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Intervista ad Alain Voudì

Se ancora non avete mai sentito parlare di lui... male! Alain Voudì è un autore che negli ultimi anni si sta facendo strada nel mondo della scrittura grazie a racconti originali, al suo stile sempre molto curato e alle sue storie coinvolgenti. Pubblicato da case editrici come Delos Books e Mondadori, Alain è una promessa fra i nuovi autori italiani! Di lui ho recensito Indipendenza violata e il suo ultimo lavoro, Arrivo a Trainville.

Ecco la sua biografia:

Genovese, classe ‘63, Alain Voudì collabora con le collane Delos Digital, per le quali firma la saga di Trainville ed è coautore di tre episodi della serie The Tube. Ha pubblicato numerosi racconti, alcuni dei quali apparsi nei Gialli Mondadori, ed è stato vincitore o finalista di concorsi quali lo Stella Doppia e il Premio Robot. Altri suoi lavori si possono trovare nelle riviste Robot e Writers Magazine Italia, oltre che nella serie “365 storie per un anno” di Delos Books, nella collana FantaErotika di Lite Editions e nelle raccolte Il Cerchio Capovolto (I Sognatori, 2011 e 2012).

E ora l'intervista!
Sil: Ciao Alain, benvenuto su Silently Aloud! 

Alain Voudì: Ciao Sil, rivederti è sempre un piacere! 

Sil: Oltre a quello che si può leggere nella tua biografia, cosa ci puoi raccontare di te? Descriviti in tre aggettivi! 

Alain: Logorroico, pedante, ossessivo-compulsivo. (quest'ultimo vale come uno) (e la parentesi qui sopra esemplifica il secondo. Vuoi che ti dimostri anche il primo?) 

Sil: Hai scritto e pubblicato molti racconti, tra cui alcuni comparsi anche nella collana Giallo Mondadori e The Tube di Delos Books. Sei un autore poliedrico, di te si possono leggere racconti che vanno dal romance al thriller, dalla fantascienza all'horror. Cosa ti ispira e qual è il genere che preferisci scrivere/leggere? 

Alain: In linea di principio, penso che il genere sia un aspetto piuttosto secondario (oserei dire "tecnico") della narrazione, che riguarda solo la forma della storia. Quello importante è invece il suo contenuto: e questo è indipendente dal genere narrativo, visto che le buone storie parlano sempre di chi le legge. Ciò premesso, trovo però che il genere fantastico (in tutte le sue declinazioni, dal fantasy eroico al realismo magico, dalla fantascienza all'horror) sia quello che permette di ideare le metafore più espressive e forse meno trite della condizione umana. Non è un caso che tutti i miei autori preferiti (Borges, Saramago, Calvino, Marquez, Murakami, Gaiman o Eco, solo per citarne alcuni) inseriscano sempre grandi quantità di elementi "diversamente reali" nelle loro opere. 

Sil: È partito da poco il tuo ultimo progetto, sempre in collaborazione con Delos Books, Trainville. Il primo volume è già in vendita e il secondo lo sarà a partire da domani. Com'è nata l'idea? 

Alain: L'idea, come ricorda la copertina, non è partita da me: qualche mese fa Daniela Barisone, di Scrittevolmente, mi aveva sottoposto un suo raccontino "un po' weird" (parole sue) di cui non era molto convinta, chiedendomi una mano per risistemarlo. Il racconto era davvero weird (una storia western in cui gli indiani, vestiti con tute antiradiazioni, attaccavano i cowboy con frecce dalla punta di uranio radioattivo; e non c'erano treni), ma l'idea e l'ambientazione erano così stimolanti da farci chiedere come avrebbe potuto essere il mondo dietro quella storia, e come si fosse arrivati a quella situazione. Da lì, una cosa tira l'altra, ed è nato il mondo di Trainville. Mi è spiaciuto che Daniela, causa altri impegni, non abbia potuto partecipare alla scrittura di questi primi episodi; ma non dispero che riesca a liberarsi in tempo per la seconda stagione (ammesso che i lettori non chiedano la mia pelle nel frattempo). 

Sil: Quanta documentazione c'è dietro Trainville? Su quali aspetti ti sei concentrato di più nelle tue ricerche? 

Alain: Moltissima. Trainville è un'immaginaria città su rotaie, ma viaggia in un mondo reale (sabbia radioattiva a parte) e in un periodo storico reale. Per noi italiani centotrent'anni sembrano un istante, ma per gli americani sono metà della vita del loro paese: non hai idea di quante località non ho potuto infilare nella storia perché a quell'epoca erano solo minuscoli e sconosciuti villaggi (ammesso che esistessero del tutto), o di quanto siano cambiate da allora le città che oggi crediamo di conoscere tanto bene! E non solo i luoghi attraversati dalla ferrovia sono reali, come lo sono i libri letti da Joanna, ma lo sono anche molti dei personaggi storici che i nostri protagonisti incroceranno nelle loro avventure: e ciascuno di loro, nella propria versione "trainvilliana", sarà al contempo molto simile e sottilmente diverso dalla sua controparte storica. Per non parlare di gente come Abe Lincoln o Benjamin Disraeli, ancora vivi e vegeti (sebbene il primo per sopravvivere sia dovuto... no, non te lo dico: lo leggerai nell'episodio tre!) 

Sil: Quanti volumi sono previsti? 

Alain: Uh, "volumi", esagerata! Al momento, sarei già molto felice se i lettori fossero disposti a seguirmi fino alla fine della prima stagione, che prevede cinque episodi in tutto. Se le vendite saranno soddisfacenti, Silvio Sosio mi ha prenotato per una seconda stagione, di altrettanti episodi, che porti alla conclusione la storia di Joanna e della sua ricerca dell'identità perduta. E poi, chi lo sa? Il mondo di Trainville è molto più vasto di quanto Joanna potrà mai percorrere in vita sua: sono sicuro che ci saranno moltissime altre storie da narrare, per chi vuole ascoltare... 

Sil: Hai altri progetti in corso? Parlacene! 

Alain: Tantissimi, come sempre: molti di più del tempo a disposizione. Qualcuno potrebbe vedere la luce abbastanza presto, sempre per Delos Digital (no, non per The Tube, anche se mi piacerebbe poter contribuire ancora alla saga, prima o poi); altri invece richiederanno più tempo. Ne riparleremo più avanti, semmai.

Sil: Grazie per la tua disponibilità! È stato un piacere intervistarti. Leggerò molto volentieri il secondo episodio di questa serie e continuerò a seguirla! 

Alain: Grazie a te, e buona lettura! 
 
Potete acquistare la serie di Trainville QUI
Altri racconti di questo autore, sempre per Delos Books, li trovate QUI


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