Titolo: Arrivo a Trainville (primo volume della saga Trainville)
Autore: Alain Voudì
Editore: Delos Books
Voto: 5/5
Trama (dal comunicato stampa): La saga
di Trainville si svolge nell’ultimo decennio del XIX secolo in una
versione alternativa degli Stati Uniti, in cui la Guerra di
Secessione non è mai scoppiata e le industrie dell’Est sono
alimentate, in luogo del carbone, dalla sabbia radioattiva che i
Navajo estraggono dal gigantesco cratere di Hell’s Hollow, nel
deserto dell’Arizona. Protagonista della saga è Joanna, una bimba
bianca che gli indiani hanno trovato in fin di vita nel bel mezzo
dello Hollow.
Joanna non ricorda nulla di sé a parte
il nome, né sa spiegare come sia arrivata, da sola, al centro di una
delle località più letali del mondo. L’unica memoria che conserva
del proprio passato sono gli incubi di morte che la perseguitano.
In questo primo episodio seguiremo la
piccola Joanna dal momento del suo ritrovamento fino a quando verrà
affidata dagli indiani al mercante bianco che acquista la loro
sabbia: mister James T. Pennyworth, residente a Trainville, uno degli
smisurati convogli che corrono lungo la Circle, la grande ferrovia
transcontinentale che avvolge, come un anello, tutti gli States. Con
l’aiuto di mister Pennyworth, Joanna inizierà a ricostruire la
propria storia, e forse a trovare il proprio posto nel mondo.
La storia di Joanna a Trainville
proseguirà nei quattro episodi successivi, che compongono un unico
lungo arco narrativo e saranno pubblicati, sempre a cura di Delos
Digital, a martedì alterni a partire dal 27 maggio 2014. La saga di
Trainville prevede un secondo arco narrativo, attualmente in
lavorazione.
Recensione: Questo primo volume della saga di Trainville, che comprende appena 51 pagine e fa parte di una serie che per ora prevede cinque volumi, merita davvero di essere letto. Ci sono diverse
cose che mi hanno colpita, a partire dallo stile dell'autore, dalle
parole mai scritte a caso, dalle descrizioni che ti catapultano là,
in Hell's Hollow e poi ancora in Trainville, nel vagone 47. E non
solo quelle, ma anche l'intera spiegazione del Circle, che non pesa
al lettore, ma al contrario lo fa vagare con la fantasia, come se una
mappa della ferrovia gli si stesse disegnando pian piano davanti agli
occhi.
Hell's Hollow era un luogo maledetto dagli Spiriti, senza dubbio, ma aveva ancora qualcosa di valore da poter essere rivenduto: le Sabbie. Non la sabbia in cui la slitta stava affondando i suoi larghi pattini d'acciaio, ovviamente: quella valeva poco o nulla, se non per avvelenare i lombi degli esseri viventi e farne generare mostri deformi. No, le Sabbie pregiate erano quelle davvero radioattive, quelle in grado di bruciare le carni di una persona e farla accartocciare su se stessa nel giro di poche ore: quelle che si potevano estrarre solo dal cuore stesso dello Hollow.
Un'altra cosa che mi ha soddisfatta
pienamente sono i personaggi.
Serpe Veloce, il navajo che trova
Joanna in Hell's Hollow e che all'inizio appare come un gran
lavoratore, un uomo che ancora segue le sue credenze e, anche nel
deserto radioattivo pensa alla volontà degli spiriti. Un uomo che
alla fine mi ha un po' commossa, di quelli duri fuori e teneri
dentro. Io spero davvero di incontrarlo di nuovo nei prossimi
episodi. Chissà.
Joanna, che in realtà è la
protagonista e dal cui punto di vista viene raccontato l'intero primo
volume, si fa sin da subito amare. Piccola, ancora dipendente
dall'aiuto degli adulti, eppure sveglia e coraggiosa. E nonostante
tutto, a me sembra che il vero protagonista di questa storia sia,
invece, Mister Pennyworth. Un uomo che all'inizio sembra antipatico,
ma che si rivela invece gentile. Cela dei lati di sé che ancora non
ci è dato capire, né abbiamo abbastanza dati da poter interpretare
qualcosa fra le righe. Mi aspetto grandi cose da quest'uomo, che
siano positive o negative. Per me Mister Pennyworth è il personaggio
riuscito meglio, finora. Sono curiosa di scoprire qualcosa in più su
quella parte di lui che ogni tanto si affaccia agli occhi di Joanna.
Ho i miei sospetti, ma è troppo presto per speculare.
Il mercante che aveva acquistato le casse di sabbia radioattiva di Serpe Veloce non le era piaciuto fin dal primo momento. Era alto e ben vestito, e indossava un bel cappello a cilindro, lucido e con una fascetta di seta rossa stretta alla base, dal quale fuoriuscivano due favoriti folti e ben curati, come curati erano i baffi lunghi e sottili, e ben rasate le guance, e le unghie pulite […]
Ma i suoi vestiti erano più eleganti di colui che li indossava. Non che fosse troppo magro, o troppo grasso, o in qualche modo deforme alla vista: era l'atteggiamento di tutto il corpo che le suonava male.
La storia stessa prende sin dall'inizio
e costringe il lettore a leggere fino alla fine, lasciandolo poi con
un sentimento dolce-amaro. Dolce perché soddisfatto della lettura
appena terminata; amaro perché non vede l'ora di leggere il seguito
e sa di dover aspettare almeno due settimane prima della sua uscita.
Simpatici, letti nel contesto, gli
accenni a Le avventure di Tom Sawyer e Piccole donne.
Così anche parlare della storia come di un fatto ucronico in
un'ucronia che è il racconto stesso.
Di solito vado a caccia di difettucci,
anche piccoli, ma sinceramente in questo primo volume non ne ho
trovati.
Lettura consigliatissima. Do cinque
stelline, secondo me tutte meritate.
Vi lascio con un'altra citazione:
Chi mai vorrebbe una biblioteca piena solo di libri già letti?
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