Passa ai contenuti principali

Laurel Heights - Lisa Worrall

Titolo: Laurel Heights (Serie: Laurel Heights #1)
Autore: Lisa Worrall

Editore: Triskell Edizioni
Traduttrice: Caterina Bolognesi
Genere: Thriller / Poliziesco / Contemporaneo
Lunghezza: 238 pagine
Prezzo: € 5,99
Voto: 4/5


TRAMA:
Dopo un apparente omicidio/suicidio, i Detective Scott Turner e Will Harrison vengono mandati sotto copertura a Laurel Heights, un esclusivo complesso residenziale abitato unicamente da coppie gay.

Riusciranno i due agenti, gay non dichiarati, a nascondere l’attrazione che provano l’uno per l’altro, pensando di avere a che fare con un collega etero?


RECENSIONE:
Ed eccoci al nuovo libro della Worrall, questa volta di genere thriller.
I protagonisti sono due detective che nutrono un'apparente antipatia che sfocia in frecciatine e sarcasmo ma che maschera un’attrazione reciproca. Ovviamente non aiuta il loro nascondere la propria omosessualità temendo che l’ambiente lavorativo non accetti questa condizione e li costringa a dimettersi.
Ma il nuovo caso richiede una copertura proprio in una comunità gay e porta i due presunti etero a fingersi una coppia affiatata e innamorata.
Riusciranno a risultare credibili?


«Portai Will con me e lui si era fermato a parlare con alcuni miei colleghi, affascinandoli, come sapevo avrebbe fatto. Ricordo di essere stato rapito da una delle segretarie per un ballo e l’ho sentito ridere. È stato strano, sapete? Voglio dire, l’avevo sentito ridere già un milione di volte… ma quando l’ho guardato, improvvisamente mi ha colpito, e a quel punto ho capito.» Scott guardò Will dritto negli occhi, lasciando trasparire per la prima volta i suoi sentimenti, senza trattenersi, anche se l’altro avrebbe pensato che fosse tutto parte della recita. «Volevo sentirlo ridere per il resto della mia vita.» Si schiarì la voce, imbarazzato da quella perdita di controllo, e sorrise agli altri, sentendo il rossore salirgli alle guance. «È stato allora che l’ho saputo.»
«Wow,» disse piano David, con un sorriso quasi sognante sulle labbra.
«Già, wow,» mormorò Will e Scott sgranò gli occhi quando l’altro abbassò la testa per catturargli le labbra in un bacio gentile.


Mi piace molto lo stile di quest’autrice ed ero molto curiosa di vedere come avrebbe strutturato una storia a tema giallo. Devo dire che mi ha lasciato un po’ con opinioni controverse perché da una parte ha creato la giusta suspense in modo tale da non lasciare al lettore la scontatezza del colpevole, e questo mi è piaciuto parecchio, dall'altra la credibilità dei due protagonisti come poliziotti lascia a desiderare.
Ha dato molta più rilevanza alla loro storia, non che mi spiaccia, ma così ha reso il loro mestiere poco verosimile e ci si ritrova spesso a chiedersi perché in questa o quell’occasione non agiscano in modo differente: sembra quasi che non siano poi così presi dal loro caso.
Non ho amato particolarmente la promiscuità dei personaggi, quando loro ne venivano coinvolti mi ha particolarmente urtato, ma fortunatamente si fermava prima di superare un confine che personalmente non avrei digerito.
Nel complesso mi è piaciuto e l’inserimento di scene sarcastiche ha reso la lettura anche divertente. I pensieri interiori dei protagonisti, che vengono alternati per poter interagire con entrambi i punti di vista, e i loro “nomignoli” che cambiano a secondo dell’evoluzione del rapporto sono stati la ciliegina sulla torta.

In conclusione, una buona lettura anche se con lacune, che vengono però rese accettabili da scene ben strutturate.


«Non farlo mai più.»
«Cosa? Minacciare il personale ospedaliero o aspettare delle ore per rivedere quei bellissimi occhi?» chiese piano Will, scostandogli gentilmente i capelli dalla fronte.
«Credevo che fossi morto.» Scott gli prese il polso e si portò la mano dell’altro alle labbra, premendogliele sul palmo, baciando la pelle soffice. Will sorrise e lui gli morse gentilmente il pollice. «Pazzo.»
«Stronzo,» rispose Will, sorridendo ancora di più. «Eri preoccupato per me.»
«No, non lo ero.»
«Sì, lo eri, non negarlo. Ti ho sentito, sai?»
«Sentito cosa?» Scott corrugò la fronte e si mosse nel letto, facendo una smorfia al lampo di dolore che sentì arrivare dal fianco. Gli effetti degli antidolorifici stavano chiaramente cominciando a svanire e tutto il fianco sinistro pulsava al ritmo del suo cuore.
«Ti ho sentito quando hai detto che mi ami.»


Commenti