sia una relazione seria, ma non
lasciatevi ingannare dagli stereotipi perché Sam è timido, adorabile, carino,
dolce ma….a letto ha una fantasia sfrenata e ci sa fare parecchio con gran sorpresa
di Ian che, nonostante sia interessato solo al sesso e non ne voglia sapere di
tutte le implicazioni che porterebbe una relazione, si dovrà ben ricredere.
«Scoiattolo.» Il giovane sollevò la testa e rimase a fissarlo nell’oscurità. Ian non riusciva a vedere la sua espressione, ma poteva immaginare quale fosse. Probabilmente aveva le labbra leggermente arricciate per la confusione. «Cosa?»«È così che ti chiamerò.»Dopo averlo guardato per un altro paio di secondi, Sam gli riappoggiò la testa sulla spalla. «Suona… strano. Non puoi continuare a chiamarmi ragazzino?» «Ti chiamo ragazzino?» Il giovane soffocò una risata. «Sì, di continuo.» Ian gli passò una mano tra i capelli incolti. «Non lo trovi… non so… condiscendente?»«Ehm, a dire il vero, è meglio di scoiattolo. Perché dovresti chiamarmi così?»«Perché vai matto per le mie grosse ghiande,» rispose l’uomo ridacchiando e abbracciandolo più forte.
Per Sam è un colpo di fulmine ma lui sogna il vero amore e
sa in partenza che non è il tipo di Ian e che se anche lo fosse lui non
potrebbe dargli quello che vuole.
Ian in un primo momento lo liquida non trovandolo per niente
attraente, ma il destino è dietro l’angolo, e quando lo rivede stranamente non
riesce a smettere di osservarlo e di stuzzicarlo.
E così tra la coppia più improbabile, quella che mai diresti
che sarebbe stata insieme, scocca qualcosa.
Qui mi fermo perché racconterei troppo e non voglio
rovinarvi niente di quello che vi aspetta delle 319 pagine che compongono
questa dolce storia.
Mi piace come l’autrice abbia descritto il nascere dell’amore,
a poco meno della metà mi sono ritrovata a chiedermi, vista la lunghezza del
libro, come sarebbe proseguita la storia: con drammi? Con rotture? E invece mi
sono ritrovata ad avere una risposta alla classica domanda "come capisci di amare
qualcuno?".
L'autrice ci mostra, quasi fossimo spettatori di un film, esattamente come
succede, come Ian scopra cosa voglia dire amare così tanto da farlo con
naturalezza senza rendersene conto, e quando ne prende finalmente coscienza
come questo non lo spaventi, lo stupore nel voler rendere felice una persona,
nel volerla tenere stretta a sé e, diciamocelo, come non amare Sam? Persino io
l’ho adorato, lui che nonostante tema per il suo cuore dà fiducia e preferisce
il rischio di andare in pezzi al non provarci neanche. Sorprendente, ecco il
giusto appellativo.
Era piuttosto chiaro che provasse qualcosa per quel ragazzo, anche se non aveva ancora capito bene cosa. E allora che c’era di male se gli mancava il fiato ogni volta che pensava di confessare – un giorno, in un imprecisato futuro – a Sam ciò che sentiva? Quel piccolo effetto collaterale sarebbe svanito col tempo, giusto? Sam meritava di sapere la verità. Si era comportato da autentico bastardo con lui, all’inizio. E adesso meritava di sapere che le cose stavano cambiando dentro di lui.Cose legate alle emozioni.
La storia è raccontata da entrambi i punti di vista alternando tra l'uno e l'altro la narrazione così da capire i sentimenti di entrambi.
Il finale è stato perfetto, la storia è incentrata su di loro ma verso la fine l'autrice ha aggiunto qualcosa su altri personaggi, lasciandoci con delle domande e la curiosità di saperne di più, pronti per leggere i prossimi due libri in cui questa curiosità verrà finalmente esaudita.
Ovviamente consiglio la lettura e fremo nell'attesa di leggere i prossimi volumi.
«Ma hai detto che non ero…»«Mi sbagliavo. Sei il mio tipo.» Sam ingoiò a vuoto e andò avanti. «Ma non sei attratto da me, non davvero, Ian.» L’uomo lo guardò fisso. «Sì che lo sono, Sam. Lo sono da impazzire, non te ne rendi conto?» «Be’, pensi che la mia bocca…» «Mi piace tutto di te.» Ian gli andò incontro, tenendo una mano per toccarlo, ma Sam si tirò indietro, travolto da un improvviso attacco di nausea. «È solo che… ora sono in grado di vederti.»
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