Titolo: Carnival
Autore: Stefano Pastor
Editore: autopubblicato
Pagine: 220
Prezzo: 3,49 € (ebook)
Voto: 3,5/5
Voto: 3,5/5
Trama: Liberamente ispirato a uno dei racconti più belli e
meno conosciuti di H.P. Lovecraft (Il modello di Pickman), Carnival è
ambientato in una Venezia cupa e decadente. A pochi giorni dall’inizio
del Carnevale, si sta celebrando il trionfo di Josef, un pittore che ha
finalmente raggiunto il successo, dopo essere stato ignorato per anni a
causa delle creature mostruose che popolano i suoi quadri. Un successo
dovuto in gran parte alla bellissima Leontine, una delle modelle più
richieste del mondo, che ha accettato di posare per lui. Quadri osceni,
maledetti, in cui lei si accoppia con quei mostri. Durante l’ultima
visita nello studio del pittore, Leontine trova una fotografia che
raffigura uno dei mostri dipinti nei quadri. Inizialmente scettica sulla
sua autenticità, scopre ben presto che non si tratta di un falso.
Qualcosa di spaventoso si nasconde nella laguna, qualcosa di antico,
dimenticato. Un segreto protetto per millenni sta per essere svelato,
esseri inumani presto cammineranno tra noi. Il Carnevale sarà solo
l’inizio di un incubo senza fine.
Recensione: Dopo
aver letto e recensito Freaks, sono passata a un altro romanzo
di Stefano Pastor: Carnival. Le atmosfere, questa volta, sono del
tutto diverse: se Freaks poteva essere catalogato come una
fiaba dark, Carnival è un urban fantasy a tinte horror a
tutti gli effetti.
Dal
punto di vista della trama, devo dire che gli intrecci sono ben
costruiti e filano a meraviglia, senza buchi o senza incongruenze. Si
ha però l'impressione che a volte l'autore abbia avuto fretta nel
far giungere i suoi personaggi alle giuste conclusioni. Soprattutto
la protagonista se ne salta spesso fuori con dei ragionamenti a cui
una persona normale non arriverebbe così velocemente, tanto che
a un certo punto ho pensato che lei avesse un legame con gli antichi,
anche senza saperlo. Ma non è così.
I
personaggi principali sono ben definiti, quello che mi è
piaciuto di più credo sia Josette con il suo cane. Ma in
generale ho trovato l'idea dei ghoul, che ghoul non erano, molto
intrigante e anche le loro descrizioni.
Molto
bella la scena del carnevale e il trucco per smascherare i “mostri”.
Dal punto di vista della forma, devo dire che questa volta lo scritto risulta meno pulito, sono sfuggiti diversi refusi e qualche ripetizione, ma lo stile resta ottimo.
In generale, un modo originale di vedere i licantropi e nuova prospettiva con cui presentatarli.
Dal punto di vista della forma, devo dire che questa volta lo scritto risulta meno pulito, sono sfuggiti diversi refusi e qualche ripetizione, ma lo stile resta ottimo.
In generale, un modo originale di vedere i licantropi e nuova prospettiva con cui presentatarli.
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