Titolo: Timido
Autore: John Inman
Traduttore: Claudia Milani
Casa editrice: Dreamspinner Press
Pagine: 289
Prezzo: 6,99$ (+ iva)
Voto: 4,5/5
Trama:
Trovare l’uomo giusto è già abbastanza difficile. Gettate nel calderone anche un chihuahua incontinente, un amore non corrisposto, un caso piuttosto grave di ansia sociale, un padre in fin di vita, un cinghiale carnivoro, e diventa quasi impossibile. Tuttavia, le vie del Signore sono infinite, e quando Tom Morgan, un mite bancario affetto da una timidezza debilitante, incontra Frank Wells, appena arrivato dalla sua fattoria in Indiana e ancora più timido di lui, la scintilla scocca all’istante.
Ma proprio quando la storia tra i due sembra decollare alla grande, Frank è costretto a tornare a casa per assistere il padre malato di cancro e occuparsi della fattoria. Tom lo segue e tutt’a un tratto si ritrova a dar da mangiare ai maiali, a mungere le mucche e a chiedersi che fine abbia fatto la sua tranquilla vita cittadina. E tutti quei polli? Tom detesta i polli.
Tuttavia, con l’aiuto di Frank, Tom stringe i denti e va avanti. Incredibile quello che due ragazzi innamorati riescono a fare quando sono pazzi l’uno dell’altro! Neanche novecento polli possono qualcosa contro il vero amore.
Recensione:
Timido mi ha colpito fin da subito, dalla copertina prima ancora di leggere la trama. Bè, bisogna anche dire che la copertina riassume molto della trama: tanto divertente e quasi surreale nelle scene con gli animali.
La storia è scritta in prima persona, cosa che fin da subito agevola l'immedesimazione nel protagonista, ma anche il manifestarsi di tutta la sua ironia.
Affetto da DAS (Disturbo da ansia sociale), Tom ha seri problemi nel relazionarsi con gli altri. È sconvolto dall'idea di essere giudicato e manifesta una fortissima avversione agli eventi in cui sono presenti molti sconosciuti, come la festa di compleanno del suo ex fidanzato. Il problema è una vera malattia e purtroppo Tom ne risente a livello fisico.
Già questo, con tutte le conseguenze che porta con sé, rende il nostro protagonista un ragazzo comune e quindi subito simpatico e vicino al lettore.
Con l'aiuto di un complice involontario, ossia Stanley, il nuovo fidanzato dell'ex di Tom, Jerry farà la conoscenza di Frank (fratello di Stanley), che viene letteralmente scaricato a casa sua.
Piccolo particolare: anche Frank ha lo stesso problema di Tom, solo che a livelli ben più elevati, o almeno così sembra in un primo momento.
Che magnifica coppia, eh?
E in effetti, come un duetto ben affiatato, funzionano perfettamente insieme, sono fatti l'uno per l'altro e trovarsi pare sia la cosa migliore che potesse succedere a entrambi, poiché facendosi forza l'un l'altro riusciranno in parte a superare il loro problema.
La loro relazione comincia così (per un'ubriacatura e un dispetto di rivincita verso chi li prende in giro), in un modo che a una prima occhiata potrebbe sembrare un po' assurdo ma che, invece, mi ha divertito e convinto.
La storia li porterà a doversi trasferire nella fattoria di Frank e ad affrontare una serie di avventure molto divertenti, ma anche alcune tragiche. Il loro amore nasce all'improvviso, forse uniti da un senso comune di persecuzione da parte di una serie di persone... poco gentili, e continua tra sacrifici e nuove esperienze. Quello fra Tom e Frank è un rapporto giovane ma già solido e pronto a superare numerose avversità. La loro storia è convincente, realistica, con alcune scene molto dolci ma senza esagerazioni. C'è poco sesso descritto (amano particolarmente alcune cose, molto presenti, ma lo scoprirete solo leggendo ;P) ma leggere il modo in cui si amano è un piacere.
I personaggi mi sono piaciuti parecchio, ho notato, però, una forte caratterizzazione in senso positivo e in senso negativo. Cosa voglio dire? I vari personaggi sono o totalmente buoni o totalmente cattivi, l'unico che forse sembra aggirarsi nel mezzo è Jerry, ma anche lui poi prenderà una posizione precisa nella sfera del bene o del male.
Potrebbe dare fastidio, in quanto entrambe le categorie sono "troppo" delineate e nette, ma alla fine risulta abbastanza credibile, più per i cattivi forse, dato che probabilmente tutti abbiamo incontrato almeno una volta una persona pessima sotto ogni punto di vista. Inoltre non dobbiamo dimenticare che vediamo i vari personaggi attraverso lo sguardo di Tom e del suo giudizio, quindi l'estremismo è assolutamente credibile. Per me non è un difetto e nel mio giudizio non lo riterrò tale, ma ho trovato giusto citarlo perché si nota, poi può piacere o meno.
Tom è simpatico, ci si innamora immediatamente di lui. Il suo infinito monologo interiore e il suo parlare direttamente con i lettori sono stupendi. Simpatia e autoironia si mescolano in un mix fantastico. Non fa altro che fare battute e criticare se stesso. Ogni situazione in cui si trova è plausibile e i suoi pensieri sono praticamente quelli che avrebbe chiunque. L'ho amato tantissimo, davvero. Avrei letto i suoi pensieri per anni. In effetti, tutto il libro, essendo in prima persona, si basa su di lui e sulla sua capacità di ridere e far ridere in quasi ogni momento. Ho adorato anche come passa da un pensiero all'altro, da un argomento all'altro, con la stessa velocità di una mente vera. La sua soglia di attenzione è pari a quella che potremmo avere tutti.
Frank è dolce, più timido ancora di Tom, risveglia nel lettore una tenerezza e una velata sindrome da crocerossina che ci porterebbe ad agire in sua difesa, un po' come fa Tom. Questa sua immagine però è abbastanza apparente. In realtà è forte e abituato a faticare per ottenere le cose. Nonostante abbia un fratello pessimo, riesce a rimettersi in piedi ed è lui che torna dal padre nel momento del bisogno. Nel suo ambiente Frank è più rilassato, perfettamente sicuro di sé e diventa per il nostro protagonista ancora più affascinante. In teoria è lui l'eroe bello e perfetto sotto ogni aspetto, ma ovviamente Tom è innamorato e difficilmente noterebbe altre caratteristiche.
Ci sono poi altri personaggi come il padre di Frank, Jerry, l'antagonista Stanley di cui potrei parlare, ma ho paura di farvi troppi spoiler. Sappiate solo che Stanley è un vero bastardo, senza mezzi termini, senza sfaccettature. Non è capace di fare qualcosa che non sia malvagia, in piccolo o in grande che sia.
Altro protagonista che merita di essere citato è Pedro, che meriterebbe un libro tutto suo. Pedro è il chihuahua di Tom e per buona parte del libro mi sono chiesta perché non lo buttasse fuori di casa o riportasse al canile. Come cane è completamente indisciplinato, fa i suoi bisogni dove più gli aggrada e non ubbidisce mai, tuttavia bisogna dire che è un personaggio con un carattere ben definito, forse il più definito di tutti e Tom ne è pienamente cosciente. Forse per colpa della visione di parte di Tom, lo vediamo molto umanizzato, strafottente e molto sicuro di sé. È un po' l'alter ego del protagonista, opposto eppure legato a lui dalla simpatia. Mi ha fatto ridere da morire, sempre grazie ai commenti di Tom, e nonostante non ami i cani, l'ho iniziato ad adorare perché ha molta più spina dorsale del padrone, o almeno sa meglio cosa vuole e lo ottiene molto più rapidamente. Anche se non imparerà mai a fare pipì come desiderano i padroni. Bad Boy!
L'ambientazione è duplice. Vediamo la città in cui vive e lavora Tom, con le sue feste e i suoi locali chic, i suoi abitanti (almeno quelli gay che frequentano Tom e i suoi conoscenti) palestrati e forgiati dalla vita nella "giungla" della città. Successivamente la scena si sposta in campagna, nella fattoria di Frank e del padre, luogo che emerge in tutta la sua bellezza e in tutti i problemi che crea al povero cittadino.
La parte ambientata nella fattoria, come ovvio e preannunciato dalla stessa copertina, è il fulcro di tutta la storia. Nella grossa tenuta di Frank ci sono tutti i tipici animali da fattoria, compresi i polli con cui Tom ha una marea di seri problemi.
Personalmente non amo gli animali o la vita nella natura, sono terribilmente affezionata al mio cemento e alle comodità cittadine, ma questo libro è riuscito a farmi vivere in modo divertente e bello la campagna. Nonostante tutte le difficoltà che Tom deve affrontare, l'autore è riuscito a rendere bella la vita in fattoria, quasi desiderabile. Quasi.
Ho adorato tutte le singole difficoltà di Tom e il modo naturale e realistico in cui le affronta.
Un esempio che adoro è come lui reagisce all'idea di bere del latte di mucca appena munto, con la paura, più che legittima e normale, che la mancata pastorizzazione possa essere pericolosa.
Può sembrare una sciocchezza questo esempio, ma continuo a essere felice di essermi potuta immedesimare completamente nel protagonista.
Ricapitolando: la storia è molto bella, l'ambientazione è trattata bene e Tom rende tutto davvero divertente, i refusi anche sono quasi inesistenti.
Nonostante mi sia divertita davvero tanto a leggere questo libro, ho dato, però, solo 4.5 su 5 stelle.
Perchè?
Bè, il finale mi ha deluso parecchio.
Non che ci sia un "bad ending" per la nostra coppia, anzi, ma penso sia stato un po' eccessivo e inutile quel finale. Mi è rimasto l'amaro in bocca e un senso leggero di delusione. Mi ha anche fatto rivalutare parecchio il carattere dei vari protagonisti, riportandoli se non nell'oscurità, in una zona grigia che non era emersa fino a quel momento. Non vi spoilererò il finale ma mi è sembrato decisamente inopportuno, non necessario e anche abbastanza traumatico. E ancora di più la reazione che tutti, e ripeto tutti, sembrano avere al finale.
Mi ha un po' deluso, non tanto da rovinare l'intero libro, che continuo ad adorare, ma abbastanza da togliergli un abbondante mezzo punto e a farmi pensare al libro con affetto ma ignorando il finale.
Detto ciò, compratelo, leggetelo, ridete tanto tanto e... Pedro for ever.
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