Autore: James S.A. Corey
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 583
Prezzo: 4,13 € (ebook), 16,15 € (cartaceo)
Voto: 5/5
Quarta di copertina:
Nella rete di migliaia di nuovi mondi possibili dopo l’espansione dell’umanità, le colonie stanno lottando con determinazione per cercare la propria strada. Nell’ampio spazio tra la Terra e Giove, i pianeti interni hanno costituito un’alleanza provvisoria e molto instabile, perseguitati da una storia di lunghe guerre e forti pregiudizi duri a morire. All’equipaggio della navicella spaziale Rocinante spetta ora un compito davvero delicato: mantenere il più a lungo possibile la sempre più fragile pace. Ma il tutto sarà complicato da un imprevisto e, nel mondo della perduta colonia di Laconia, un nemico nascosto ha in mente oscuri progetti per l’intera umanità e vuole a tutti costi far prevalere il suo potere... Le nuove tecnologie stanno per scontrarsi con il passato e la tradizione, mentre la storia del conflitto tra gli uomini ritorna al suo antico schema di guerra e sottomissione. Ma in questo nuovo scenario la natura umana non è più l’unico nemico a preoccupare, perché anche le oscure forze che si stanno creando hanno il loro peso… un peso che cambierà la forma dell’umanità in maniera inaspettata e definitiva. Il settimo romanzo di una grandiosa space opera, un viaggio entusiasmante verso la nuova frontiera della fantascienza.
Recensione di Ariendil:
Ci siamo tolti dalle
scatole Marco Inaros.
Non so se sia questo
il motivo per cui gli autori (o chi per loro) hanno scelto come sottotitolo “La
rinascita”, ma io non ho dubbi. Non credo sia un caso se negli ultimi due libri
le parti in cui la storia ruotava attorno a Inaros si erano rivelate le più
deboli. Deboli di trama. Deboli di idee. Deboli di spessore. A Marco mancava
tutto quello che si richiede a un buon personaggio: evitare che il lettore
voglia toglierselo dai piedi il prima possibile per poter tornare a seguire le gesta
di tutti gli altri, ben più interessanti.
Finalmente è
successo. Finalmente possiamo ripartire.
Una rinascita,
appunto.
E da dove
ripartiamo? Ma dalla trovata più interessante che ci avevano portato gli ultimi
due capitoli della saga e che era stata accantonata in attesa di risolvere la
questione Inaros. Ho atteso con ansia (leggere le mie recensioni agli ultimi
due libri per crederlo) e finalmente in “Persepolis Rising” si saprà che fine
hanno fatto le navi scomparse nell’Anello.
Ricordate?
Alcune navi (non
tutte) passavano l’Anello e, puf!, svanite nel nulla. Qualcuno dei nostri aveva
fatto ipotesi, anche Naomi aveva studiato il fenomeno, si erano raccolto dati,
ma poi... beh, poi c’era stato quel problemino che aveva distolto l’attenzione
di tutti, quella robetta da niente con la Terra distrutta, Marte in rovina,
tutto il Sistema Solare da ridisegnare. Oh, diciamocelo, per quanto fosse
interessante il mistero delle navi scomparse, c’era altro da fare.
Ma ormai sono
passati trent’anni, c’è un nuovo equilibrio nell’universo, si è superato il
concetto di Sistema Solare, si sono ridefiniti i rapporti di forza tra i
pianeti, c’è persino chi ha iniziato a pensare alla pensione… Insomma, è il momento perfetto per riprendere in mano problemi
irrisolti e far scoppiare un nuovo, immenso casino.
Va detto, stavolta
Holden fa di tutto per non esserne coinvolto. Lui vuole solo andare in
pensione, lasciare il comando della Rocinante e starsene tranquillo con la sua
Naomi. Ma evidentemente se passi la vita a cercare guai, a un certo punto sono
i guai che cercano te.
E allora proprio
quando tutto sembra pronto per una vita di tranquillità, ecco che una forza
spaventosa proveniente dallo spazio oltre l’Anello attacca Medina proprio
quando Holden e Naomi sono lì.
Vi siete concentrati
sulla forza spaventosa proveniente dallo spazio oltre l’Anello, con buona pace
di Holden e Naomi, vero? Avete ragione, perché il libro è (quasi) tutto lì.
Quel quasi è
doveroso e giusto perché, oltre agli eventi adrenalinici che mandano avanti la
trama e tengono alto il ritmo narrativo, ci sono anche pregevoli momenti di
riflessione che scavano nell’animo dei personaggi e mostrano i legami tra gli
stessi. Sì, perché dopo sette libri continuiamo a scoprire forze e fragilità di
ciascuno dei membri della Roci, ci sorprendiamo ancora della bellezza dei
rapporti tra Alex e Bob, tra Amos e Clarissa, tra Bob e Clarissa, in una rete
di affetto che si rafforza avventura dopo avventura. Anche oltre la fine, che
per qualcuno dei nostri è ormai dietro l’angolo.
Ma veniamo ora alle
navi scomparse tempo fa, che ora fanno la loro ricomparsa portando una nuova
minaccia. Provate pure a immaginarla come un essere alieno risvegliato da
chissà quale mondo lontano o come qualche civiltà antica tornata a
rimpossessarsi di vecchi domini. Provate pure, ma se lo state facendo forse non
avete capito fino in fondo questa saga: l’universo può espandersi, può
includere più mondi di quanti riusciamo a immaginare, può superare i concetti
di tempo e spazio, può nascondere protomolecole e tecnologie misteriose, ma il
vero pericolo rimarrà sempre l’uomo.
Godetevelo questo
nuovo pericolo. Godetevi il nuovo imperatore dello sci-fi moderno. E godetevi
le follie dell’uomo che si crede un dio giusto.
Alla faccia di Marco
Inaros.
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