Autore: Arianna Ciancaleoni
Editore: Self Publishing
Pagine: 210
Prezzo: 0,99 €(ebook), 7,99 € (cartaceo)
Voto: 4/5
Quarta di copertina:
Elettra odia tutti e non lo nasconde. Non vede l'ora di cambiare vita e sa che il 21 giugno sarà libera di andarsene da un ufficio che odia, senza neanche salutare. Quando arriva Luca, il nuovo collega, dovrà rimettere tutto in discussione: cederà ancora all'amore o procederà dritta per la sua strada?
Recensione di Ariendil:
Ho atteso molto prima di leggere questo
romanzo, che avevo acquistato da tempo ma che non si schiodava dalla lista
delle prossime letture (dove “prossime” a volte rischia di avvicinarsi
pericolosamente a… “mai”). Il motivo non era tanto l’autrice, di cui avevo già
letto qualcosa e che sapevo essere dotata di una buona penna, quanto piuttosto
il genere d’appartenenza: nello store dove l’ho acquistato, infatti, è inserito
tra i romanzi rosa, non propriamente le mie letture preferite. Ciò ha fatto
sì che tanti altri titoli passassero davanti a questo, che mi è balzato
fortunatamente agli occhi pochi giorni fa mentre facevo pulizia nell’ebook
reader. Complici un numero di pagine esiguo in un periodo in cui non avevo
tempo e voglia di dedicarmi a volumi più corposi e le altre letture
concomitanti, tutte di genere molto diverso, ho deciso di aprire il file e
leggerne qualche capitolo. È bastato a capire due cose: la prima è che non
l’avrei richiuso, la seconda, collegata alla prima, che non mi trovavo affatto
davanti a un romance.
Lascio ad altri più esperti di me
l’approfondimento di ciò che può comportare inserire un libro nella categoria
sbagliata, nel mio caso posso dire di essere stata fortunata, perché mi sono
ritrovata a leggere qualcosa di più vicino ai miei gusti e perché ho quasi
rischiato di perdermi una storia che invece non solo sono riuscita a leggere ma
ho anche finito per apprezzare.
Allora vediamola più nel dettaglio questa
storia, a partire dalla protagonista Elettra, vero perno attorno a cui tutto
ruota. Senza spoilerare più di quanto la breve presentazione non faccia già
capire, voglio soffermarmi sull’aspetto psicologico-caratteriale di Elettra,
curato fin dal primo capitolo (che ci metterete un po’ a collocare nel giusto
incastro, ma a questo accennerò più avanti): scordatevi le tipiche protagoniste
femminili tutte timidezza e impaccio, ma anche i modelli di donna forte e
determinata tanto in voga negli ultimi anni, scordatevi anche il cliché della
ragazza che tira su un muro perché in passato ha tanto sofferto e aspetta solo
che un nuovo amore, quello vero e giusto, venga a sgretolarlo per liberare il
suo cuore. Elettra ha eretto sì il suo bel muro e, sì, lo ha fatto in seguito a
un disastro sentimentale; e sì, si ritroverà inaspettatamente a conoscere
qualcuno, Luca, che forse potrebbe aprirsi un varco fino al suo cuore. Ma,
vedete, ciò che distingue Elettra dal cliché di cui sopra è che lei con quel
muro non si sta difendendo. Lei è il muro. Lei è la sua armatura. Lei appare
cinica e stronza e menefreghista non perché si sforza di esserlo per evitare
chissà quale nuovo dolore, ma perché lei è così. Prendere o lasciare.
Cambiare? Certo, siamo in un romanzo e il
cambiamento è ciò che fa muovere la trama, qualche briciola di pane dobbiamo
pur seguirla e inoltrarci in sentieri imprevisti, ma non è detto che quei
sentieri portino fuori dal bosco, può anche trattarsi di vicoli ciechi e
l’unica cosa da fare in quel caso per ritrovare la strada è tornare sui propri
passi, al punto di partenza. Il lettore seguirà quelle briciole di pane, sia
lungo sentieri che faranno fare a Elettra dei passi avanti sia lungo sentieri
che gliene faranno fare altrettanti indietro. Ma, di nuovo, scordiamoci di dare
ai termini “avanti” e “indietro” il significato classico, perché l’altro
aspetto che distingue Elettra dal nostro cliché è che lei ha un piano in mente per
il suo futuro e quando fa la conoscenza di Luca è a un passo dal metterlo in
atto.
Luca, quindi. L’elettrone spaiato
sull’orbitale esterno di Elettra, quello che serve a creare legami. Perché
questa divagazione di chimica? Perché c’è anche nel libro, con una
particolarità che ricorda vagamente l’espediente usato da Levi nel suo “Il
sistema periodico” per introdurre i racconti. Qui non siamo nell’ambito del
racconto autobiografico né ci sono aspirazioni di divulgazione scientifica, ma
la scelta dell’elemento o della molecola per ogni capitolo non è poi così
casuale. Interessante e insolito.
Ma torniamo a Luca, che per tutto il romanzo
ha il ruolo di vero coprotagonista e alterna il suo punto di vista con quello
di Elettra, andando a raccontare la storia che stanno vivendo (e non solo) con
una narrazione in prima persona, con focalizzazione a tratti variabile e a
tratti multipla. Occasionalmente le voci narranti si rivolgono in seconda
persona direttamente al lettore, spiazzandolo forse un po’, ma nel complesso
questa varietà narrativa rende la struttura del romanzo molto dinamica, tanto
che, anche quando si rivive lo stesso evento dalle due prospettive diverse di
Luca ed Elettra, non si ha mai l’impressione di ripetitività e non ci si
annoia. Inoltre Luca, scrittore emergente con un bestseller all’esordio
letterario, ci dà l’opportunità di approfondire un lato nascosto di Elettra,
quello di autrice di romanzi erotici di discreto successo nel mondo del web. È
l’intreccio mancante tra le loro storie, quello che dà il via alla metastoria.
Tra i punti di vista di Elettra e Luca che si
alternano, troviamo infatti infilati capitoli in corsivo delle loro fatiche
letterarie, che non risultano mai brani “appiccicati” lì a dare colore, ma che,
trattandosi di scritti in parte autobiografici, aiutano il lettore (e i
protagonisti, capirete perché leggendo il libro) a saperne di più l’uno
dell’altra.
Quello che a volte risulta invece un po’
forzato è la reiterazione del concetto espresso dal titolo, posto a volte sotto
forma di domanda (retorica), altre volte come affermazione. Non sempre è un
rimando che appare naturale conseguenza degli eventi appena narrati dall’uno o
dall’altro protagonista e non sempre viene inserito in un momento in cui si è
suscitata l’invidia del lettore. In un paio di occasioni mi è capitato anche di
rispondere. Vorresti essere me, vero? Veramente no, forse tu vorresti essere
me, tesoro.
In ogni caso, non è un dettaglio che
pregiudica la lettura di un romanzo che, tra il passato che riemerge, il presente
che corre via fin troppo veloce e i piani per il futuro che Elettra aveva già
fatto prima di incontrare Luca, arriva a un colpo di scena finale del tutto
imprevisto. Rosa? Giudicate un po’ voi.
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