Autore: J.R. Loveless
Numero Pagine: 283
Traduttore: Caterina Bolognesi
Prezzo: $6.99
Voto: 3,5/5
TRAMA:
Nicholas Cartwright ha fatto tutto ciò che era in suo potere
per dimenticare la notte di sei mesi prima a Senaka, quando il suo compagno
predestinato l’ha rifiutato, lasciandolo distrutto e disilluso. Si è buttato
nel lavoro, consumandosi fino all’esaurimento, e trova ormai intollerabile il
tocco di chiunque altro. Improvvisamente il suo compagno ha bisogno del suo
aiuto e gli chiede forse più di quanto Nick riesca a dare.
Thayne Whitedove è sempre stato un nomade. Passa i giorni
sulla strada e le notti tra le braccia di qualche facile conquista, fino a
quando un fatidico sbaglio non lo costringe a tornare a casa per trovare
conforto. Purtroppo, l’unico modo per rimediare al suo errore di giudizio è
accettare la sola cosa che non ha mai voluto: il suo compagno. Thayne deve
decidere se fuggire oppure restare e lottare per ottenere il perdono di Nick.
RECENSIONE:
L’attesissimo sequel di Caccia a Seth è finalmente arrivato
nella nostra lingua e io so già che andrò controcorrente con questa mia
recensione, però non posso fare altrimenti, se esaltassi questo libro non sarei
sincera.
Nel precedente libro avevamo fatto la conoscenza di Nick e
scoperto che anche lui aveva trovato il suo compagno a Senaka che altri non era
che il fratello di Kasey, Thayne.
Fin li tutto bene se non che quest’ultimo non solo attacca
Nick credendolo un mutato ma, anche una volta appurato che così non era, si
rifiuta categoricamente di accettarlo, con grande sofferenza di Nick che torna a
casa rassegnato all’idea di rimanere solo per sempre.
La situazione, però, cambia e, siccome il nostro Thayne è
un vagabondo pianta casini, si ritrova in una situazione in cui necessita
dell’aiuto del tanto odiato compagno.
Ovviamente non vi dirò il motivo per non rovinarvi la trama
ma il buon Nick, direi quasi santo, accetta di farsi carico del suo compagno
trascinandosi tutti i suoi casini incondizionatamente, senza aspettarsi niente in cambio,
semplicemente non può reggere l’idea che la sua metà possa soffrire.
Riuscirà Thayne ad abbassare le barriere che ha eretto nel suo cuore accettando l'uomo che il destino ha scelto per lui? Non resta che
leggerlo per scoprirlo.
“Per tutto questo tempo non ho fatto altro che ripetermi che se avessi agito diversamente, quella sera a Senaka, magari le cose sarebbero andate in un altro modo,” disse piano Nick quando Thayne non rispose. “Ma alla fine ho capito che il problema è che non mi vuoi nella tua vita. Niente avrebbe potuto o potrà cambiare questo fatto.”Con il fiato spezzato dal tono sconfitto di Nick, Thayne protestò: “Non è vero!”“Non è vero? Di certo non hai fatto niente per convincermi del contrario.”“No!” esclamò Thayne, disperato. “Io… è solo che io non so come farlo.”“Fare cosa?”Thayne mosse la mano tra loro e guardò fuori dal finestrino. “Questo. Tu. Noi. Non mi sono mai permesso di tenere a nessuno prima, eccetto che alla mia famiglia.”
L’autrice a mio parere aveva un grande potenziale tra le
mani, ma forse l'alta aspettativa che i fan riversavano in questo libro
l’hanno spinta a voler strafare per non deludere il lettore.
Perché dico questo, direte voi?
La trama, che non nego essere bella e a tratti commovente
(ebbene si in alcuni punti mi è sfuggita la lacrimuccia), è affossata da
continue e a mio parere eccessive descrizioni, pagine e pagine di stanze, cibo,
ricordi d’infanzia che rallentano troppo la lettura rendendola
pesante.
Mi sono ritrovata ad avere la sensazione di “frugare” tra i
capitoli per scorgere la storia che mi interessava leggere, come quando apri un
pacco regalo e dentro tutto è avvolto da strati di carta e tu ti accendi solo
quando arrivi al contenuto, non so se ho reso l’idea.
L’introduzione di nuovi personaggi fa presumere che l'autrice abbia
intenzione di scrivere un eventuale seguito, ma questi ultimi restano troppo accennati e sul momento ti
chiedi quale sia la loro utilità nella storia.
Le motivazioni di Thayne le ho trovate inconsistenti, è
cresciuto amato da una famiglia adorabile quindi non comprendo questo cuore
spezzato di riflesso al dolore di un altro.
Ovviamente non voglio dire che il libro non mi sia piaciuto,
ho adorato Nick, motivo in più perché fatico ad accettare tutto il dolore che ha
dovuto subire. A mio parere meritava di meglio ma almeno ha avuto anche lui il
suo più che meritato lieto fine. Thayne, però, non è perdonabile. L’ho trovato un
personaggio egoista e infantile, i suoi errori a mio parere non sono perdonabili visto che la loro causa non aveva fondamenta valide quindi potevano
essere facilmente evitati.
Nel complesso la storia mi è piaciuta parecchio, avrei solo
voluto fosse stata strutturata meglio perché a mio parere poteva meritare anche
5 stelline piene. Vale comunque la pena leggerlo e godersi il tanto sospirato
happy ending, anche se velato da un po’ di tristezza.
“Mi dispiace tanto, Nick,” mormorò Thayne.Nick si strinse nelle spalle e fece una smorfia, ma il movimento gli causò una nuova fitta di dolore. “Non è che non abbia già perso tutto il resto. L’unica cosa che mi è rimasta è la mia società.”“Non è vero,” protestò Thayne. “Hai ancora Seth, e Kasey, e…”Nick sollevò un sopracciglio quando l’altro non proseguì la frase. “E?”Thayne non rispose.“E cosa, Thayne?” ripeté.“E me,” sussurrò il suo compagno, guardando altrove.
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